Pagina:Il Principe.djvu/29: differenze tra le versioni

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<section begin=s1/>lo stato di Asia, e delle difficultà che hanno avuto gli altri a conservare lo acquistato, come Pirro e molti. Il che non è nato dalla molta o poca virtù del vincitore, ma dalla disformità del subietto.<section end=s1/>
<section begin=s1/>lo stato d'Asia, e delle difficultà che hanno avuto gli altri a conservare l'acquistato, come Pirro, e molti altri; il che non è accaduto dalla poca o molta virtù del vincitore, ma dalla disformità del suggetto.<span class="SAL">29,3,Chupyboy</span><section end=s1/>
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''In che modo siano da governare le città o Principati, quali, prima che occupati fussino, vivevano con le loro legge''
QUOMODO ADMINISTRANDAE SUNT CIVITATES VEL PRINCIPATUS, QUI ANTEQUAM OCCUPARENTUR, SUIS LEGIBUS VIVEBANT<br />
''In che modo si debbino governare le città o principati li quali, innanzi fussino occupati, si vivevano con le loro legge''
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Quando quelli stati che si acquistono, come è detto, sono consueti a vivere con le loro legge e in libertà, a volerli tenere ci sono tre modi: el primo ruinarle, l’altro andarvi ad abitare personalmente, el terzo lasciarle vivere con le sua legge, traendone una pensione e creandovi drento uno stato di pochi che te le conservino amiche. Perché, sendo quello stato creato da quello principe, sa che non può stare sanza l’amicizia e potenzia sua, e ha a fare tutto per mantenerlo. E più facilmente si tiene una città usa a vivere libera con il mezzo de’ sua cittadini che in alcuno altro modo, volendola preservare.
Quando quelli Stati che si acquistano, come è detto, sono consueti a vivere con le loro leggi e in libertà, a volergli tenere ci sono tre modi. Il primo è rovinargli. L’altro andarvi ad abitare personalmente. Il terzo lasciargli vivere con le sue leggi, tirandone una pensione, e creandovi dentro uno Stato di pochi, che te lo conservino amico. Perché essendo quello Stato creato da quel Principe, sa che non può stare senza l’amicizia e potenza sua, e ha da fare il tutto per mantenerlo; e più facilmente si tiene una città usa a vivere libera con il mezzo de’ suoi cittadini, che in alcuno altro modo, volendola preservare.


In exemplis ci sono li Spartani e li Romani. Li Spartani tennono Atene e Tebe creandovi uno stato di pochi, tamen le riperderno. Li Romani per tenere Capua, Cartagine e Numanzia, le disfeciono, e non le perderno; vollono tenere la Grecia quasi come tennono li Spartani, facendola libera e lasciandoli le sue leggi, e non successe loro: in modo che furono costretti disfare di molte città di quella provincia, per tenerla.
Sonoci, per esempio, gli Spartani, ed i Romani. Gli Spartani tennero Atene e Tebe, creandovi uno Stato di pochi: nientedimeno le perderono. I Romani per tenere Capua, Cartagine, e Numanzia, le disfecero, e non le perderono. Vollero tenere la Grecia quasi come la tennero gli Spartani, facendola libera, e lasciandole le sue leggi, e non successe loro; in modo che furono costretti disfare di molte città di quella provincia per tenerla, perché in<span class="SAL">29,3,Chupyboy</span><section end=s2/>

Perché in<section end=s2/>

Versione delle 21:27, 9 giu 2011

lo stato d'Asia, e delle difficultà che hanno avuto gli altri a conservare l'acquistato, come Pirro, e molti altri; il che non è accaduto dalla poca o molta virtù del vincitore, ma dalla disformità del suggetto.29,3,Chupyboy



In che modo siano da governare le città o Principati, quali, prima che occupati fussino, vivevano con le loro legge


Quando quelli Stati che si acquistano, come è detto, sono consueti a vivere con le loro leggi e in libertà, a volergli tenere ci sono tre modi. Il primo è rovinargli. L’altro andarvi ad abitare personalmente. Il terzo lasciargli vivere con le sue leggi, tirandone una pensione, e creandovi dentro uno Stato di pochi, che te lo conservino amico. Perché essendo quello Stato creato da quel Principe, sa che non può stare senza l’amicizia e potenza sua, e ha da fare il tutto per mantenerlo; e più facilmente si tiene una città usa a vivere libera con il mezzo de’ suoi cittadini, che in alcuno altro modo, volendola preservare.

Sonoci, per esempio, gli Spartani, ed i Romani. Gli Spartani tennero Atene e Tebe, creandovi uno Stato di pochi: nientedimeno le perderono. I Romani per tenere Capua, Cartagine, e Numanzia, le disfecero, e non le perderono. Vollero tenere la Grecia quasi come la tennero gli Spartani, facendola libera, e lasciandole le sue leggi, e non successe loro; in modo che furono costretti disfare di molte città di quella provincia per tenerla, perché in29,3,Chupyboy