Storia della geografia e delle scoperte geografiche (parte seconda)/Capitolo II/Viaggi di Other

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[p. 36 modifica]13. Viaggi di Other. — Nello stesso tempo in cui i Normanni, condotti da Ingulf (V. il n° 8) fondavano colonie nell’Islanda, ed iniziavano le navigazioni che dovevano condurli, poco più tardi, alla scoperta dei paesi nord-est del continente occidentale, la parte orientale dell’Atlantico boreale e le regioni più settentrionali dell’Europa erano diligentemente esplorate e descritte da Other, patrizio norvegese, il quale, nell’anno 870, a fine di riconoscere di quanto la Scandinavia si estendesse al di là dell’Halogaland od Halgoland, navigò i mari della Norvegia prima verso settentrione (per sei giorni), quindi verso oriente (per giorni quattro) e infine verso mezzodì (per giorni [p. 37 modifica]cinque), e giunse sino alla imboccatura di un gran fiume, che egli non potè esplorare per l’attitudine ostile degli abitanti dei dintorni. Other non indica la posizione dell’Halgoland, suo paese natìo, ma noi la possiamo dedurre dalla durata della navigazione costiera tra quel paese e il capo Nord, osservando, col Vivien de Saint-Martin, che una giornata di navigazione corrisponde, assai approssimativamente, a 60 miglia geografiche1: l’Halgoland verrebbe adunque ad essere di sei gradi più al sud del capo Nord, cioè a circa 67 gradi di latitudine. Le 240 miglia percorse da Other nella direzione approssimativa di oriente, a partire dal capo Nord, corrispondono precisamente alla distanza tra questo promontorio ed il capo Sviatoi alla entrata del Mar Bianco: infine, le 300 miglia percorse nella direzione del sud durante le ultime cinque giornate, porterebbero alla foce di una grande fiumana, la quale, secondo questi dati, sarebbe il Mesen, ma si potrebbe forse, con miglior ragione, identificare colla Dvina, quando si ponga mente alla circostanza che Other chiama questo corso d’acqua un gran fiume che si avanza di molto nell’interno. Da tutto ciò apparisce chiaramente che il navigatore normanno, dopo avere oltrepassato la estremità settentrionale della penisola scandinava, percorse un tratto considerevole del mar polare europeo, e penetrò nel vasto addentramento che, detto nel Medio Evo Mare Grandvicum, è conosciuto comunemente in oggi col nome di Mar Bianco.

Ma la relazione di Other è anche molto importante sotto l’aspetto etnografico. Al nord dell’Halgoland il paese è deserto, ad eccezione di alcuni pochi luoghi popolati dai Finnas, i quali si occupano, nell’inverno, della caccia e, nella state, della pesca marittima. I Finnas di questa prima parte della relazione sono i nostri Lapponi, di origine finnica; anche in oggi le loro occupazioni principali sono la caccia e la pesca; alle quali si aggiunge l’allevamento del bestiame, e particolarmente delle renne che ne costituiscono la principale ricchezza. Più avanti, lungo le coste della penisola di Kola, Other nomina [p. 38 modifica]il popolo dei Terfenni, che ricorda i Rerefenni e gli Scirdifenni dell’Anonimo Ravennate, gli Scritifinni di Procopio, i Refennae di Jornandes. Nei paesi adiacenti alla imboccatura della Dvina, il navigatore normanno indica il popolo assai numeroso dei Beormas, e dice che questi ed i Finnas parlavano la medesima lingua. Questa osservazione è esatta, giacchè i Finnas ed i Beormas (Biarmesi o Permiani) appartengono alla grande ed estesa famiglia finnica, e propriamente i primi al ramo ciudico, ed i secondi al ramo permico della famiglia stessa. È noto inoltre che i Permiani si estendono, nella direzione di occidente, sino ai corsi inferiori della Dvina e del Mesen, ove confinano dall’una parte coi Samoiedi, dall’altra colle popolazioni slave della Russia.

Alla descrizione del viaggio lungo le coste del Finmark norvegiano e della Lapponia Russa segue, nella relazione di Other, quella del paese dei Normanni (Northmannaland) e della Finlandia (Kvenaland).

«Il paese dei Normanni, dice Other, è molto lungo e molto stretto. La parte adatta ai pascoli ed alla coltura giace sulle rive del mare, ed in alcuni luoghi è assai rocciosa. Verso oriente si trovano molte paludi, nelle quali abitano i Finnas. Rispetto al paese coltivato, la sua massima larghezza è verso mezzodì, e tanto più diminuisce, quanto più ci avanziamo a settentrione: al sud è largo sessanta miglia, ed anco più, nel mezzo trenta, ed al nord appena tre miglia. E i terreni paludosi sono, in alcuni luoghi, di tale estensione, che per attraversarli si impiegano due settimane.

«Dirimpetto al Northmannaland, verso il sud e dall’altro lato delle paludi, trovasi lo Sveoland, e verso il nord il Kvenaland. I Kvenas assaltano di quando in quando i Normanni al di là delle paludi, ma sono, alla loro volta, assaliti e derubati da questi. Tra le paludi si estendono grandissimi laghi di acqua dolce. I Kvenas trasportano per terra le loro navicelle sino a questi laghi, e per tal maniera giungono sino alle dimore dei Normanni, che essi mettono a sacco. Le loro navi sono molto piccole e leggiere». [p. 39 modifica]

Nello Sveoland della relazione di Other si riconosce immediatamente la Svezia, di cui la principale provincia ancora in oggi porta il nome di Svealand, come nel Kwenaland, ricco di laghi, è facile riconoscere la Finlandia. Secondo un recente lavoro di Hallstèn2, la maggior parte della popolazione della Finlandia si compone di Finni Tavasti e di Finni Careli. Il primo di questi gruppi abita i territori del sud-ovest, il secondo i territori del nord-est. I Tavasti erano già conosciuti col nome di Sumi (Finni propriamente detti), i Kareli con quello di Qveni.

Note

  1. Histoire de la Géographie, p. 229.
  2. Hallstèn, Das Grossenfürstenthum Finnland, nel Giornale della Società geografica di Berlino, 1871, pag. 113.