Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/19: differenze tra le versioni
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Dal precipizio orrendo arretra il passo. |
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Lunge da noi codesto Egisto vada: |
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e il suo ritorno ad implorar dai Numi. |
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Versione delle 21:50, 26 gen 2011
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A te ragion: conscia di te, sospetto
Non cadde in te di tua virtù; ne loco
225Ha forse: sol, forse, offendesti alquanto,
Non il tuo onor, ma del tuo onor la fama:
E in tempo sei, ch’ogni tuo un lieve cenno
Sublime ammenda esser né può. Per l’ombra
Sacra, a te cara, della uccisa Figlia;
230per quell’amor, che a me portasti, ond’io
Oggi indegna non son; che è più? ten priego
Per la vita d’Oreste; o Madre, arretra,
Dal precipizio orrendo arretra il passo.
Lunge da noi codesto Egisto vada:
235Fa, che di te si taccia; in un con noi
piangi d’Atride i casi: ai Templi vieni
e il suo ritorno ad implorar dai Numi.
Clitennestra.
Lungi Egisto?
Elettra.
Nol vuoi?... Ma il Signor tuo,
Mio Genitor tradito esse non merta,
Nè il soffrirà.