Satire (Persio)/Note/Alla Satira V: differenze tra le versioni
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Satire (Persio)/Note/Alla Satira V (visualizza wikitesto)
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CONTENTUS. ''v''. 139. — Come può darsi interpreti e traduttori, che prendano questo contentus in significato di contentamento e soddisfazione? La miseria minacciata dall’avarizia non fa ella a calci con questo senso? Non è egli evidente, che ''contentus'' è qui participio non di ''contineo'' ma di ''contendo''? Vale adunque ''forzato, stirato, ridotto al sottile''.
SOLEA RUBRA. ''v'
NEC NUNC. ''v''. 174. — Quí pure gl’interpreti vanno d’accordo come un sacco di gatti. Eppure il senso mi par sí netto e visibile. Né io voglio tacere l’inopinato e peregrino sentimento che ne vien dopo, poiché lo veggo a tutti sfuggito. Persio va trascorrendo le diverse classi degli uomini in cerca d’un libero, e non vede per tutto che schiavi. Gli capita finalmente un Davo, un miserabile servo, che pieno d’onore e di fedeltà si studia di svolgere da una tresca amorosa il padrone; ed ''ecco'', esclama subito Persio, ''ecco l’uomo libero ch’io cercava''. Questo trovare la libertà non fra lo splendore delle dovizie e del grado, ma fra i cenci della povertà virtuosa, mi sembra idea nobilissima e consolante. Ella solleva la condizione del misero, che la fortuna ha condannato a servire, e lo vendica degli oltraggi che fa l’orgoglio ricco e potente alla virtú bisognosa.
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CUM SISTRO LUSCA SACERDOS. ''ibid''. — Cioè, la losca sacerdotessa d’Iside. Ma perché losca? Fra le varie opinioni mi soddisfa quella dello Scoliaste: ''lusca autem ideo quod nubiles deformes, cum maritos non inveniant, ad ministeria deorum se conferant''.
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