Rime (Stampa)/Rime d'amore/CCX: differenze tra le versioni

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<poem>
<poem>
Veggio Amor tender l'arco, e novo strale
Veggio Amor tender l’arco, e novo strale
por ne la corda e saettarmi il core,
por ne la corda e saettarmi il core,
e, non ben saldo ancor l'altro dolore,
e, non ben saldo ancor l’altro dolore,
nova piaga rifarmi e novo male;
nova piaga rifarmi e novo male;
e sì il suo foco m'è proprio e fatale,
e sì il suo foco m’è proprio e fatale,
sì son preda e mancipio ognor d'Amore,
sì son preda e mancipio ognor d’Amore,
che, perché l'alma vegga il suo migliore,
che, perché l’alma vegga il suo migliore,
ripararsi da lui né vuol né vale.
ripararsi da lui né vuol né vale.
Ben è ver che la tela, che m'ordisce,
Ben è ver che la tela, che m’ordisce,
sempre è di ricco stame; e quindi aviene
sempre è di ricco stame; e quindi aviene
che ne' suoi danni il cor père e gioisce;
che ne’ suoi danni il cor père e gioisce;
e 'l ferro è tale, onde a ferirmi or viene,
e ’l ferro è tale, onde a ferirmi or viene,
che si può dir che chi per lui perisce
che si può dir che chi per lui perisce
prova sol una vita e sommo bene.
prova sol una vita e sommo bene.
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Versione delle 20:58, 7 ott 2010

Rime d'amore - CCIX Rime d'amore - CCXI

 
Veggio Amor tender l’arco, e novo strale
por ne la corda e saettarmi il core,
e, non ben saldo ancor l’altro dolore,
nova piaga rifarmi e novo male;
e sì il suo foco m’è proprio e fatale,
sì son preda e mancipio ognor d’Amore,
che, perché l’alma vegga il suo migliore,
ripararsi da lui né vuol né vale.
Ben è ver che la tela, che m’ordisce,
sempre è di ricco stame; e quindi aviene
che ne’ suoi danni il cor père e gioisce;
e ’l ferro è tale, onde a ferirmi or viene,
che si può dir che chi per lui perisce
prova sol una vita e sommo bene.