Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/224: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Silvio Gallio (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 29: Riga 29:
dall’infinito tremolìo stellare,
dall’infinito tremolìo stellare,


un globo d’oro, che si tuffò muto
un globo d’oro, che si tuffò muto
nelle campagne, come in nebbie vane,
nelle campagne, come in nebbie vane,
vano: ed illuminò nel suo minuto</poem>
vano: ed illuminò nel suo minuto</poem>

Versione delle 16:49, 3 nov 2010


lento lento passavo: e il cuore a volo
andava avanti. E che dunque? Uno schianto;
e su la strada rantolerei, solo...

no, non solo! Lì presso è il camposanto,
con la sua fioca lampada di vita.
Accorrerebbe la mia madre in pianto.

Mi sfiorerebbe appena con le dita:
le sue lagrime, come una rugiada
nell’ombra, sentirei su la ferita.

Verranno gli altri, e me di su la strada
porteranno con loro esili gridi
a medicare nella lor contrada,

così soave! dove tu sorridi
eternamente sopra il tuo giaciglio
fatto di muschi e d’erbe, come i nidi!

Mentre pensavo, e già sentia, sul ciglio
del fosso, nella siepe, oltre un filare
di viti, dietro il grande olmo, un bisbiglio

truce, un lampo, uno scoppio... ecco scoppiare
e brillare, cadere esser caduto,
dall’infinito tremolìo stellare,

un globo d’oro, che si tuffò muto
nelle campagne, come in nebbie vane,
vano: ed illuminò nel suo minuto