Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/37: differenze tra le versioni
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Versione delle 01:13, 7 feb 2011
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Elettra.
<poem> Per te finor quì si tremò. La Fama Spargendo iva di te dubbie novelle, 205Che faccia avevan di ver dai procellosi Feroci venti, che più dì l'impero Tenner del mar fremente; a noi cagione Giusta di grave pianto. Alfin sei salvo; Alfin di Troja vincitor tu riedi, 210Bramato tanto, e così invan bramato Da tante lune, e tante. O Padre, alfine Su questa man, su questa istessa, Su cui bambina quasi al partir tuo Baci infantili impressi, adulti imprimo 215Or più fervidi baci. O man, che feo L'Asia tremar, già non disdegni omaggio Di semplice Donzella: Ah no, che al core D'ottimo Padre, i Regni, ed i Re domi, No, spettacol non son grato del pari 220Al riveder, riabbracciar l'amata Ubbidiente sua cresciuta prole.