Rime (Guittone d'Arezzo)/O carissimi miei, qual è cagione: differenze tra le versioni

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O carissimi miei, qual è cagione
O carissimi miei, qual è cagione
per che sì forte Dio disubidimo?
per che sì forte Dio disubidimo?
Ô ch'el sia reo, o che 'l non giusto 'npone?
Ô ch’el sia reo, o che ’l non giusto ’npone?
{{R|4}}Ché s'è ciò, certo non mal, se 'l fugimo.
{{R|4}}Ché s’è ciò, certo non mal, se ’l fugimo.
Veggiamo donque d'esso onni offensione.
Veggiamo donque d’esso onni offensione.
Ô lo bon sommo, e di bon tutto è primo,
Ô lo bon sommo, e di bon tutto è primo,
ed impon noi che cor, fatt'e sermone
ed impon noi che cor, fatt’e sermone
{{R|8}}abbiàn lungi d'onni dilaido limo.
{{R|8}}abbiàn lungi d’onni dilaido limo.
Discreto, retto, agente ordin orrato
Discreto, retto, agente ordin orrato
vol costum'ogni nostro, e a be sia,
vol costum’ogni nostro, e a be sia,
{{R|11}}e che l'un aggia all'altro in catun fato
{{R|11}}e che l’un aggia all’altro in catun fato
amore, bonitate e cortesia;
amore, bonitate e cortesia;
e regno in pregio dar, s'è ciò servato:
e regno in pregio dar, s’è ciò servato:
{{R|14}}ecco rea di lui tutto e villania.
{{R|14}}ecco rea di lui tutto e villania.
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Versione delle 22:59, 21 set 2010

Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
O carissimi miei, qual è cagione
De vizi tutti, frati, e vertù dire Necessaro mangiar e bere è chiaro

 
     O carissimi miei, qual è cagione
per che sì forte Dio disubidimo?
Ô ch’el sia reo, o che ’l non giusto ’npone?
4Ché s’è ciò, certo non mal, se ’l fugimo.
     Veggiamo donque d’esso onni offensione.
Ô lo bon sommo, e di bon tutto è primo,
ed impon noi che cor, fatt’e sermone
8abbiàn lungi d’onni dilaido limo.
     Discreto, retto, agente ordin orrato
vol costum’ogni nostro, e a be sia,
11e che l’un aggia all’altro in catun fato
     amore, bonitate e cortesia;
e regno in pregio dar, s’è ciò servato:
14ecco rea di lui tutto e villania.