Canti di Castelvecchio/Canti di Castelvecchio/La guazza: differenze tra le versioni
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Versione delle 12:32, 2 nov 2010
Giovanni Pascoli - Canti di Castelvecchio (1907)
La guazza
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LA GUAZZA
Laggiù, nella notte, tra scosse
d’un lento sonaglio, uno scalpito
è fermo. Non anco son rosse
le cime dell’alpi.
Nel cielo d’un languido azzurro,
le stelle si sbiancano appena:
si sente un confuso sussurro
nell’aria serena.
Chi passa per tacite strade?
Chi parla da tacite soglie?
Nessuno. È la guazza che cade
sopr’aride foglie.
Si parte, ch’è ora, nè giorno,
sbarrando le vane pupille;
si parte tra un murmure intorno
di piccole stille.
In mezzo alle tenebre sole,
qualcuna riluce un minuto;
riflette il tuo Sole, o mio Sole:
poi cade: ha veduto.