Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4169: differenze tra le versioni

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Versione delle 07:20, 7 ott 2010

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*    Molti divengono insensibili alle lodi, e restano però sensibili al biasimo ed al ridicolo, sensibilità che essi perdono assai piú tardi o non mai. E ben piú difficilmente si perde questa sensibilità che quella. Certamente poi niuno si trova che, essendo sensibile alle lodi, sia insensibile ai biasimi, alle censure, alle male voci o calunnie, ai motteggi; bensí viceversa si trovano molti. Tanto, anche nelle cose puramente sociali, la facoltà di provar piacere è nell’uomo piú caduca e piú limitata che quella di sentir dispiacere (Bologna, 9 marzo 1826).