Storie fiorentine dal 1378 al 1509/Indice dei nomi

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INDICE DEI NOMI

A

Abruzzi, assegnati alla Spagna, 215.

Aeriamoli Agnolo, confinato dopo la cacciata di Cosimo de’ Medici, 3; si unisce a Dietisalvi Neroni nel proporre la Signoria a Luca Pitti togliendo lo stato a Piero di Cosimo, 15; si oppone al prestito chiesto dallo Sforza, 16; confinato coi figli, 17; accompagna il Colleoni contro Firenze, 18; ricordato, 25.

Acciaiuoli Alessandro, fautore del Savonarola, 124; de’ fautori di Francesco Valori, 145; sotto-ambasciatore col Ridolfi e il Soderini al duca di Milano, 171; degli ambasciatori che accompagnano il Valentino fuor di Toscana, 213; de’ Signori, 231; propone la cassazione del Peri, 237; suo merito nella sistemazione delle cose fiorentine, 247; dei fautori di Piero Soderini, 272; contrario all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 299; consente col Soderini nel giudizio sul matrimonio dello Strozzi, 326; in casa sua si riuniscono quei della setta Valoriana, 328; sue accuse contro Giovan Battista Ridolfi, 331.

Acciaiuoli Roberto di Donato,sottoambasciatore a Roma con Antonio Malegonnelle, 171 ; ambasciatore a Consalvo, 277; cerca difendere il Soderini dalle accuse di Consalvo — invano riferisce a Firenze le minaccie di questi, 280; oratore al Papa, 293.

Acciaiuoli Zanoli, si fa frate nell’ordine del Savonarola, 158.

Accoppiatori, loro funzione, 24; eletti a nominare la Signoria, 70; eletti a riformare la Signoria dopo la cacciata di Piero de’ Medici, 106; nominano gli uffici nel primo anno della riforma savonaroliana, no; ostili al governo popolare, 115; loro rinunzia, 116; ricordati, 126.

Adimari Piero, della Signoria che non aiuta Librafatta contro i pisani, 202; della Signoria durante i disordini di Pistoia, 204.

[Adriani] Marcello, cancelliere , parla negli ottanta per il gonfaloniere, 318.

Alamanni Piero, della balia dei diciassette, 70; ricordato, 79; della [p. 372 modifica] pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91.

Alberti (degli) Benedetto, fautore dello Scali e dello Strozzi è confinato,. 2.

Alberti (degli) Piero, ostile al Savonarola, 123; gonfaloniere di giustizia, 133; de’cittadini incaricati di praticare accordo tra francescani e domenicani per la prova del fuoco, 150; de’ dieci creati dopo l’arresto del Savonarola, 153; di quelli che propongono il gonfaloniere a vita per mandare a monte ogni riforma, 245; favorevole all’invio degli ambasciatori a Massimiliano, 29S.

Albertinelli [Francesco], condotto da Firenze con alcune galere per bloccare Pisa, 273; una tempesta rompe i suoi legni, 274.

Albizzi (degli) Antonio Francesco di Luca d’Antonio, dei nuovi amici di Giovanni e Giuliano de’ Medici, 324; ritenuto uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327.

Albizzi (degli) Bernardo di Francesco, accusato coi fratelli d’incettare grano per Pisa, 33S.

Albizzi (degli) Francesco, dei dieci di balia, 107; non è eletto gonfaloniere, 126; vorrebbe uccidere i capi de’ frateschi, 155.

Albizzi (degli) Girolamo, commissario contro i senesi, 45; al campo del Poggio Imperiale, rotto dai nemici, 47; ricordato, 79.

Albizzi (degli) Luca d’Antonio, fautore del Savonarola, 123; dei contrari a conceder l’appello ai condannati de! complotto per Piero de’ Medici, 141; dei dieci, i 65 ; dei dieci che aumentano la condotta di Rinuccio, 173; di quei che persuadono i Signori a punire Paolo Vitelli, iSj; mandato col Buondelmonti a prendere il Vitelli lo conduce a Firenze, 184; dei commissari contro Pisa — vi rimane solo, 200; preso dagli svizzeri del re è costretto a riscattarsi, 201; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri, 205; ambasciatore a Luigi XII col vescovo Soderini, tenuto a bada senza concludere, 217; avverte Firenze di macchinazioni contro di essa, 224; incaricato di esporre al re i fatti di Arezzo e di chiedere aiuto, 227; inviato da Luigi XII a Firenze, 233; dei commissari a ricevere la restituzione di A rezzo, 234; sua morte, 251; ricordato, 324 Albizzi (degli) Luca di Maso, favorisce il ritorno di Cosimo de’ Medici, 3.

Albizzi (degli) Maso, gonfaloniere di giustizia, 2.

Albizzi (degli) Piero di Filippo, mandato a morte dal governo del popolo minuto, 2.

Albizzi (degli) Piero di Lucantonio, gonfaloniere di giustizia, 126.

Albizzi (degli) Rinaldo, dei capi del governo oligarchico, 3.

Albret (d’) Carlotta, sposa Cesare Borgia, 161.

Alessandri (degli) Alessandro di Papi, fautore del Savonarola. De’ Signori, 146.

Alessandria, presa dai francesi, 189.

Alessandro VI, eletto papa, 86; irritato contro Piero de’ Medici per i suoi accordi col re di Napoli e favori dati a Orsini e Cibo, 87; si accorda con re Alfonso e co’ [p. 373 modifica] fiorentini, 89; concede al Savonarola il breve che gli permette di restare a Firenze, 109; costretto a dare ostaggi a Carlo VIII, 113; nella lega contro Carlo VIII, 114; sua ostilitá al Savonarola, 122; contrario al recupero di Pisa per i fiorentini, 127; scomunica il Savonarola, 134; ottiene che la Signoria gli vieti di predicare, 146; il Savonarola è torturato senza sua licenza, 153; chiede che gli sia consegnato; non l’ottenendo manda commissari a esaminarlo, 155; suoi accordi con Luigi XII, 160-1; toglie il cappello cardinalizio al figlio Cesare, lo manda ambasciatore a Luigi XII e gli fa sposare Carlotta d’Albret, 161; incita Luigi XII all’impresa d’Italia, 169; suo accordo con Luigi XII e i veneziani e patti di esso, 171 ; si dichiara per il re di Francia contro lo Sforza, 180; ottiene da Luigi XII aiuto per Cesare Borgia nell’ impresa di Imola, 193; rifiuta l’alleanza di Lodovico Sforza, 195; sposa la figlia Lucrezia al figlio del duca di Ferrara, 215; ricordato, 217; il re protesta con lui per i fatti d’Arezzo. Proibisce a Morgante Baglioni di accettare il soldo di Firenze, 228; si teme a Firenze il suo predominio, 231; ricordato, 232; chiede a Firenze un ambasciatore per trattare, 233; ricordato, 24S; per timore di sue intese col re di Spagna e i veneziani Luigi XII si accorda con lui, 249; chiede aiuto al re per il Valentino, 251; Firenze gli manda oratori, 252; ricordato, 254; sue vendette contro gli Orsini, 256; chiede per l’accordo coi fiorentini condizioni inaccettabili, 257; ricordato, 258: suo urto col re di Francia e successivo accordo, 259; aiuta i pisani, 260; fa cardinale il Soderini, 261; suo contegno ambiguo con Luigi XII, 262; sul punto di passare dalla parte della Spagna, muore. Giudizio su lui, 263 e sgg.; ricordato, 268, 271, 322.

Alfonso di Bisceglie [bastardo d’Aragona], marito di Lucrezia Borgia, ucciso dal Valentino, 215,

Alidosi Francesco, cardinale di Pavia, sua grande influenza sul Papa, 293.

Allegri, (monsignore di) Ivo, guida le truppe fornite da Luigi XII a Cesare Borgia, 193.

Alviano (d’) Bartolomeo, accompagna Piero de’ Medici nel suo tentativo di rientrare in Firenze, 132, prende prigioniero Ascanio Sforza, 196; ricordato, 221; condotto dai Borgia, 262; lodata la sua condotta alla battaglia del Garigliano, 269; condotto da Ascanio Sforza, 274; si prepara contro Firenze, 276-7; muove per la Toscana— battuto dai fiorentini, 278; al soldo de’ veneziani batte i tedeschi e conquista un vasto territorio, 304.

Amalfi (ducato di), dato da re Ferdinando in dote alla figlia, io.

Amboise (d’) Giorgio, cardinale di Rouen [Roano], sospende l’invio a Firenze delle truppe di Luigi XII per non aver avuto garanzia di pagamenti, 199; tratta per Luigi XII gli accordi con Massimiliano, 216; di Germania torna a Milano dove Firenze gli manda [p. 374 modifica] ambasciatori, 216; senza concludere, torna iti Francia, 217; persuade il re ad accordarsi col Valemmo, 240; dissuade Firenze dal condurre il marchese di Mantova, 252; ricordato, 254: persuade Firenze ad assoldare il Bali di Caen, 258; favorisce il Lascari, 261; aspira al papato — suoi accordi con Ascanio Sforza, 265; vedendo di non poter riuscire appoggia il cardinale di Santa Prassede, 266; non aspira al papato nel nuovo conclave, 267; richiede invano Ascanio Sforza di tornare in Francia, 274; sospetto che ha di lui Giulio 11 , 293: sconsiglia il re dall’andare personalmente contro Genova, 295; sua gita in Fiandra (per la pace con Massimiliano) che interrompe le trattative di Firenze col re, 310, 334, chiede denari a Firenze per la guerra contro i veneziani, 335.

Anello [Arcamone conte di Burello), punito dal re di Napoli per avergli trattato contro, 67.

Anghiari, presa da Yitellozzo, 229.

Anghiari (d’) Beldaccio, v. Calduccio.

Angiò (d’) Giovanni, duca di Calabria, assale il regno di Napoli, io; batte re Ferdinando al Sarno — sconfitto da lui è costretto a lasciare il regno, 11.

Angoulème [Anguelem] (d’) Francesco, sposa la figlia di Luigi XII. 274.

Anguelem, v. Angoulème.

Anon, v. Non.

Antella (dell’) Filippo, nominato dei consoli di mare a Pisa, 71.

Amelia (dell’) Lamberto, chiede salvacondotto per fare rivelazioni sul complotto di Piero de’ Medici— arrestato fa rivelazioni, 139.

Antinori Tommaso, de’ cittadini incaricati di praticare accordo tra francescani e domenicani per la prova del fuoco, 150.

Antonio da Colle, v. Guidoni Antonio.

Antonio di Bernardo, v. Dini.

Antonio di Gennaro, oratore di re Ferdinando a Milano, SS.

Antonio di Puccio, v. Pucci Antonio.

Antonio di Sasso, de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106.

Appiani Iacopo, signore di Piombino, voce che Giuliano de’ Medici ne sposi la figlia, 33; mandato dal duca Lodovico in aiuto dei fiorentini, 1Ó4; restituitagli la sua cittá, 266; mediatore d’intese fra pisani e fiorentini, 333.

Aquila, si ribella contro re Ferdinando, 63; lasciata a discrezione del re, 66; assegnata alla Francia, 25 Aragona (d’) Alfonso (I), in guerra con Firenze, e nemico di Francesco Sforza, 6; sua lega coi veneziani, 7; muove di nuovo guerra ai fiorentini, 7; manda galee a salvare il Piccinino sconfitto nella guerra di Siena — rompe guerra a’ genovesi e manda il Piccinino contro i Malatesta, 9; suo intervento ne’ casi di Piombino, 9; morendo lascia il regno al figlio Ferdinando, 9; ricordato, 54.

Aragona (d’) Alfonso (II), duca di Calabria, promesso sposo di Ippolita figlia di Francesco Sforza, 14; nell’esercito del duca d’Urbino contro Firenze, 39; a campo [p. 375 modifica] nel Senese, 45; fa tregua co’ fiorentini per incarico del re Ferdinando, 51; protesta dei fiorentini a lui per la presa di Sarzana, 52; insiste invano perché sia resa, 52; muove in soccorso del duca Ercole, si ferma a infestare le terre della Chiesa, 56; battuto a Campo Morto, 56; interviene alla dieta di Cremona, 58; si trasferisce a Ferrara, 58; cerca invano di sorprendere il bastione veneziano di Lagoscuro, 59; riprende la guerra, 60; va nel Romano contro il Papa per con giungersi cogli Orsini, 64; non potendo piú congiungersi cogli Orsini viene verso Firenze per conferire, 64; sua proposta di muover guerra ai Perugini respinta, 64; si decide a Firenze che muova di nuovo contro Roma, 65; va con l’esercito a Pitigliano, 65: batte Roberto a Campagnano, 65; arriva a Bracciano e recupera le terre perdute dagli Orsini, 65; succede al padre nel regno, 89; scrive a Lodovico Sforza, 89; il Papa si accorda con lui e con Firenze, 89; suoi stretti accordi con Piero, 91; tenta invano di togliere Genova a Carlo VIII, 91-2; manda Ferdinando suo figlio con un esercito a guardare Sarzana, 92; parte dell’esercito di Carlo VIII va contro di lui in Romagna, 94; attaccato da Carlo VIII. Abdica in favore del figlio. Si ritira in Sicilia dove muore, 113.

Aragona (d’) Federico, accompagna da Milano a Napoli Ippolita figlia dello Sforza e Alfonso d’Aragona, 14: succede a Ferdinando Il suo nipote. Favorevole alla restituzione di Pisa ai fiorentini, 162; sua inerzia di fronte alla minaccia di Luigi XII, 169-70; cerca accordi col re di Spagna, 214; tenta invano di difendere Capua contro i francesi — lascia il regno e va in Francia, 215.

Aragona (d’) Ferdinando (I), succede al padre Alfonso, 9; confermato re da Pio II — sposa una sua figlia a un nipote del Papa — assalito da’ francesi domanda aiuto a tutti i sovrani d’Italia — soccorso dal Papa e da Francesco Sforza, io; sconfitto al Sarno — riprende forza batte e caccia dal regno il duca di Calabria, 11 ; sua lega con Firenze e lo Sforza, 18; manda in soccorso del duca d’Urbino — fa trattative di pace col Papa a Firenze e a Napoli — si teme a Firenze un suo accordo co’ veneziani — rinnova la lega con Firenze e Milano, 20, 22; suo timore de’ Turchi, 22; suo desiderio di una lega generale, 22-3; sua lega con Firenze e Milano riservata nella lega generale — sue istanze per un sussidio generale, 23; i Volterrani si offrono a lui — cerca di metter pace, 25; con l’appoggio del Papa e del duca d’Urbino vuol essere arbitro d’Italia — il duca di Milano, Venezia e Firenze fanno lega a difesa degii stati loro, 26; andato a Roma con Federigo d’Urbino propone lega generale contro i Turchi, 26-7; partecipa alla congiura de’ Pazzi, 33; si accorda col Papa per far guerra a Firenze, 39; Firenze propone a Milano e Venezia di assalirlo per mare e di chiamare gli Angioini contro [p. 376 modifica] di lui, 43; favorisce l’impresa di Ascanio e Lodovico Sforza nel milanese, 47; avvertito della visita di Lorenzo invia galee a prenderlo e fa tregua co’fioren tini, 51; fa pace con Lorenzo — rimessa in suo arbitrio la restituzione delle terre perdute da Firenze, ne rende alcune — altre dá ai Senesi, 53; ratifica una Lega generale — manda suoi ambasciatori con quegli degli altri collegati a Venezia, 54; nella pace con Venezia gli sono restituite tutte le terre perdute, 60; favorisce l’impresa de’fiorentini per Sarzana, 61; rivolta di baroni napoletani e degli aquilani contro di lui — il Papa aiuta i ribelli, Milano e Firenze appoggiano il re, 63; preparativi del duca di Lorena contro di lui — i veneziani si riaccostano a lui, 66; punisce i baroni ribelli, 67; promette e dá aiuto ai fiorentini nell’impresa di Sarzana, 67-8; ricordato, 72, 74; manda ambasciatori a onorare Piero de’ Medici dopo la morte di Lorenzo, 83; chiede a Lodovico Sforza che gli ambasciatori della Lega ad Alessandro VI vadano separati, per compiacere ai fiorentini, 86; favorisce la vendita dei beni di Francesco Cibo a Virginio Orsini — favorisce Giuliano della Rovere contro il Papa e Milano, 87; pacifica l’Orsini col Papa, 88; muore, 89; ricordato, 162.

Aragona (d’) Ferdinando (II), duca di Calabria , figlio di re Alfonso. Mandato da lui a guardare Sar zana contro i francesi, 9?; il re abdica in suo favore, 113; costretto da Carlo VIII a fuggire in Spagna, 114; i napoletani si ribellano ai francesi e lo richiamano, 118; prende un prestito da’ veneziani ai quali consegna alcuni porti, 31S; permette ai soldati francesi di lasciare il regno, 119; sua morte, 162.

Aragona (d’) Isabella, fidanzata di Giovan Galeazzo Sforza, al suo passaggio da Livorno Firenze manda commissari a onorarla, 69.

Aragona (Regno di), assegnato a re Ferdinando di Spagna, 289.

Aragonesi (di Napoli), loro caduta, 197.

Ardingbelli Piero di Niccolò, sottoambasciatore con Braccio Martelli a Genova, 163; della Signoria che non aiuta Librafatta contro i pisani, 202; si segnala nel sostenere il gonfalonierato a vita — creato degli ottanta — commissario a Castiglione Aretino, 247; suoi maneggi negli ottanta circa la nomina di un ambasciatore a Lucca — ne ha gran carico, 318.

Arezzo, sulle nomine degli ufficiali fiorentini, 135; i fiorentini vi mandano commissario Guglielmo de’ Pazzi, 224; ribellione della cittá, 224 e sgg.; Vitellozzo si ritira a quella volta — restituita a Firenze, 234; ricordata, 247, 24S; il Soderini vi è commissario, 251; ricordata, 322, 325, 329.

Armagnac [Urmignacca] (conte d’), sua discesa in Italia, 2.

Art abbiali , nome dei nemici del Savonarola, 139.

Asola, presa dall’esercito della lega, 59 [p. 377 modifica]

Asti, stanza di Cario VIII, 118-9; stanza di Luigi XII, 232.

Atella, ultimo rifugio delle truppe francesi nel regno di Napoli, 118.

Aurelio da Castello, svela a Guglielmo de’ Pazzi i preparativi di rivolta degli aretini, 224.

Avignone, Bernardo Rucellai vi porta il figlio Giovanni, 283.

B

Bagli di Cane, v. Caen.

Baglioni, ad Arezzo, 227; loro unione con Vitelli, Orsini, Petrucci, e timore del Valentino, 248; loro appoggio a Vitellozzo, 254; vanno contro il Valentino, 268.

Baglioni Giampaolo, al soldo del Valentino, 211; ricordato, 217; manda truppe ad Arezzo, 227; riceve minaccie dal re per i fatti di Arezzo — fa avvelenare il cugino Morgante, 22S; nella lega contro il Valentino, 250; torna a Perugia, 266; condotto da Firenze contro Pisa, 273; sua intesa con Ascanio Sforza, 275; morto questi, continua a preparare l’impresa contro Firenze, di cui lascia il soldo — non accetta di tornare al soldo di Firenze, ma non segue l’Alviano, 277; al soldo di Giulio II, 290.

Baglioni Morgante, contro il divieto del Papa e del Valentino accetta il soldo dei fiorentini ma il cugino Giampaolo lo fa avvelenare, 22S.

Bagnesi Schiatta, ammonito a tempo, 125.

Bagnolo, pace di Lodovico Sforza coi veneziani, óo.

Baldaccio d’Anghiari, fatto uccidere da Cosimo de’ Medici, 5-6.

Balie, dopo la tornata di Cosimo, 3, 4; di venti cittadini sugli affari di Volterra, 25; di trenta, poi di dugentodieci, creata dopo la pace col Papa, 54; di diciassette e sue riforme, 70.

Banchi Simone, mandato verso Arezzo, riferisce che Vitellozzo non vi è andato, 226.

Bandini Bernardo, partecipa alla congiura de’ Pazzi, fugge in Turchia, viene riportato a Firenze e impiccato, 37.

Bandini Pierantonio, commissario contro Pisa col Della Stufa; si ammalano entrambi, 182; sua morte, 1S3.

Barbadori Donato, mandato a morte dal governo del popolo minuto, 2.

Barbadori Nicco’.ò, dei capi del governo oligarchico, 3.

Barbarigo Agostino, doge di Venezia, appoggia la proposta che i veneziani restino a Pisa, 121.

Bardella, corsaro genovese assoldato da Firenze contro Pisa, 311; chiede che Firenze scambi il figlio con Alfonso del Mutolo, 341 Bardellotto, corsaro assoldato dai fiorentini, 310; condizioni imposte dal re di Francia per lasciarlo ad essi, 311; preso dai pisani, 311; richiesto il suo scambio con Alfonso del Mutolo, 341.

Barducci Giovanni di Stagio, dei Signori — contrario al Soderini, 306.

Baroni di Napoli, loro ribellione, 63 e sgg.; lasciati nella pace a discrezione del re che ne prende vendetta, 67. [p. 378 modifica]

Cartoli Cosimo, favorito di Lorenzo de’ Medici, 79.

Cartoli Domenico, gonfaloniere di giustizia, 134.

Bartolini, Lorenzo incarica il loro banco di pagare i soldati, 76.

Cartolali Giovan Battista, gonfaloniere di giustizia; preferito ad Antonio Malegonnelle, 207; fatto anche dei dieci e ufficiali di Monte, 207, ambasciatore a Lucca, 3 >S.

Basilio, abate Camaldolese , guida i villani del luogo contro i veneziani, 167; esaltato a Firenze, i 63 .

Baviera (duca di), sua discesa in Italia, 2.

Beaumont (de) Ugo [Beumonte], restituisce Livorno ai fiorentini, 120: comanda l’esercito mandato da Luigi XII in aiuto ai fiorentini, 199.

Becchi Gentile, vescoi’o di Arezzo, degli oratori fiorentini a Alessandro VI — contro il desiderio di Lodovico Sforza persuade Piero de’ Medici a chiedere che gli ambasciatori della lega entrino in Roma separati, 36 ; ambasciatore a Carlo VIII, SS.

Cenci Donato, marito di Bartolomea Nasi, 77.

Benino (del) Carlo di Leonardo, degli otto che giudicano Filippo Strozzi, 331.

Penino (del) Piero, ricordato, 135.

Benintendi Lorenzo, dei dieci di balia contro Pisa, 107.

Benizzi Giovanni, arrestato e condannato al carcere perpetuo — suo vano appello al consiglio grande, 125-6; ricordato, 141, 152.

Bentivogli Ercole, dei condottieri de’ fiorentini contro Pisa, 111; a capo dell’esercito fiorentino contro Pisa, 222; cosi lui come i soldati impauriti per i successi di Vitellozzo, 230; condotto da Firenze contro Pisa, 273; a capo dell’esercito fiorentino — dopo la vittoria sull’Alviano consiglia di andare contro Pisa — giudicato da molti inadatto a questa impresa, 27S; ottiene dai fiorentini il titolo di capitano — un gran carico per il fallimento dell’impresa, 280.

Bentivogli Giovanni, interviene alla dieta di Cremona, 58; s’impegna di versare una somma a Luigi XII, 199; aiuta i Cancellieri contro i Panciatichi, 203; salva con denari Bologna dall’attacco del Valentino—fa uccidere alcuni dei Mariscotti, 212; nella lega contro il Valentino, 250; egli e i figli scomunicati dal Papa — lasciano Bologna, 291.

Bergamo, in pericolo d esser presa dai collegati, 60.

[Bernaboni] Bono, ambasciatore de’ lucchesi a P’irenze, 313.

Bernardino da Corte, lasciato da Lodovico Sforza a custodia del Castelletto, non impedisce che sia acquistato dai francesi, 189-90.

Bernardo da Biblina, v. Dovizi.

Berti Michele, favorevole all’appello dei condannati nel complotto per Piero de’ Medici, 142.

Beumonte, v. Beaumont.

Bibbiena, ottenuta da veneziani e Medici, 167; veneziani e Medici vi si riducono, 168; il duca di Milano sollecita l’impresa contro di essa, 168; preparativi a [p. 379 modifica] Firenze, 171 ; il lodo del duca di Ferrari 1’assegna a’fiorentini, 175; entrata dei fiorentini, 177.

Bigi, partigiani del vecchio stato mediceo, 108.

Bisceglie (duca di), v. Alfonso.

Bischeri, dei capi del governo oligarchico, 3.

l’rlogna, appoggia la lega contro Venezia, 18; primo rifugio di Piero de’ Medici, 103; vano tentativo del Valentino per conquistarla, 212; ricordata, 248; il re di Francia permette al Valentino di prenderla, 250; disegno di una unione con Firenze e Siena, 260; soccorre di soldati il re di Francia, 201; ricordata, 262; preparativi del Papa per ricuperarla, 290; si dá al Papa, 291; il Papa vi lascia un legato, 293-4; ricordata, 304, 330.

Bono, Bernaboni.

Bonsi Domenico, de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; fautore del Savonarola, 123; dei dieci, 166.

B msi Giovanni, favorito di Lorenzo de’ Medici, 79.

Borgia Cesare, dato in ostaggio al re di Francia, 113; fugge, 114 ; ritenuto uccisore del fratello, 134; non piú cardinale, va ambasciatore a Luigi XII e sposa Carlotta d’Albret, 161; per assicurargli uno Stato, il Papa incita Luigi XII all’impresa d’Italia, 169; acquista lo Stato d’Imola e Forlí, 193; ricordato, 196: va a cimpo contro Faenza, ma è costretto a ritirarsi, 20-; divenuto signore di Rimini e Pesaro torna a campo a Faenza — questa gli si arrende — contro i patti fa uccidere il Manfredi — condottieri al suo soldo, 211: ottenuti denari dai Bentivoglio rinunzia ad attaccare Bologna — viene in Toscana, 212; accordo con Firenze, 213: va nel Senese e di lá a Piombino che conquista, 214: ricordato per i suoi rapporti con Lucrezia, 215; ricordato, 217, 218, 222, 223; proibisce a Morgante Baglioni di accettare il soldo di Firenze, 228, ricordato, 229, 230; timore che se ne ha a Firenze, 231; conquista Urbino — chiede dí trattare con Firenze, ma le sue condizioni non sono accettate, 233; va a Milano e si riconcilia col re, 235: accompagna il re fino ad Asti poi toma in Romagna, 247-8; tornato da Orsini, Vitelli, Buglioni e Petrucci, 248; li odia tutti, 249; si prepara all’impresa di Bologna — lega contro di lui, 250; dopo la perdita di Urbino chiede aiuto al re e a Firenze, 251; Firenze gli manda il Machiavelli, 252; ricordato, 254; rinvigorito dagli aiuti di Francia — i collegati decidono di rendergli Urbino—suo accordo con Giovanni Bentivoglio, 255: fa uccidere i capi dei collegati, 255-6; prende Cittá di Castello e Perugia — t?nta invano l’acquisto di Siena —prende le terre degli Orsini — trattative con Firenze senza conclusione, 257; ricordalo, 258; suo urto col re di Francia e successivo accordo, 259; ritarda il suo aiuto ai francesi di Napoli, 260; aiuta i pisani. 260; avvelenato c;:l padre si salva, 263; ricordato, 204: sua malattia — perde molti [p. 380 modifica] dei luoghi acquistati, 266; si ritira a Roma, 268; prigioniero del Papa, poi di Consalvo, mandato in Spagna, fugge ed è ucciso in Navarra, 268; ricordato, 271, 322.

Borgia Giovanni, ucciso in Roma, 134 Borgia Lucrezia, sposa Alfonso d’Este, 215; ricordata, 263.

Borgia Rodrigo, v. Alessandro VI.

Borgo (dal) Paolo, Conestabile fiorentino, assalito a Pietrasanta, 61-2.

Borgogna (di) Filippo, v. Filippo.

Borgo San Sepolcro, acquistato da Firenze a tempo de’ Medici, 100; ricordale le intese che vi aveva il Vitelli, 185; preso da Vitellozzo, 229, 230; preteso dal Papa, 233.

Borgo San Sepolcro (da) Cherubino, v. Cherubino.

Borromei, ereditá di una donna di essi tolta ai Pazzi, 32.

Bracci Alessandro, inviato al Papa, 252.

Bracciano, campo degli Orsini, 64.

Bracciolini Niccolò, uno dei capi Panciatichi — una sorella dei Vitelli è sposa di suo figlio, 205.

Brescia, in pericolo d’esser presa dai collegati, 60.

Brettagna, Luigi XII sposa la vedova di Carlo VIII per avere questo Stato, 160, 16S.

Briqonnet Guglielmo, cardinale di San Maio, inviato a Firenze e Pisa da Carlo VIII, per restituire Pisa — non la rende, 113; fatto cardinale, 113.

Brindisi, dei porti dati da re Ferdinando in pegno ai veneziani, 118.

Broccardo, cancelliere del Piccinino , arrestato con lui a Napoli, 14.

Brolio, preso da Federigo d’Urbino, 40.

Bruges, sede di una delle case mercantili di Lorenzo, 76.

Buondelmonti Filippo, de’ dieci di balia contro Pisa, 120; di quei che persuadono i Signori a punire Paolo Vitelli, 183; mandato con ’Albizzi a prendere il Vitelli io conduce a Firenze, 184; della Signoria che non aiuta Librafatta contro i pisani, 202; della Signoria durante i disordini di Pistoia, 204; si riconcilia coi Medici, 325; ritenuto uno degli autori del matrimonio della Strozzi, 327; proposte di Alfonso Strozzi contro di lui, 33r.

Buongirolami Bernardo, favorito da Lorenzo de’ Medici, 25, 78.

Buonvisi, dei lucchesi che hanno traffici in Firenze, 313.

Buti, preso dai fiorentini, 112.

C

Cacchiano, preso da Federigo di Urbino, 40.

Caccia (del) Matteo, fautore del Savonarola, 123.

Caen, [Cane] (bali di), assoldato da’ fiorentini, 258; lo danno come aiuto all’esercito del re di Francia, 261.

Cafaggiolo, assegnato da Lorenzo ai figli di Pierfrancesco de’ Medici, 76.

Caiazzo (conte di), v. Sanseverino (da) Giovan Francesco.

Calabria, assegnata alla Spagna, 215.

[Calcondila] Demetrio, insegna greco a Firenze, 70. [p. 381 modifica]

Calderini Francesco, della Signoria che rimanda agli otto la pratica dello Strozzi, 330.

Calisto III, eletto papa, 8; manda truppe in soccorso di Siena assalita dal Piccinino, 9; sua morte, 10; ricordato, 86, 264.

Camarani Bernardino, uccide il suocero Bernardino Tondinelli e i figli di lui, 229.

Cambi Giovanni, degli arrestati per il complotto di Piero de’ Medici, 139; condannato a morte — è domandato per lui l’appello, 141; viene negato e la condanna eseguita— breve cenno di lui, 142.

Cambi Neri di Napoleone, fa la guerra di corsa col Bardellotto contro i pisani, 310; preso da questi, 311.

Cambi Nero, gonfaloniere di giustizia, ammonisce alcuni de’ collegi — è ammonito in perpetuo, 69-70.

Camerino, ricordato, 262.

Campi, vi si ferma il Valentino venendo in Toscana, 212-3.

Campofregoso (da) Agostino, toglie Sarzana ai fiorentini, 52, 60-1.

Campofregoso (da) Lodovico, toglie Sarzana ai Fiorentini, 52, 60-1.

Campo Morto (Velletri), Roberto Malatesta vi batte Alfonso di Calabria, 56.

Canacci Giovanni, ostile al Savonarola, 123; gonfaloniere — suoi tentativi contro il Savonarola, 133; dei dieci creati dopo l’arresto del Savonarola, 153.

Canaccio da Pratovecchio, induce Alfonso del Mutolo ad accordarsi coi fiorentini, 340; partecipa all’intesa e al tentativo, 341.

Cancellieri, loro lotte con i Panciatichi, 202 e sgg.; li cacciano di Pistoia, 203; loro fautori in Firenze, 205; contro di loro difende il contado Franco, capo dei panciatichi, 235-6.

Candia (duca di), v. Borgia Gio~ vanni.

Canigiani Antonio, difende il Savonarola, 133; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141; de’ fautori di Francesco Valori, 145; commissario in Casentino, 171 ; favorevole alla proposta di punire Paolo Vitelli, 183; dei fautori di Piero Soderini, 272; consente con lui nel giudizio sul matrimonio dello Strozzi, 326; della setta valoriana, alla riunione in casa Acciaiuoli, 328.

Canigiani Giovanni, ricordato, 79; suocero di Francesco Valori, 151.

Capponi, prendono le armi contro Piero de’ Medici, 133; loro atteggiamento a favore del vescovo Guglielmo, 306.

Capponi Cappone di Bartolomeo, commissario a Bibbiena, non impedisce che sia presa dai veneziani, 167.

Capponi Gino di Neri di Gino di Neri, degli ambasciatori che ottengono dal papa la revoca delle censure, 54.

Capponi Gino di Lodovico, citato per il complotto di Piero de’ Medici, non compare, 139.

Capponi Gino di Neri di Gino di Piero, dei nuovi amici di Giovanni e Giuliano de’ Medici, 324.

Capponi Guglielmo, degli ambasciatori a Giulio II, 2 68; suo accordo coll’arcivescovo Orsini perchè gli ceda l’arcivescovado di Firenze, 305, 319; ricordato, 320. [p. 382 modifica]

Capponi Neri di Gino di Xeri, favorisce il ritorno di Cosimo, 3; dei maggiori cittadini sotto Cosimo, che tuttavia gli mette innanzi Luca Pitti, — assente da Firenze quando viene ucciso Baldaccio d’Anghiari, 5; appoggia le idee di Cosimo contrarie a una politica di repressione, — sua morte, 9.

Capponi Neri di Gino di Piero, degli oratori a Carlo VIII in Asti, 119; ricordato, 324; della Signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Capponi Xiccolò di Piero, sotto-ambasciatore col Vespucci e il Rucellai a Venezia, 165; commissario a Cascina, insiste perché si dia il guasto intorno a Pisa, 308; per ordine di Firenze fa un’incursione contro Viareggio, 314; ancora a Cascina, 333; suo consenso a Piero Strozzi di vendere grano a Lucca — riunione con gli altri capi e commissari e loro decisioni, 338: rimane a Mezzana — suo errore nella lotta contro Pisa, 339 Capponi Piero, commissario a Pisa per difendere Livorno, 69; ricordato, 79; ambasciatore a Carlo VIII, 89; ostile a Piero de’ Medici, nella sua assenza, eccita i cittadini contro di lui, 95-6; degli ambasciatori mandati a Carlo VIII, 96; degli ufficiali fiorentini a Pisa — costretto a fuggirne, 99; dei fiorentini incaricati di trattare con Carlo VIII — sua animosa risposta al re, 105; dei capi fiorentini per la riforma dello stato, 106; de’ venti accoppiatori, 106; ritenuto causa dell’esclusione da essi di Paolantonio Soderini, 106; si oppone alla persecuzione dei fautori di Piero, 107; segreta mente contrario al nuovo governo popolare, 109; prudentemente ostile al Savonarola, 123; commissario contro Pisa, è ucciso a Soiana — suo ritratto, 126; ricordato, 131, 158, 324 Capua (da) Matteo, v. Malleo.

Capua, espugnata e saccheggiata dai francesi — assegnata alla Francia, 215.

Carducci Filippo, dei dieci nominati dopo i fatti di Arezzo, 227.

Careggi (villa di), edificata da Cosimo, 11.

Carlo VIII, favorevole alla venuta del duca di Lorena in Italia, 65; sue trattative con Firenze e Venezia, 66; Lodovico Sforza lo spinge a venire in Italia contro il re di XaDoli, 88; sua disposizione favorevole — Firenze gli manda ambasciatori, 88; nuovi ambasciatori fiorentini a lui, 89; i suoi ambasciatori chiedono che Firenze aiuti il suo passaggio, 91; si arma — manda di nuovo a Firenze a chiedere il passo— rifiutato, scaccia dal regno i mercanti fiorentini, 92; passa in Italia, 92; va a Milano, 93; attraverso Pontremoli va in Lunigiana, manda esercito in Romagna, prende Fivizzano, 94; suo incontro con Piero de’ Medici a Sarzana, 95; entra in Pisa — concede la libertá alla cittá, 99; ricordato, 101; si muove verso Firenze fermandosi aSigna, 102: manda invano a chiamare Piero de’ Medici, 103; entra in Firenze, 103-4; domanda il ritorno di Pierb, 104; sue trattative co’ [p. 383 modifica] fiorentini, 105; convenzione di pace — conserva le fortezze durante l’impresa di Napoli, 105; marcia verso Roma, ioó; ricordato, 109, manda a Firenze e Pisa il cardinale di San Malò, 113; va a Roma — ottiene ostaggi dal Papa — conquista del regno di Napoli, 113-4; lega generale contro di lui, alla quale Firenze non aderisce, 114; si muove verso la Toscana per tornare in Francia, n6; a Siena — a Pisa — suo incontro col Savonarola a Poggibonsi — saccheggia Pontremoli — va nel Parmigiano, 116-7; dopo la battaglia del Taro, 117; va ad Asti e fa tregua con la lega, 118; le sue truppe costrette a lasciare il regno di Napoli, 119; ricordato, 120; suoi propositi contro la lega e a favore di Firenze, 121; ricordato, 124, 126; suo ritorno in Italia sempre piu incerto, 127; Firenze insiste perché venga, 128; sua morte, 160; ricordato, 162, 177, 191, 199, 256, 321, 324.

Carnesecchi Pierantonio, tenta invano d’impedire la cacciata di Piero de’ Medici, 97.

Carnesecchi Piero di Simone, gonfaloniere di giustizia, 207.

Carvajal Bernardino, cardinale di S. Croce in Gerusalemme , legato del papa a Genova e a Milano, 128-9; legato del papa all’imperatore, 298.

Cascina, i fiorentini non riescono a prenderla, 112; tenuta dai pisani contro i fiorentini, 127; presa da Paolo Vitelli, 179; questi vi è arrestato dai commissari fiorentini, 183; ricordata, 186; Niccolò Capponi vi è commissario, 308, 333,

Casentino, acquistato da Firenze a tempo de’ Medici, 100; vi si fa guerra dai fiorentini contro veneziani e Medici, 167; i veneziani ritirano le loro genti, 176; ricordata l’impresa di Paolo Vitelli, 186; vi passa Piero Soderini per venire a Firenze, 251.

Castellani, dei capi del governo oligarchico, 3.

Castellani Antonio di Leone, della Signoria che rimanda agli otto la pratica dello Strozzi, 330.

Castelletto di Milano, lasciato da Lodovico Sforza in custodia a Bernardino da Corte, 189-90; acquistato dai francesi, 190; ricordato, 195.

Castellina, presa da Federigo d’Urbino, 40; rimane ai senesi,53; restituita a’ fiorentini, 5S.

Castello (da) Aurelio, v. Aurelio.

Castello (da) Cerbone, v. Cerbone.

Castello fiorentino, gli stradiotti vi fanno scorrerie, 163.

Castiglia, assegnata a Filippo di Borgogna, 289.

Castiglione Aretino, preso da Vitellozzo, 229.

Castrocaro, acquistata dai fiorentini, 2; i fiorentini vi mandano un commissario per le cose di Faenza, 267.

Cavalcanti Giovanni, degli ambasciatori mandati da Firenze a Carlo VIII in assenza di Piero, 96; ambasciatore a Lodovico Sforza, 112.

Cento (Consiglio del), gli avversari di Piero di Cosimo tentano di abolirlo, 15; a tempo di Lorenzo de’ Medici, 24, 79.

Cerbone da Castello, cancelliere del Vitelli, esaminato a Firenze, non [p. 384 modifica] confessa nulla, 184; condannato al carcere perpetuo, 187; rilasciato, 213.

Cerpellone Chimenti, v. Chimenti.

Certaldo, restituito a’ fiorentini, 53.

Cesena, base dell’esercito di Ferdinando duca di Calabria, 92.

Chaumont (de) Carlo [Ciamonte], luogotenente del re a Milano, 227; riceve ordine di mandare truppe in aiuto di Firenze, 228; ricordato, 230; incaricato di dare aiuto al Valentino, 255; i fiorentini gli mandano un ambasciatore, 277; l’inviato di Firenze trova che è partito per la Francia, 310; amico ai lucchesi, 312; a Milano per preparare l’impresa contro Venezia, 336 .

Cherubino da Borgo San Sepolcro, uno dei fidi del Vitelli, esaminato a Firenze, non confessa nulla, 184; giustiziato, 187.

Chiarito pistoiese, condottiero a servizio del Bentivogli, 203.

Chimenti Cerpellone, si unisce a Luca Corsini contro Piero de’ Medici, 96.

Ciamonte, v. Chaumont.

Cibo Franceschetto, bastardo di Innocenzo VIII, sposa la figlia di Lorenzo de’ Medici, 67; vende le sue terre nel romano a Virginio Orsini, 87.

Ciompi , loro rivolta e caduta, 1.

Citerna, resa dai fiorentini al Papa, 268.

Cittadella, castello del padovano dato dai veneziani a PandolfoMalatesta, 267.

Cittá di Castello, terra di Chiesa governata da Lorenzo Giustini, 33; i fiorentini la tolgono alla Chiesa e ci rimettono Niccolò Vitelli, 56; vi si rifugia Vitellozzo Vitelli, 183; ricordata, 248; il re di Francia permette al Valentino di prenderla, 250; presa dal Valentino, 257, 262; vi tornano i Vitelli, 266.

Civita Castellana, il Valentino vi si ferma, ammalato, 266.

Cocchi Niccolò, gonfaloniere di giustizia, 3.

Coglione Bartolomeo, v. Colleoni.

Colle di Val d’Elsa, preso dall’esercito del duca d’Urbino, 48; restituito a’ fiorentini, 53.

Colleoni Bartolomeo, suoi patti coi veneziani, 8; designato per far guerra a Firenze o a Milano, 17; fa preparativi di guerra, 18; si muove verso la Romagna, 18; vinto alla Mulinella, 19; fatta tregua torna nelle terre di Venezia, x 9 Colonna Marcantonio, al soldo di Firenze, 277; mandato in aiuto di Giulio II, 290.

Colonna Muzio, al soldo di Firenze, 277; a San Piero di Grado con Alamanno Salviati, 339.

Colonna Prospero, testimonia circa la promessa del Soderini di non andar contro Pisa, 280.

Colonnesi, si uniscono ad Alfonso di Calabria contro il Papa, 56; legati a’ veneziani, 221; ricordati, 262, 264; loro coraggio nella battaglia tra Consalvo e i francesi, 269; alcuni di essi al soldo di Firenze, 273.

Compagnacci, setta di giovani avversi al Savonarola, 146; appoggiano armati i nemici del frate, 151; assaltano San Maico e la casa di Francesco Valori, 151; dopo l’arresto del Savonarola vogliono conservato il Consiglio grande, I 55 [p. 385 modifica]

Congregazione de’ Frati Predicatori di Toscana, separata da quella di Lombardia, 109.

Consalvo, [Hernandez di Aghilar da Cordova, inviato in Calabria dal re di Spagna, 215; nel regno di Napoli, batte i francesi e conquista lo stato, 258-9; ricordato, 262: trattiene prigioniero Cesare Borgia e lo manda in Spagna, 268; batte i francesi sul Garigliano; ottiene la resa di Gaeta. 2Ó9; conquistato il reame si ferma, 269; favorisce i disegni di Ascanio Sforza, 274; protegge i pisani, 277; ricordato, 279; dichiara che aiuterá Pisa se Firenze l’assale — l’arrivo dei suoi aiuti costringe i fiorentini a rinunziare all’impresa, 280; il re d’Aragona lo sospetta di volersi tenere il regno di Napoli, 289; andato a Napoli il re gli toglie ogni autoritá, 292.

Consiglio di giustizia, creato in Firenze, 219.

Consiglio grande, creato dal governo savonaroliano, 110; sue attribuzioni, 1 io-1 ; ricordato, 121-2; conservato dopo l’arresto del Savonarola, 155; ricordato, 159; estraneo alle competizioni dei fautori e avversari del Soderini, 273; respinge proposte finanziarie del gonfaloniere, 286.

Consoli di mare, a Pisa — Lorenzo de’ Medici muta il loro modo di elezione, 71.

[Contareno Giovanni Vittorio] visdomino di Venezia a Ferrara, scomunicato dal vicario del vescovo, 55.

Coppola [ Francesco, conte di Sarno] punito dal re di Napoli per avergli trattato contro, 67.

Corbinelli Pandolfo, citato per il complotto di Piero de’ Medici, non compare, 139.

Corbizzi Filippo, eletto gonfaloniere di giustizia, 115; arrestato e condannato al carcere perpetuo, 125; suo vano appello al consiglio grande, 126; ricordato, 141, 152.

Corella (da) Michele, v. Michele.

Corrado, cancelliere di Paolo Vitelli fa le lagnanze di questi per l’aumento di condotta a Rinuccio da Marciano, 173.

Corone, tolta dai turchi ai veneziani, 190.

Corsi Bardo, de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fioren tino, 106; eletto gonfaloniere di giustizia, 115; ricordato, 324.

Corsi Giovanni di Bardo, dei nuovi amici di Giuliano e Giovanni de’ Medici, 324; ritenuto uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327; proposte di Alfonso Strozzi contro di lui, 331.

Corsini Amerigo, fautore del Savonarola, 124.

Corsini Gherardo, suoi traffici coi lucchesi, 313; contrario alla pratica con Alfonso del M utolo, 340-1.

Corsini Luca, incitato da Piero Capponi contro Piero de’ Medici — gli si dichiara contro e cerca di sollevare la cittá, 95-6; ricordato, 99; ambasciatore a Lodovico Sforza, 112; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141.

Corsini Piero, ricordato, 95; degli ufficiali fiorentini a Pisa, costretto a fuggirne, 99; dei dieci di balia contro Pisa, 107; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ [p. 386 modifica] Medici, 141; commissario in Casentino, 167; mandato dai dieci a Paolo Vitelli lo fa tornare verso Pisa — vi rimane commissario, 177; muore, 182; ricordato, 183-4, 240.

Corte (da) Bernardino, v. Bernardino.

Cortona, acquistata dai fiorentini, 2; sulle nomine degli ufficiali fiorentini, 135; presa da Vitellozzo, 229.

Costanza, Massimiliano vi tiene dietro, 297, 303, 304.

Cremona, vi si tiene dieta della lega contro Venezia, 58; ricordata la dieta, 74; i veneziani vogliono toglierla al duca di Milano, 180; data ai veneziani sebbene si offra al re di Francia, 190.

D

I»alla Tramoglia, v. Tremouille (de la).

Davalos [Davoles] Alfonso, condot liero del re di Napoli si con giunge col duca d’Urbino, iV

Davanzali Francesco di Lorenzo, -aie pratiche con Piero de’ Medici, 132.

Decima scalata, in che consiste e sua approvazione, 194-5.

Della Tramoia, v. Tremouille.

Del Montone, v. Montone (da).

Demetrio, r\ Calcondila.

Deli Ortnannozzo, della Signoria creata dopo l’arresto del Savonarola, 156.

Diacceto (da) Bernardo, ostile al Savonarola, 123; ili quelli che propongono il gonfaloniere a vita per mandare a monte ogni riforma. 245.

Dieci di Balia, convocano una pratica di quaranta cittadini per la proposta di Lorenzo di recarsi a Napoli, 50-1; ricordati, 54; creati per la guerra di Pisa, 107; ricordati, 108; propongono nuova forma di governo che è approvata dal Savonarola e dalla Signoria, in; chiamati i Dieci spendenti, 120; creati nuovi dopo l’arresto del Savonarola, 153; ne fanno parte antichi partigiani del frate, 166, aumentano la condotta di Rinuccio, 172-3; non si riesce a nominarli, 177; in odio alla cittá, 178; creati dopo i disordini di Pistoia, 206; creati dopo la rivolta di Arezzo, 227, 230; tentano opporsi ai provvedimenti per Pistoia, 236; mandano il Machiavelli al Valentino, 252; ricordati, 271; contrari a condurre i Colonna, 277; mandano ambasciatore a Consalvo, 277; approvano l’invio del Machiavelli all’imperatore, 302; nelle trattative con Lucca, 318 18.

Dietisalvi di Nerone, v. Neroni.

Dini Antonio di Bernardo di Miniato, delia balia dei diciassette. 70; preposto al Monte, 79; della pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91; le sue case soti saccheggiate, 98; viene impiccato, 107.

Djem, fratello del sultano Bajazet II [Gran turco) è dato dal Papa al re di Francia — muore, 113.

Domenico (fra) da Pescia, ricordata la sua proposta di entrare nel fuoco, 148; accetta la sfida di fra Francesco, 149; discussioni sugli abiti che deve portare e sul suo proposito di recare seco il [p. 387 modifica] Sacramento, 150; arrestato col Savonarola, 153; ricordato, 154, esaminato dai commissari del Papa — condannato e giustiziato, 156; breve cenno di lui, 159.

[Dovizi] Bernardo di Bibbiena, alla cacciata di Piero de’ Medici fugge da Firenze, 97.

[Dovizi] Piero da Bibbiena, cancelliere di Piero de’ Medici — fra quelli che lo dissuadono da seguire i consigli di moderazione — incita Piero de’ Medici a rompere con Rucellai e Soderini, 84; con Agnolo Niccolini divide Piero de’ Medici dagli amici del padre e ne rimane principale consigliere, 85; ricordato, 95; alla cacciata di Piero fugge da Firenze, 97.

Dumas Giovanni, signore di Lilla, mandato a Firenze da Carlo VIII — sua morte, 120.

E

Empò, v. Impou.

Este (d’) Alfonso, sposa Lucrezia Borgia, 215.

Este (d’) Borso, sua pratica col Papa e i veneziani contro Firenze, 17.

Este (d’) Ercole, entra nella lega di Milano Firenze e V’enezia, 26; assume il comando dell’esercito della lega — va contro i senesi — ordinato di trasferirsi in Val di Chiana, 40; mandato col marchese di Mantova nel Senese contro il duca d’Urbino — muove alla difesa di Pisa, 44; viene verso Firenze al Poggio, 44; va nel Senese e conquista Casole — contesa dei suoi uomini con quelli del marchese di Mantova, 45; rimane nel Senese, 40; sua inimicizia con Costanzo di Pesaro — richiamato a Milano, lascia le truppe alla lega sotto il fratelloGismondo, 47; ratifica la pace fatta da Firenze col re di Napoli, 54; suoi atti ostili contro Venezia che gli muove guerra, 55; attaccato a Ferrara, sconsigliato di lasciarla dal Gianfigliazzi, 57; nella pace di Venezia con la lega gli è restituito tutto, tranne Rovigo e il Polesine, 60; suo malcontento, 61; incaricato dal duca Lodovico di pratiche d’accordo coi veneziani, 170; suo lodo nei dissensi fra Firenze e V’enezia, 174-5; ricordato, 170, 193; sua visita al re di Francia, 235; soccorre di soldati il re di Francia, 261.

Este (d’) Gismondo, lasciato da Ercole al comando delle truppe della lega — comandante delle truppe fiorentine disfatto al Poggio Imperiale, 47.

Eugenio IV, in guerra con Firenze, 6.

F

Faenza, Firenze rinunzia all’accomandigia di essa, 112; vano tentativo del Valentino contro di essa, 207; presa dal Valentino, 211-2; ricordata, 248, 262; acquistata da’veneziani— Giulio II si duole della sua perdita, 267.

Falconieri Paolo, appoggiato da Francesco Valori per gonfaloniere, 115 Fantoni Giovati Francesco, degli otto che giudicano Filippo Strozzi, 331. [p. 388 modifica]

Ferdinando il Cattolico, re di Spagna, nella lega contro Carlo VIII, 114; mediatore del prestito dei veneziani a Ferdinando d’Aragona, 11S; favorevole alla restituzione di Pisa ai fiorentini, 162; tratta con Federigo d’Aragona, ma si accorda segretamente con Luigi XII, 214; manda in Calabria un grosso esercito die si dichiara poi per i francesi, 215; ricordato, 22i; timore di Luigi XII che papa e veneziani si accordino con lui: 249; sue trattative con la Francia per Napoli, 259; timore del re di Francia che egli mandi rinforzi in Italia, 201. protegge Pisa, 277; diminuzione del suo Stato alla morte della moglie, 28 1 ; suo accordo con Filippo: prende ii nome di re di Aragona — decide di venire in Italia — sposa una francese e ha dal re cessione dei diritti sul regno di Napoli, 289; sua venuta a Portofino, poi a Piombino, 291. lieto della morte di re Filippo va a Napoli — toglie ogni autoritá a Consalvo — Firenze gli manda oratori, 292; richiesto d aiuto dai ribelli di Genova, 294; suo segreto rammarico per la resa di Genova, 20,5: si abbocca co! re di Francia — richiamato a! governo di Spagna, porta seco Consalvo — lascia dietro di sé malcontenti, 296; ricordato, 207: suo impegno di non aiutare Pisa — invio di un suo ambasciatore a Firenze — pratiche di accordo con Firenze, 309-310; suoi accordi col re di Francia e Massimiliano, 334.

Fermo, ricordate le sue vicende, 256; ricordata, 262.

Ferrando, Ferrandino, v. Aragona (d‘) Ferdinando.

Ferrara, investita dall’esercito veneziano, 57.

Ferrara (duchi di), Este.

Fiandra, vi si reca il card. d’Amboise, 310: v i si reca Massimiliano dopo la tregua co’ veneziani, 334.

Ficheruolo, assediato e preso da’ veneziani, 56.

Ficino Marsilio, insegna filosofia e arte a Firenze, 76.

Fiesco (dal) Gian Luigi, preso prigioniero da’ fiorentini, 68.

Fiesole (Badia di), edificata da Cosimo, 12.

Filicaia (da) Antonio, commissario contro Pisa — al campo di Libraúnta, 333; riunione con gli altri capi e commissari e loro decisioni, 33S; rimane a San Iacopo, 339; favorisce la pratica di Alfonso del Mutolo, 341.

Filippo di Borgogna, suoi accordi con Luigi XII e Massimiliano, 210; promuove senza successo un accordo fra Spagna e Francia, 259; alla morte della regina Isabella va in Spagna con la moglie, 2S1; suo accordo con Ferdinando — prende il titolo di re di Spagna, 2S9; sua morte, 292.

Filippo di Puccierello, pisano, degli inviati a Piombino, tenta accordi con Firenze — si abbocca con Alamanno Salviati poi torna a Pisa, 344.

Firenze, frequenti tumulti fra il 1378 e il 1393, 2; governo oligarchico e guerre — acquisti vari — divisione fra Uzzano e Medici, 2-3; nuove guerre, 6; in urto coi veneziani, 7; periodo di pace, 8; domanda ai veneziani che [p. 389 modifica] trattengano Iacopo Piccinino, 9-10; paura di re Alfonso, 9; dissidi interni: Cosimo restringe il governo, 9-10; decreta il titolo di Padre della Patria a Cosimo, 11 ; ne rimane capo Piero di Cosimo, 13; nuove divisioni nella cittá, 15; dopo la morte del duca Francesco manda ambasciatori a Milano, 16; tentativi falliti contro Piero, 17; manda ambasciatori a Venezia e a Milano, 17-8; sua lega con Milano e Napoli, 18; manda oratori a Roma — dieta della lega in cittá, 20; muore Piero e la sua autoritá passa a Lorenzo, 20-21; nuova lega tra re e duca, 22; manda ambasciatori a Roma, 23; non ratifica la lega generale, 24; riforme interne, 24-5; guerra di Volterra, 25-6; manda ambasciatori a Milano per la morte di Galeazzo, 28; acquista Fivizzano, 29; congiura dei Pazzi, 30 e sgg. — ne deriva alla cittá la guerra col Papa e il re di Napoli — scomunica del Papa, risposte del governo fiorentino, 39; disordini causati dagli otto di baia, 41-2; preparativi per la guerra: oratori a Venezia e a Milano, 42; si conduce Roberto Malatesta, 43; trattative col re di Francia — manda commissari a Pisa, 44; tentativi con Venezia falliti, 49; Lorenzo decide di andare a Napoli, 50; malumori nella sua assenza, 52; manda ambasciatori al Papa per la revoca delle censure — modifiche del reggimento, 54; toglie Cittá di Castello alla Chiesa, 56; recupera le terre prese dai senesi — tenta invano di riavere Sarzana, 58-9; malcontento per la pace di Bagnolo, 61; impresa di Sarzana e acquisto di Pietrasanta, 61-2; col duca di Milano e il re di Napoli in guerra contro il Papa, 63 e sgg.; pratica col duca di Lorena, 65-6; dopo la pace amicizia col Papa, 67; difende Pietrasanta contro i genovesi e riprende Sarzana, 68; incidenti per le ammonizioni di Nero Cambi, 69-70; nuove riforme del reggimento, 70; si riforma il governo di Pisa, 71; morte di Lorenzo, 72; potere concesso a Piero, 83; urti fra Piero e i maggiori cittadini, 84 e sgg.; manda oratori a Alessandro VI, 86; ambasciatori a Carlo VIII, 88-9; arrivo di ambasciatori francesi, 90; manda ambasciatori a Venezia — sempre piú favorevole a Napoli contro Francia, 91; Carlo VIII chiede a Firenze il passaggio che gli è negato: rappresaglie, 92; malcontento contro Piero, 94-5; sua cacciata, 96 e sgg.; si mandano ambasciatori a Carlo VIII, 96; grave situazione della cittá, 101 ; Carlo VIII tratta per la sua entrata in cittá, 102; sua entrata, 103; dibattiti fra il re e la cittá e accordo, 104-5; reazione contro i medicei e riforma dello stato, 106 e sgg.; il Savonarola, 108 e sgg.; creazione del Consiglio grande, no; del Consiglio degli ottanta, no; si delibera il diritto di appello al Consiglio grande, ni; guerra contro Pisa — diversi luoghi perduti, 111-2; arrivo del card, di San Malò, 113; cerca l’amicizia del re di Francia, 114; malumore contro gli accoppiatori e loro rinunzia, 115-6; [p. 390 modifica]Colonna|em=-1}} nuovi accordi col re di Francia, 119; arrivo di rnons. di Lilla, 120; danni recati alla cittá dalla mancata fede di Carlo VIII, 120; diversi umori in cittá per le prediche del Savonarola, 121 e sgg.; congiura contro il governo popolare, 125; cattiva situazione di Firenze di fronte agli altri Stati italiani, 127; sua fedeltá a Francia, 12S; trattative con Massimiliano, 128-9; gonfalonierato di Francesco Valori, 130 e sgg.; complotto per rimettere Piero de’ Medici, 132 e sgg.; agitazioni per il Savonarola — condizioni e lotte interne della cittá, 133 e sgg.; ancora del complotto per Piero, 138 e sgg ; si arrestano cinque cittadini de’ maggiori e si nomina una pratica di dugento a giudicarli, 139-30: sono condannati ed è negato loro l’appello, 141 e sgg.; Francesco Valori rimane capo della cittá, 145; si ordina al Savonarola di cessare la predicazione, 146; la prova del fuoco, 148 e sgg.; rivolta popolare e uccisione di Francesco Valori, 151; arresto del Savonarola—processo e condanna di lui, 153 e sgg.; si decide di aggiungere ad ogni ambasciatore un deputato degli ottanta, 161 ; trattative per l’impresa di Pisa, 161-2; rotta di Santo Regolo, 163; nuova spedizione, 164 e sgg.; guerra in Casentino, 167-8; malumore contro Paolo Vitelli e il duca di Milano, 16S; pratiche di accordo. 169-70; lodo del duca di Ferrara, 175; malcontento della cittá, 176 e sgg.; nuova impresa contro Pisa, 179 e sgg.; incertezza nei riguardi del duca di Milano, 181 ; insuccesso dell’impresa di Pisa, 182-3; s * ta arrestare Paolo Vitelli, 183; viene giustiziato, 184; si fa una legge per vedere i conti delle spese, 187-S; accordi col re di Francia, 191: malumori contro Gian Battista Ridollí, 192; si istituisce la decima scalata, 194; si rifiutano le domande del duca Lodovico, 196; intese col re di Francia, 198; nuova impresa contro Pisa, 200 e sgg., malumore contro il re di Francia, 201; opinioni varie sulle fazioni pistoiesi, 204 e sgg.; vani tentativi di riformare lo stato, 208 e sgg.; timore che vi ispira il Valentino, 212; oneroso accordo con lui, 213; la cittá si rivolge per protezione al re di Francia, 214; manda ambasciatori al re, 216; accordo con gli ambasciatori del re venuti in cittá, 218; si fanno provvedimenti finanziari e si crea il Consiglio di giustizia, 219; si ritenta l’impresa di Pisa, 221 e sgg.; ritolta di Arezzo, 224 e sgg.; si ricorre al re di Francia, 227; energici provvedimenti della Signoria, 231-2; tentativi di accordo del Valentino e del Papa, 233; si riottiene Arezzo, 234; si rimettono i Panciatichi in Pistoia e si recupera la cittá, 236-7; istituzione del gonfalonierato a vita, 238 e sgg.; nomina di Piero Soderini, 250; trattative col Valentino e coi collegati contro di lui, 252; situazione della cittá, 252-3; si dichiara di star neutrali o col Papa, 255; vane trattative col Papa, 257; si assoldano truppe francesi, 258; disegno di una unione con Siena [p. 391 modifica] e Bologna, 260; si muove contro Pisa, 260; si lascia sfuggire l’occasione di avere Faenza, 267; manda ambasciatori a Giulio II, 268; si rende Citerna al Papa, 268; politica di Piero Soderini, 270 e sgg.; divisioni nella cittá, 273; nuova azione contro Pisa, 2 73 e sgg.; disegni di restaurazione medicea, 275; grande carestia, 276; vittoria dei pisani, 276; preparativi di difesa, 277; vittoria contro l’Alviano, 278; dissensi circa l’impresa di Pisa, — si decide il nuovo attacco, 27S-9; costretti a togliere il campo, 280; si inizia la preparazione di milizie regolari, 281-2; partenza di Bernardo Rucellai, 283; tentativi di riforme finanziarie, 286 e sgg.; scandalo della moglie del Mannelli, 287 e sgg.; si forniscono soldati a Giulio II. 290; si mandano oratori al re d’Aragona, 291; oratori a Roma e a Napoli, 293; oratori al re di Francia, 294; letizia per la sua vittoria di Genova, 295; dispiacere per la partenza del re d’Aragona, 297; dibattito per l’invio di oratori all’imperatore, 297 e sgg.; si manda il Machiavelli, 302; pratica per la cessione dell’arcivescovado, 305-6; Signoria ostile al gonfaloniere, 306; nonostante le opposizioni si decide di dare il guasto a Pisa, 307 e sgg.; accordo col re di Francia, 308 e sgg.; azione contro Pisa, 310 e sgg.; accordo coi lucchesi, 311 e sgg.; nomina di Cosimo de’ Pazzi ad arcivescovo, 319-20; ricordata la cacciata di Piero, 321; nuova simpatia per i Medici, 321 e sgg.; questione del matrimonio di Filippo Strozzi, 326 e sgg.; continua l’azione contro Pisa, 332 e sgg.; trattative e accordo col re di Francia, 335-6; impresa di Pisa, 337 e sgg.; tranello di Alfonso del Mutolo, 340 e sgg.

Fiume, presa dai veneziani, 304.

Fiume Morto, i fiorentini vi costruiscono un bastione, 338, 340.

Fivizzano, si dá a Firenze, 29; occupata da Carlo VIII, 94; ricordato il suo acquisto, 100; perduta da Firenze e acquistata dai M alaspina, 112.

Fracasso e Fracassa, v. Sanseverino (da) Gaspare.

Francescani, ostili al Savonarola, 123; molti di essi cacciati dal Valori, 130; alla prova del fuoco contro il Savonarola — non accettano che fra Domenico porti seco il Sacramento, 150; ricordati, 154.

Francesco d’Antonio di Taddeo, de’ difensori di Piero de’ Medici contro Luca Corsini, 96, fautore del Savonarola, 124: gonfaloniere di giustizia, convoca la Pratica per la rivolta di Arezzo, 225.

Francesco (fra’) di Puglia, sfida il Savonarola alla prova del fuoco, 148.

Francesi, muovono contro il ducato di Milano, conquistano diversi luoghi e infine la provincia di Alessandria, constringendo il duca a fuggire — ottengono il Castelletto di Milano, ultimo presidio del duca, 189-90; quelli ch’erano in aiuto del Valentino vanno a Novara, 196; sconfitti da Consalvo sul Garigliano, 268-9; sconfitti in Linguadoca dagli [p. 392 modifica] spagnoli, 269; aiutano il duca di Ghelleri in Fiandra, 334.

Franco, contadino dei Panciaticlii, capeggia la parte e batte nel contado i Cancellieri, 235-Ó.

Frangiarli Giovanni, zio di Oliverotto, fatto uccidere da lui, 256.

Friuli [Friuoli], vi combattono tedeschi e veneziani, 303-4.

G

Caddi Taddeo, nominato dei dieci a preferenza dei Valori, 130.

Gaeta, assegnata alla Francia, 215; vi si rifugiano i francesi battuti da Consalvo, 259; gli si arrende, 209.

Gaiazzo, v. Catarzo.

Galilei Alessandro, capitano di Arezzo, preso nella rivolta, 225.

Gallipoli, presa dai veneziani, 60.

Garigliano, presso il fiume i francesi son disfatti dagli spagnoli — vi annega Piero de’ Medici, 268-9.

Gcnazzano (da) frate Mariano, v. Mariano

Genovesi, esclusi dalla ’ega generale d’Italia conclusa a Napoli, 8; non intervengono alla dieta di Cremona, 58; signori di Pietrasanta, l’aiutano invano contro i fiorentini, b2; favoriscono l’impresa del duca di Lorena, 65; assediano Sarzanelio, 67-8; disfatti dai fiorentini, 68; attaccano inutilmente Livorno, 69; ricordati, 71; il re Alfonsu tenta toglierli a P’rancia, 91-2; prendono Sarzatia, 120; sovvengono Massimiliano, 129; 1 fiorentini mandano loro ambasciatore che non aiutino Pisa, 163; vettovagliano Pisa, 274; rivolgimenti interni — i ribelli cercano aiuti, 294: si arrendono al re di Francia, 295; repressioni che questi vi fa, 296; ricordati, 304, 309, 311; tentano inviare grano a Pisa ma sono impediti da’ fiorentini, 332.

Gentile Vescovo di Arezzo, v. Becchi.

Gerusalemme, Cosimo vi costruisce edifici, 11.

Ghelleri (duca di), suoi attacchi contro la Fiandra, 334.

Gherardi Francesco, gonfaloniere di giustizia, 178; riesce a fare approvare una provvisione per i danari necessari all’ impresa di Pisa, 179; in grande credito a Firenze, 180; commissario a Pisa col Soderini — si ammalano entrambi, 182; sua morte che produce gran dolore a Firenze, 182-3.

Ghiaradadda, ottenuta dai veneziani dopo la fuga di Lodovico Sforza, 190.

Ghinazzano (da) Mariano, v. Mariano.

Giacomini Antonio, commissario contro Pisa, 223; dei dieci nominati dopo i fatti di Arezzo, 227; commissario ad Arezzo, 251; commissario contro Pisa, 260; di nuovo commissario contro Pisa, 273; dopo la vittoria sulI’Alviano consiglia di andare contro Pisa, 278; ha gran carico per il fallimento dell’ impresa, 280; dei difensori di Filippo Strozzi, 327.

Gianfigliazzi Bongianni, mandato al duca d’Urbino per invitarlo capitano de’ fiorentini contro Volterra, 25; ordinato di restare commissario al campo col [p. 393 modifica]

Guicciardini, 2 5 : uno degli esaminatori di Iacopo de’ Pazzi, 36; commissario a difendere Monte San Savino, 40; commissario a Pisa con Iacopo Guicciardini—viene verso il Poggio, 44; commissario contro i senesi, 45; degli undici ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54; commissario a Ferrara sconsiglia il duca Ercole di lasciare la cittá investita dal Sanseverino, 57; commissario contro Pietrasanta

— si ammala e muore a Pisa, 62; ricordato, 79.

Gianfígliazzi Iacopo, accompagna Piero de’ Medici al colloquio con Carlo VIII, 95; citato per la congiura di Piero, non compare, 139; di quelli che incitati dal Sederini si oppongono alla cessione dell’arcivescovado, 305-6.

Gianni Tommaso, della signoria durante il processo del Savonarola, 156.

Giano della Bella, ricordato, 4.

Giglio Giampaolo, ambasciatore dei lucchesi a Firenze. 314; confinato da Lucca per l’accordo fatto con Firenze, 318.

Ginori Gino, fautore del Savonarola, 124.

Giorgio Benigno, insegna a Firenze, 76

Giovan Francesco da Tolentino, partecipa alla congiura de’ Pazzi, . 34 .

Giovanni da Tignano, arrestato e condannato al carcere perpetuo

— suo vano appello al Consiglio grande, 125-6.

Giovanni (ser) di ser Bartolomeo da Pratovecchio, in gran favore presso Lorenzo, 79; le sue case non saccheggiate, 98; il Savonarola lo salva da morte, 107.

Giovanni Giovan Battista di Francesco di Tommaso, gonfaloniere di giustizia, 231.

Giovanni [di] Niccolò di Domenico di Cambio, dei Signori, contrario all’appello dei condannati per il complotto di Piero de’ Medici, 142.

Girolaini Francesco, contrario all’appello dei condannati nel complotto per Piero de’ Medici, 142; degli ambasciatori a Giulio II, 268.

Giugni Andrea, ricordato, 135.

Giugni Bartolomeo, de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; ostile al Savonarola, 123.

Giugni Bernardo, ambasciatore a Milano dopo la morte di Francesco Sforza — scrive a Firenze domandando un prestito per Milano, 16.

Giugni Pippo, della signoria creata dopo l’arresto del Savonarola, 15Ó.

Giulio II, sua elezione, 267; trattiene prigioniero Cesare Borgia, 2ÓS; sua intesa con Ascanio Sforza — lo assolve dal giuramento di tornare in Francia, 274; sua irritazione contro i veneziani—si muove per riconquistare Bologna — prende Perugia — chiede aiuto a Firenze, 290; scomunica i Bentivogli e riconquista Bologna, 291; avuto avviso della venuta del re di Francia torna a Roma, 292-3; richiesto di aiuto dai ribelli di Genova, 294; suo segreto rammarico per la resa di Genova, 295; manda un suo [p. 394 modifica]

legato in Germania, 297-S; ricordato, 301; non dá danari a Massimiliano, 303; ricordato, 304; cede alle richieste della signoria contrarie alla cessione dell’arcivescovado, 306; consente alla nomin : di Cosimo de’ Pazzi, 320; breve a favore di Filippo Strozzi a risposta della signoria, 329-30; riservatogli di entrare nella lega del re di Francia, del re di Spagna e di Massimiliano, 334

Giustini Lorenzo, governa per la Chiesa Cittá di Castello — partecipa alla congiura de’ Pazzi, 33; prima del giorno designato va a Cittá di Castello, 34; spodestato dai fiorentini, 56.

Gondi Bernardo di Carlo, degli otto che giudicano Filippo Strozzi, 33 1 Gondi Federigo di Giuliano, della signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Gonzaga Federigo I, marchese di Mantova , mandato col duca di Ferrara nel senese contro il duca d’Urbino, 44; col duca Ercole conquista Casole — contesa dei suoi uomini con quelli del duca Ercole, 45; mandato nel perugino, 46; richiamato a Milano, 47; interviene alla dieta di Cremona, 33 .

Gonzaga Francesco cardinale, interviene come legato del Papa alla dieta di Cremona — si trasferisce a Ferrara, 58.

Gonzaga Gian Francesco III, marchese di Mantova, capitano della lega contro Carlo VIII, 114; decide di dar battaglia sul Taro, 117; mandato dai veneziani contro i francesi nel napoletano, 118; al soldo del duca di Milano, 164; lascia il duca, 180: ricordato, 221, visita il re di Francia, 235; condotto da Firenze, poi annullata la condotta, 252; richiesto per l’esercito francese, 201; passa da Firenze, 265; si ammala e torna a Mantova, 268; non accetta il soldo di Firenze, 277.

Gonzaga Ridolfo, dei condottieri della lega contro C: rio contrari a dar battaglia sul Taro — muore nel combattimento, 117.

Gorizia, presa dai veneziani, 304.

Granata, assegnata a Filippo di Borgogna, 2S9.

Gran Turco , v. Maometto li.

Gravina (duca di), ~j. Orsini Trance SCO.

Guadagni, dei capi del governo oligarchico, 3.

Guadagni Bernardo, gonfaloniere di giustizia nel 1433, 3.

Gualterotti Francesco, raffrena con altri il popolo alla cacciata di Piero— annunzia l’abolizione delle monete bianche, 9S; fautore del Savonarola, 123; ambasciatore a Milano, 127; Lamberto dell’Antella gli scrive proponendo rivelazioni sul complotto cii Piero, 139; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto, 141 ; de’ fautori di Francesco Valori, 143; dei cittadini incaricati di praticare accendo tra francescani e domenicani per la prova del fuoco, 150; oratore a Roma, 162; degli ambasciatori a Milano a Luigi XII, 191; lo segue in Francia, 192; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri, 205; dei dieci di balia, 206; oratore segreto a Pandolfo [p. 395 modifica]

Petrucci — le sue trattative falliscono, 229; degli oratori a Luigi XII in Asti, 232; ricordato, 252; dei fautori di Pier Soderini, poi suo nemico, 271; contrario alla nomina di Micheletto, 2S1; dei contrari all’aiuto chiesto da Giulio II, 290: oratore al re d’Aragona, 292; favorevole all’inv’o di ambasciatori a Massimiliano, 300; degli incaricati di trattare con l’ambasciatore del re di Francia, 309; ritiene da rompere le trattative col re, 309; dei contrari al guasto di Viareggio, 314; non partecipa alle trattative coi lucchesi essendo assente, 315; dei contrari a dare l’assalto a Pisa, 342.

Gualterotti Gualterotto, incitato da Piero Capponi contro Piero de’ Medici, 95.

Gualterotti Piero, gonfaloniere di giustizia; non aiuta Librafatta contro i pisani, 202; ricordato, 204.

Guasconi Giovacchino, oratore a Carlo VIII, 121; fautore del Savonarola, 124; gonfaloniere di giustizia— ordina coi Signori l’arresto del Vitelli, 183; acquista gran credito dalla morte del Vitelli, 187; fa votare una legge di sindacato delle somme spese e ne è colpito egli stesso appena escito di carica, 187-8; dei dieci di balia, 206; ricordato, 240; dei tre scelti nel primo scrutinio per il gonfalonierato a vita, 250; di quelli che incitati dal Soderini si oppongono alla cessione dell’arcivescovado, 305-6.

Guasconi Giovati Battista, degli otto — va a Siena per esaminare il famiglio uccisore della Mannelli, 288.

Guicciardini Iacopo di Piero di Luigi, fautore di Piero de’ Medici, 15; ambasciatore a Venezia e a Milano, 17; ambasciatore a Paolo II, 20; in sostituzione di Otto Niccolini, ambasciatore a Roma per la lega contro i turchi — rimane solo ambasciatore, 23; commissario generale contro Volterra, 25; riacquista il contado in attesa del duca d’Urbino eletto capitano, 26; mandato con Antonio Ridoifi a prender possesso di Fivizzano, 29; commissario dell’esercito fiorentino con Luigi — ordinato dí trasferirsi in Val di Chiana 40; commissario a Pisa col Gianfigliazzi — va nell’Aretino, 44; commissario contro Pietrasanta, 61; ambasciatore a Milano, 65; commissario alla difesa di Sarzanello, o 3; commissario a Pisa per difendere Livorno— commissario a Livorno per onorare Isabella d’Aragona, 69; della balla dei diciassette — muore e viene sostituito dal figlio Piero, 70; ricordato, 79.

Guicciardini Luigi di Piero di Ghino, gonfaloniere di giustizia nel 1378 1

Guicciardini Luigi di Piero di Iacopo, della signoria che approva le sanzioni contro lo Strozzi e ne ha gran carico, 328-9; della signoria che rimanda agli otto tale pratica, 330.

Guicciardini Luigi di Piero di Luigi, fautore di Piero di Cosimo, 15; ambasciatore a Milano dopo la morte di Francesco Sforza — scrive a Firenze domandando un [p. 396 modifica] prestito per Milano, 16; ambasciatore a Milano, 18; di nuovo ambasciatore quivi insieme col Soderini dopo la morte di Galeazzo — richiamato a Firenze, 28; commissario dell’esercito fiorentino con Iacopo, 40; ambasciatore a Venezia — scrive a Firenze non doversi aspettare aiuto di lá, 49; degli undici ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54; ricordato, 79.

Guicciardini Piero di Iacopo di Piero, eletto in luogo del padre nella balia dei diciassette, 70; eletto ambasciatore a Roma per il caso che Innocenzo VIII muoia — poiché questi guarisce non va — nominato dei consoli di mare a Pisa, 71; ambasciatore fiorentino a Milano, 88; della Pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze — qualche volta si oppone a Piero, 91; degli ufficiali fiorentini a Pisa — costretto a fuggirne, 99; dei dieci di balia contro Pisa, 107; ricordato, 108; moderato fautore dei Savonarola, 123; rifiuta di andare ambasciatore a Massimiliano, 128; accompagna Paolo Vitelli a Firenze, 133; dei deputati a pacificare lo stato, 133; favorevole all’appello dei condannati nel complotto per Piero de’ Medici, 142; minacciato da Carlo Strozzi, rimane fermo nel suo voto, 142; mandato dai dieci al campo di Pisa, 164; commissario contro Pisa, 167; sostituisce Giovanni Manetti, defunto, nei dieci — l’aumento della condotta di Rinuccio è fatto a sua insaputa, 173; dei capi della fazione favorevole ai Panciatichi, 204; dei dieci nominati dopo i fatti di Arezzo, 227; ricordato, 240; favorevole al gonfaloniere a vita, 246; designato oratore al Valentino rifiuta, 247; contrario alla nomina di Micheletto, 281; dei favorevoli all’aiuto chiesto da Giulio 11,290; eletto ambasciatore a Massimiliano, 298; opinione che di lui ha Piero Soderini, 299; sostiene l’invio degli ambasciatori, 299-300; degli incaricati di trattare con l’ambasciatore del re di Francia — favorevole all’accordo, 309; dei contrari al guasto di Viareggio, 314; dei cittadini incaricati di trattare cogli ambasciatori lucchesi, 315; favorevole alle loro proposte — per una lega di un anno con essi, 316; accetta e sostiene la lega di tre anni — eletto ambasciatore a Lucca rifiuta, 318; sconsiglia Piero Soderini dal presentare un partito contro lo Strozzi, 330; dei contrari a dare l’assalto a Pisa, 342.

Guicciardini Piero di Luigi di Piero, favorisce il ritorno di Cosimo, 3.

Guidotti Antonio da Colle, incaricato dal Petrucci di proporre accordi a Firenze, 229; inviato a Siena, 252.

Guiducci Francesco, dei signori che ordinano l’arresto di Paolo Vitelli, 183.

I

Iacopo (ser) di Martino, cancelliere della mercanzia, amico dei Salviati, fatto cassare da Pier Soderini, 272. [p. 397 modifica]

Imbalt (Imbault), capitano francese — suoi accordi con Vitellozzo, 234 Imola (e Forli), appoggia la lega contro Venezia, 18; desiderata da Lorenzo de’ Medici, comprata da Sisto IV e data a Girolamo Riario, 3 i; governata da Caterina Sforza per i figli di Girolamo, 136; tolta a Caterina da Cesare Borgia, 193; ricordata, 211; i fiorentini vi mandano ambasciatori a Cesare, 252; ricordata, 262; si dá al Papa, 267.

Impou [Empò], punito dal re di Napoli per avergli trattato contro, 67.

Inghiriani Baldo, difende il Savonarola, 133.

Ingrati (degli) Carlo, mandato dal duca Lodovico in aiuto de’ fiorentini, 164.

Innocenzo VIII, eletto papa, 61; assolda Roberto da Sanseverino per aiutare i ribelli del redi Napoli, 63; chiama il duca di Lorena contro re Ferdinando, 65; i fiorentini ricusando aiuto al duca danno colpa al Papa della lega e della guerra, 65-6; fa pace con la lega, 66; sua stretta amicizia con Firenze e Lorenzo — dá a un figlio in sposa la figlia di Lorenzo e fa cardinale Giovanni, 67; si ammala gravemente — guarisce, 70-1; ricordato, 72, 74; manda ambasciatori a onorare Piero de’ Medici dopo la morte di Lorenzo, 83; muore, 86; ricordato, 256.

Isabella di Castiglia, sua morte — la figlia, moglie del duca di Borgogna, eredita parte del regno, 281.

Ischia, temporaneo rifugio di Federigo d’Aragona — da lui ceduta ai francesi, 215.

Italia, la venuta di Carlo VIII rompe la sua unione, 93.

Iustini Lorenzo, v. Gius/ini.

L

Ladislao, re di Napoli, fa guerra a Firenze, 2.

Lagoscuro, bastione disputato fra il duca di Calabria e Roberto da Sanseverino, 59.

Lampognano (da)Giovanni Andrea, uccide Galeazzo Sforza, 27.

Lancre, capitano francese — suoi accordi con Vitellozzo, 234.

Lanfredmi Giovanni, favorito di Lorenzo de’ Medici, 78.

Lanfredini Iacopo, degli ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54.

Lanfredini Lanfredino, fautore del Savonarola, 123; de’ Signori, 146; dei dieci che si oppongono alla condotta dei Colonna, 277; favorevole all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 298; suoi traffici coi lucchesi, 313.

Lante (del) Francesco, autore di una falsa pratica d’intesa fra i pisani e Firenze, 308.

Lascari Costantino, insegna greco a Firenze — mandato da Lorenzo in Grecia a cercar libri antichi, 76; mandato da Luigi XII ambasciatore a Venezia, 261.

Lenzi Lorenzo, dei dieci di balia contro Pisa, 107; eletto gonfaloniere di giustizia, 116; fautore del Savonarola, 123; degli ambasciatori a Milano a Luigi XII, [p. 398 modifica] 191 ; lo segue in Francia, 192; sue imprudenti richieste al re, 198.

Lenzi Piero, l’autore del Savonarola, 123.

Leoni Piero, medico di Lorenzo de’ Medici, si uccide dopo la sua morte, 73.

Lepanto, tolta dai turchi ai veneziani, 190.

Librafratta, v. Ripa/ratta.

Lilla (mons. di), v. Dumas Giovanni.

Linguadoca, il re di Francia vi manda soldati contro gli spagnoli, 261.

Lione, sede di una delle case mercantili di Lorenzo, 76.

Lioni Roberto, gonfaloniere di giustizia, partigiano di Piero, 17.

Liverotto, v. Oliverotio.

Livorno, si incaricano i consoli di mare di fortificarla, 71; Piero de’ Medici ne consegna la fortezza a Carlo VIII, 95, 96, 99; resta in possesso del re durante l’impresa di Napoli, 105; i legni di Massimiliano vi sono rotti da legni francesi, 12Q; ricordata, 199; ne giunge notizia degli aiuti genovesi ai pisani, 332.

Lodi (pace di), 8.

Lorena (duca di), chiamato dal Papa all’impresa di Napoli — chiede aiuto a Firenze, 65.

Lorini Antonio, dei difensori di Piero de’ Medici contro Luca Corsini, 96.

Lorini Pellegrino, degli otto, va a Siena per esaminare il famiglio uccisore della Mannelli, 2S8.

Lotti Giovanni di Ridolfo, de’ Signori, contrario al Soderini, 306.

Luca di Tommaso, de’ Signori, contrario all’appello dei condannati per il complotto di Piero de’ Medici, 142.

Lucca, minacciata dall’acquisto fiorentino di Pietrasanta, 62; la ricompra dal re, 120; Lorenzo Lenzi la chiede per Firenze a Luigi XII, 198; costretta a darsi alle truppe del re, 199; ricompra Pietrasanta da Luigi XII, 201; vettovaglia Pisa, 274; disegni fiorentini contro di essa, 279; ricordata, 309; suoi precedenti rapporti con Firenze, 311 sgg.; inizia nuove pratiche di accordo, 314 e sgg.; accetta la lega con Firenze per tre anni — ratifica l’accordo ma confina gli ambasciatori che l’hanno fatto, 318; aiuta furtivamente Pisa, 337; ricordata, 34 ° Luiano, stanza di Piero de’ Medici nella venuta del Valentino in Toscana, 212.

Luigi XI, ha ai suoi servizi Galeazzo Sforza, 15; dopo la congiura dei Pazzi, favorisce Firenze con lettere minacciose al Papa, 44; ricordata la sua amicizia per Lorenzo, 74.

Luigi XII, succede a Carlo VIII — sue pretese al ducato di Milano e al regno di Napoli — ripudia la moglie e sposa la vedova di Carlo, mediante accordoeoi Papa, ióo; riceve ambasciatori dal Papa e da Firenze, 161; pensa all’impresa di Milano e Napoli, incitato dal Papa, 169; suo accordo col Papa e i veneziani e patti di esso, 171; prepara impresa contro Milano, 180; insiste perchè Firenze si dichiari, 181; ricordato, 186; ottiene tutto il ducato di Milano — vuole che Cremona, [p. 399 modifica] secondo i patti, sia de’ veneziani, 190; sue trattative con Firenze — viene in Italia, — dopo molte difficoltá stringe accordo con Firenze, 191 ; aiuta Cesare Borgia a conquistare Imola e Forlí, 193; ricordato, 195; si prepara a recuperare Milano, aiutato di denari da Firenze, 196; Firenze lo richiede di mandar gente per l’impresa di Pisa, 198; trattative, 198-199; manda un esercito per aiutare Firenze a prender Pisa, 199; dissidio fra il re e Firenze — richiama i suoi, tenendo Pietrasanta che poi vende a Lucca, 201; tratta aspramente l’ambasciatore fiorentino — è sospettato autore della incursione del Valentino — si accorda con Spagna per dividersi il regno di Napoli, 214; sua opera perché abbia luogo il matrimonio di Lucrezia Borgia con Alfonso d’Este— suoi accordi con Massimiliano e Filippo di Borgogna — sua cattiva disposizione contro Firenze che cerca placarlo, 21 ó; le trattative di Firenze con Massimiliano lo inducono a stringere l’accordo, 21^: ricordato, 221; irritato per i fatti di Arezzo ordina che si aiutino i fiorentini, 227-8; sue proteste e minaccie al Papa, ai Vitelli, agli Orsini e a tutti gli avversari di Firenze, 228; ricordato, 230, 231; scende in Italia — ad Asti riceve gli oratori fiorentini, 232; manda mons. de la Tremouille in Toscana, 233; costringe Vitellozzo a restituire tutto, ma esige da Firenze diversi pagamenti, 234; a Milano riceve quasi tutti i signori d’Italia, 235; richiesto da Firenze di lasciare truppe in Toscana — torna in Francia, 247; suo sdegno contro Vitellozzo — suo accordo col Valentino e col Papa, 249; Firenze attende la sua decisione dopo che il Valentino ha perso Urbino, 252; ricordato, 254, incarica Chaumont di dare aiuto al Valentino, 255; Firenze aspetta sue decisioni prima di accordarsi col Papa, 257; persuade Firenze ad assoldare il Bali di Caen, 258; si accinge a recuperare il regno di Napoli — suo urto col Papa e Valentino — successivo accordo, 259; diffidando dei Borgia disegna una unione degli stati toscani con Bologna — fa tornare il Petrucci a Siena, 260; manda un esercito in Italia — cerca di prevenire l’accordo del re di Spagna dei veneziani e dei Borgia, 261; dopo le vittorie spagnole decide di intervenire di persona in tutte le imprese, 209; gravemente malato, sposa la figlia al duca di Angoulème, 274; sua guarigione, 276; fa lega con Ferdinando e gli cede ogni diritto sul regno di Napoli, 2S9; promette aiuto a Giulio II, 290; vantaggi che gli dá la morte di re Filippo — annunzia al Papa la sua venuta in Italia, 292; suo intervento nei fatti di Genova — viene in Italia, 294; Genova gli si arrende — timore che di lui hanno i veneziani, 295; per non tirarsi addosso i veneziani e i tedeschi, lascia l’Italia dopo aver visto a Savona il re di Napoli, 296; suoi preparativi contro la minaccia tedesca, 297-8; [p. 400 modifica] ricordato, 299, 300, 301, 302; chiede a Firenze aiuti di soldati che gli sono negati — suo accordo coi veneziani — li aiuta di soldati, 303; sue spese, 304; ricordato, 307, 311; sue pratiche per un accordo con Firenze, 309-10, 313; dubbi sul suo atteggiamento circa Pisa, 332; sua pace e accordi con Massimiliano e il re di Spagna, 334; prepara esercito contro i veneziani, 335.

Lunigiana, minacciata dall’acquisto fiorentino di Pietrasanta, 62; invasa da Carlo VIII, 94; le terre fiorentine passano ai Malaspina,

112.

M

Machiavelli Niccolò di Alessandro, dei Signori che ordinano l’arresto di Paolo Vitelli, 183.

Machiavelli Niccolò (di Bernardo), inviato al Valentino, 252; Piero Soderini vorrebbe mandarlo ambasciatore a Consalvo invece dell’Acciaiuoli, 277; per conto del Soderini interroga i principali cittadini sulla nomina di Micheletto, 281; persuade il Soderini a creare milizie cittadine, 2S2; sua nomina come inviato all’imperatore annullata, 297; viene mandato, 302; in campo contro Pisa — suo vano incontro a Piombino coi rappresentanti di Pisa, 333.

Magione (Perugia), i collegati contro il Valentino vi tengono dieta,

251 Malaspina (marchesi), acquistano le terre fiorentine di Lunigiana e Fivizzano, 112.

Malaspina Spinetta, marchese di Fivizzano, muore senza eredi, 29.

Malatesta, canonico, si fa frate nell’ordine del Savonarola, 158.

Malatesta Pandolfo, lascia Rimini prima che sia assalita dal Valentino, 211; torna a Rimini — la vende ai veneziani, 267.

Malatesta Roberto, minacciato dal Papa di perdere Rimini — riceve soldo e protezione a Firenze — gli sono inviati aiuti dalla lega, 19; condotto capitano dai fiorentini, 43; va nell’Aretino, 44; sua grande vittoria in quel di Perugia, 45; gli si manda il marchese di Mantova, 46; sua rivalitá con Costanzo di Pesaro, 48; passa a servizio de’ veneziani con licenza di Firenze, 51-2; capitano de’ veneziani contro il duca Ercole, 55; mandato da’ veneziani a difesa del Papa — batte Alfonso di Calabria a Campo Morto — muore, 56.

Malatesta Sigismondo, escluso dalla lega generale d’Italia conclusa a Napoli, 8.

Malegonnelle Antonio, della pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91; fautore del Savonarola, 123; ambasciatore stanziale a Roma, 171; nell’elezione al gonfalonierato gli viene preferitoGiovan Battista Bartolini, 207; ambasciatore al cardinale di Rouen, 216; dei tre scelti nel primo scrutinio per il gonfalonierato a vita, 250; degli ambasciatori a Giulio II, 26S; si oppone a una nuova gravezza proposta dal Soderini, 286; dei giudici incaricati di esaminare il Mannelli, 288; accusato di parzialitá — sua morte, 289. [p. 401 modifica]

Malespini, v. Malaspina.

Malfi, v. Amalfi.

Manetti Antonio, ricordato, 135.

Manetti Giovanni, essendo dei dieci, muore ed è sostituito da Piero Guicciardini, 173.

[Manfredi] Astorre II, signore di Faenza, passa a’ veneziani, 18.

Manfredi Astorre III, fanciullo signore di Faenza, protetto dai veneziani, assalito inutilmente dal Valentino, 207; presa Faenza è violentato e ucciso dal Valentino, 211 .

Mannelli Alessandro di Leonardo, accusato della morte della moglie uccisa da un suo famiglio, 287; arrestato, liberato poi novamente arrestato e finalmente assolto, 288.

Mannelli Francesco, difende il fratello accusato della morte della moglie, 287.

Mannelli Guido, degli otto godenti, 107.

Mantova, vi tiene una dieta Lodovico Sforza, 164.

Mantova (marchesi di), v. Gonzaga.

Maometto lí [Gran Turco], suoi rapporti con Lorenzo de’ Medici, 74; questi gli manda ambasciatore Andrea de’ Medici, 78.

Marcello, v. Adriani.

Marciano (da) Pirro, v. Pirro.

Marciano (da) Rinuccio, v. Rin uccio.

Margherita, figlia di Massimiliano imperatore, induce il padre a trattare con la Francia, 334.

Mariano (fra) da Genazzano [Ghinazzano], mandato da Piero de’ Medici a Firenze a predicare contro il Savonarola, 138; ricordati i suoi rapporti con Niccolò Ridolfi, 139.

Marignolli Piero, podestá di Arezzo, preso nella rivolta, 225.

Mariscotti Agamennone, fatto uccidere da Giovanni Bentivogli, 212.

Marradi, difesa contro i veneziani, 166.

Martelli Braccio, dei fiorentini incaricati di trattare con Carlo VIII, 105; de’venti accoppiatori per la riforma del governo, 106; ostile al Savonarola, 123; ambasciatore a Genova, 163; favorevole alla proposta di punire Paolo Vitelli, 1S3; ricordato, 324.

Martelli Francescodi Roberto ,detto il Tinca, citato per la congiura di Piero de’ Medici, non compare, 139 Martelli Lorenzo, suoi maneggi negli ottanta circa la nomina di un ambasciatore a Lucca, 318.

Marcelli Piero di Braccio, dei nuovi amici di Giuliano e Giovanni de’ Medici, 324.

Marti, preso da’fiorentini, 112.

Martini Luca, propone alla Signoria che si rigetti la domanda di appello dei condannati nel complotto per Piero de’ Medici, 141.

[Maruffi] fra Silvestro, arrestato col Savonarola, 153; esaminato dai commissari del Papa—condannato e giustiziato, 156; breve cenno di lui, 159.

Massa di Maremma, disegni fiorentini per prenderla, 279.

Massimiliano [Massimiano] imperatore, nella lega contro Carlo VIII, 114; chiamato dalla lega viene in Italia, 128; riceve a Pisa oratori fiorentini e li rimanda al legato del Papa, 128; dopo la rotta delle sue navi a Livorno torna in Germania, 129; favorevole alla

26 [p. 402 modifica] restituzione di Pisa ni fiorentini, 162; ricordato, 197; suoi accordi con Luigi XII e Filippo di Borgogna, 2[6; raffreddatosi co! re manda ambasciatori a Firenze, 218; ricordato, 259; si prepara a venire in Italia, 290; la morte di re Filippo glielo impedisce, 292; richiesto d’aiuto dai ribelli di Genova, 294; manda aiuti ai veneziani, 295; si prepara a venire in Italia, 297; ricordato, 299, 300, 301; sue richieste di denari, 302; sue lettere ad Alamanno Salviati — impresa contro i veneziani, 303; accordo con essi, 304; precedenti della sua impresa, 304-5; ricordato, 307; dopo la tregua co’ veneziani va in Fiandra — sua pace e accordi col re di Francia e il re di Spagna, 334.

Matteo da Capua. mandato a difendere il perugino, 45.

Mazzinglii Domenico, fautore del Savonarola, 123; gonfaloniere di giustizia, 124.

Mazzinghi Ugolino di Giuliano, della Signoria che si disinteressa •.iella prati a dello Strozzi, 330.

Medici, entrano in Casentino co’ veneziani, 167; loro caduta, 197; loro pratiche col re e col Papa, .17-S; lasci tno la Toscana, 234; ricordati, 253; sospetto che Bernardo Macellai tratti coti essi, 283; ../ione lei loro amici nel processo contro il Mannelli, 2s8.

Medici Andrea dello il Butta , favorito di Lorenzo. Cade in disgrazia — mandato ambasciatore al Gran turco, 77-S.

Medici de’) Antonio, degli ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle -censure, 54.

Medici (de’) Averardo, confinato con Cosimo a Venezia, 3.

Medici (de’) [Clarice] di Piero, suo matrimonio con Filippo Strozzi, 325 e sgg.

Medici tde’) Contessina, sposa di Piero Ridolfi, 143.

Medici (de’) Cosimo di Giovanni, succede al padre come capo della sua fazione — arrestato e confinato a Venezia dal governo degli oligarchi — rimesso in Firenze — capo del governo, 3; suo governo, 3 e sgg.; sostiene Francesco Sforza contro i veneziani, 6; contrario ad una politica di repressione finché dura la minaccia di re Alfonso, 9; dopo la morte di questi restringe il governo. 9-10; decide la neutralitá di Firenze nella guerra contro re Ferdinando, io; muore, 11; suo ritratto, li- 2, ricordato, 17, 77; suo confronto con Lorenzo il Magnifico, 80-1; ricordato, :oS.

Metlici (de’j Gian Marco, ambascia ture de’ lucchesi a Firenze, 314, 317; confinato da Lucca per l’accordo fatto con Firenze, 318.

Medici (de’l Giovanni di Bicci, capo della fazione avversa agli Uzzano ed Albizzi, 3.

Medici (de’) Giovanni di Lorenzo, fatto cardinale, 67; non ancora pubblicato, 71: riceve il cappello, K o; tenta invano di impedire la cacciata di Piero — fugge da Fi renze, 97; la sua casa a Roma ritrovo di fiorentini, 130, 323; Vitellozzo occupa luoghi di Toscana in nome di Piero e suo, 229-30; appoggia in conclave il d’Amboise, 266; disegno di Ascanio Sforza per rimetterlo in Firenze, [p. 403 modifica] 275; ricordato, 277; ottiene dal Petrucci che arresti e torturi il famiglio uccisore della moglie del Mannelli, 288; opera l’accordo fra l’arcivescovo Orsini e il Capponi, 305; fa dare l’arcivescovado a Cosimo de’ Pazzi, 319; va ricon quistando la benevolenza dei fiorentini, 323; annunzia di voler maritare la figlia di Piero, 325; sparge la falsa voce di averla promessa a Francesco Pitti, 326.

Medici (de’) Giovanni di Pierfrancesco, col fratello presta a Lorenzo di Piero — questi assegna loro Cafaggiuolo e i beni di Mugello, 76; tratta con Lodovico Sforza contro Piero — arrestato — confinato a Castello, 90; fugge a Milano, 92; ricordato, 98; col fratello tenuto capo dai partigiani dello stato stretto, 135; sposa Ca terina Sforza, 135-6; ricordato, 143; muore, 164; ricordato, 284, 289.

Medici (de’) Giuliano di Lorenzo, ricordato, 80; alla cacciata di Piero fugge da Firenze, 97; colpito da taglia, 167, 322; si riduce co’ veneziani in Bibbiena, 167-8; in Francia per incitare il re contro Firenze, 217; disegno di Ascanio Sforza per rimetterlo in Firenze, 275; suoi favori ai fiorentini che vanno a Roma — ne va riconquistando la benevolenza, 323 - 4 Medici (de’) Giuliano di Piero, nominato, 20; di ostacolo ai disegni dei Pazzi, 32; in voce di sposare una figlia del signore di Piombino, 33; ucciso dai Pazzi, 34; ricordato, 37.

Medici (de’) Lorenzo di Giovanni, confinato con Cosimo a Venezia, 3 Medici (de’) Lorenzo di Pierfran cesco, col fratello presta a Lorenzo di Piero — questi assegna loro Cafaggiuolo e i beni di Mugello, 76; tratta con Lodovico Sforza contro Piero — arrestato — confinato a Castello, 90; fugge a Milano, 92; ricordato, 98; de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; segretamente contrario al nuovo governo popolare, 109; degli ambasciatori a Carlo VIII dopo la vittoria di Napoli, 114; ostile al Savonarola, 123; prende le armi contro Piero, 133; dei deputati a pacificare lo stato, 134; col fratello tenuto capo dai partigiani dello stato stretto, 135; ricordato, 143; degli ambasciatori a Luigi XII, 161; commissario in Casentino, 171; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri, 205; ira popolare contro di lui, 212; sua morte, 272; ricordato, 284, 289.

Medici (de’) Lorenzo di Piero (il Magnifico), ricordato, 5; succede al padre nel governo, 20-1; raffrena Tommaso Sederini e favorisce altri di poco credito, 24-5; insiste per avere le allumiere dei volterriani, 2.5; suo governo in Firenze, 30; sospetta de’ Pazzi — li prega invano di non dare a Sisto IV i denari per l’acquisto di Imola, 31; impedisce ai Pazzi di ricevere l’ereditá di una Borromei — impedisce a Francesco Salviati di ottenere l’arcivescovado di Firenze e lo fa dare a Rinaldo Orsini, 32; ferito in Santa Liberata — ricondotto salvo a casa, 35; vantaggi [p. 404 modifica] che trae dalla congiura de’ Pazzi, 37-S; riforma gli otto di balia, 42; comunica a una Pratica di quaranta cittadini la sua intenzione di recarsi a Napoli, 50; dopo partito, da San Miniato comunica il suo disegno alla Signoria — s’imbarca a Livorno sulle galee del re, 51; malumori a Firenze contro di lui, 52; a Napoli ottiene la pace dal re — torna a Firenze, 53; interviene alla dieta dt Cremona, 58; incerto se debba riaccostarsi alla casa di Francia, 66, sua amicizia con Innocenzo VIII; — dá sua figlia in sposa al figlio del Papa, 67; suo sdegno contro Nero Cambi — della balia dei diciassette, 70; sue decisioni per rassettare Pisa, 71; muore, 72; suo ritratto, 73 e sgg.; suo confronto con Cosimo il vecchio, 80-1; ricordato, 84, 95, 96, 101; ricordati i suoi rapporti col Savonarola e la cacciata di Bernardino da Feltre, 108; ricordato, 120, 138; ricordato il suo favore per i Panciatichi, 205; suoi rapporti con Bernardino Rucellai, 284; ricordato, 324, 325, 330, 331.

Medici (de’) Lorenzo di Piero di Lorenzo, trattative per il suo ritorno in Firenze — sentenza degli otto contro di lui, 331.

Medici (de’) Lucrezia di Lorenzo, moglie di Iacopo Salviati, accusata per il complotto di Piero de’ Medici, 139-40; liberata, 145; intermediaria nelle trattative di matrimonio Medici-Soderini, 326; ritenuta uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327.

Medici (de’) Maddalena, sposa Franceschetto Cibo, 67.

Medici (de’) Pierfrancesco, ambasciatore a Roma per concludere la lega contro i turchi — torna a Firenze, 23.

Medici (de’l Pierfrancesco di Lorenzo, promesso sposo di una figlia di Tommaso Sederini, 272.

Medici (de’) Piero di Cosimo, succede al padre nel governo, 13; consente che le magistrature sieno tratte a sorte — si oppone all’abolizione del Consiglio del cento, 15; congiura dei suoi avversari per ucciderlo, t6; si salva percorrendo diversa strada da Care ggi a F’irenze, 16-7; alloggia nelle sue case Galeazzo Sforza, 18; muore, 20; ricordato, 25, 31, 73, 80.

Medici (de’) Piero di Lorenzo, ricordato, 80: successore del padre, visitato da molti alla morte di questi — riceve ambasciatori da tutti i potentati d’Italia, 83; il Rucellai e il Soderini cercano convincerlo a limitare la sua autoritá — dissuaso da altri, 84; irritato col Soderini e il Rucellai per la loro unione cogli Strozzi, rompe con loro, 85; diffida di tutti gli amici del padre e si appoggia a Piero da Bibbiena e Agnolo Niccolini, 85-6; degli oratori fiorentini a Alessandro VI, 86; suoi grandi apparati e sua entrata separata che irrita Lodovico Sforza — sotto i suoi auspici Francesco Cibo vende le sue terre a Virginio Orsini, 87; ostilitá di Milano contro di lui, 88; rifiuta ogni favore a Carlo VIII—governa Firenze con una Pratica stretta — sempre piú ostile a Francia, 91; malumori a Firenze contro di lui — [p. 405 modifica] sua indole e costumi, 94-5; decide di accordarsi con Carlo VIII — va a incontrarlo a Sarzana — accetta di consegnargli alcune fortezze, 95; torna a Firenze, 96; impedito di entrare in Palazzo — dichiarato ribelle — fugge verso Bologna, 97; le sue case messe a sacco, 98; ricordato, 99, 100, 101, 102; chiamato da Carlo VIII, convinto da’ veneziani a non andare, 103; Carlo VIII domanda a Firenze il suo ritorno, 104; ricordato, 106, 108, 109, 121, 126; suo tentativo di rientrare in Firenze, 132-3; congiura di fiorentini a suo favore, 137-8; manda a Firenze Mariano da Genazzano, 138; ricordato, 142, 143, 158, 164, 167; pegue il Valentino fino a Luiano, 212; va ad Arezzo, 227; Viteliozzo occupa molte cittá in suo nome, 229-30; si preferirebbe il suo ritorno al dominio del Papa e del Valentino, 231; ricordato, 249; annega nel Garigliano, 269; ricordato, 284 ; ricordati i suoi portamenti dopo la cacciata, 321 e sgg.; ricordato, 324, 329, 331.

Medici (de’j Vieri, creato gonfaloniere dopo l’arresto del Savonarola, 156.

Mellini Piero, degli ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54.

Melun [Milone] (inons. di), mandato da Luigi XI 1 va ad Arezzo per restituire la terra ai commissari fiorentini, 234.

Mezzana, campo de’ fiorentini contro Pisa, 339-40.

Michele da Cor eli a [Micheletto], nominato dal Soderini bargello del contado, 281; ricordato, 283.

Michele di Lando, si accorda cogli otto della guerra e instaura il governo del popolo minuto, 1.

Micheletto, v. Michele da Corella.

Milano, (stato di), manda truppe in aiuto di Firenze contro il duca d’Urbino, 40; debolezza del suo aiuto, 47; timore dei fioren tini che si accordi col re di Napoli, 49; ricordato, 51; ratifica una lega generale — manda suoi ambasciatori con quelli degli altri collegati a Venezia, 54; invaso dal Sanseverino — questi torna indietro, 58; dieta della lega contro i veneziani, 60; la pace coi veneziani conferma il suo dominio sullo stato tolto a’ Rossi, 60; favorisce l’impresa de’ fiorentini per Sarzana, 61; appoggia Napoli contro il Papa, 63; fiera risposta negativa all’invito del duca di Lorena, 66; ricordato, 72; si arrende a Luigi XII, 196.

Milone, v. Melun (mons. di).

Minerbetti Francesco di Tommaso, intermediario nella pratica di matrimonio della figlia di Piero de’ Medici con Filippo Strozzi, 326.

Minerbetti Piero, degli ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54.

Minerbetti Tommaso, degli oratori fiorentini a Alessandro VI, 86; della pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91.

Mirandola Correggio e Carpi (signori di), loro pagamenti al re di Francia, 199.

Modone, tolta dai turchi ai veneziani, 190.

Molfetta (cardinale di) v. Inno cenzo VIII.

Monte (dal) Piero, incaricato con [p. 406 modifica] Pirro da Marciano di arrestare Vitellozzo Vitelli, 183.

Montefeltro (di) Federigo, duca d’Ut bino, capitano della lega di Firenze, Milano e Napoli — va in Romagna — si unisce con le genti dello Sforza e del re di Napoli, 18; batte i veneziani alla Mul inella, 19; soccorso di genti dal re di Napoli — batte l’esercito del Papa, 20; eletto capitano de’ fiorentini contro Volterra assedia la cittá, dopo la resa la saccheggia, — si dá a re Ferdinando — andato a Roma con questi propone lega generale contro i tuichi, 26; partecipa alla congiura de’ Pazzi, 33; prende il comando dell’esercito del Papa e re di Napoli contro Firenze — viene nel Senese contro Firenze, 39; conquista diversi luoghi del contado — va in Val di Chiana presso Monte San Savino, 40; accetta tregua coi fiorentini, 41; avuto Monte San Savino va alle stanze, 42; a campo nel Senese, 45; suoi preparativi contro i fiorentini e suo giudizio su questi, 46; assale i fiorentini al Poggio Imperiale e li mette in rotta, 47; protesta dei fiorentini a lui per la presa di S irzana — insiste invano perché sia resa, 52; capitano de’ collegati in aiuto del duca Ercole — soccorre invano Ficheruolo — muore, 56.

Montefeltro (di) Guidobaldo, duca d’Urbino, chiuso in Bibbiena coi veneziani, 168; si ammala e gli vieti concesso di tornare ad Urbino, 168; spodestato dal Valentino, 233; nella lega contro di questi, 250; torna in Urbino, 266.

Montepulciano, si ribella a Firenze e si dá ai senesi — vano tentativo di recuperarla, 112; per cinque anni i fiorentini rinunziano alle loro ragioni su di essa, 166; il Petrucci promette di renderla a Firenze e non la rende, 260; ricordata, 279.

Monte San Savino, Federigo d’Urbino vi si accampa contro, 40: si dá al duca d’Urbino, 41: restituito a’ fiorentini, 53; preso da Vitellozzo, 229.

Montesecco (da) Giovati Battista, condottiero di Girolamo Riario, assiste senza parteciparvi all’aggressione de’ Pazzi contro i Medici, 34; è arrestato, 36; gli è tagliato il capo, 37.

Montevarchi, campo fiorentino, dove si dirigono gli aiuti francesi, 232. 234.

Monti Biagio, della Signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Montone (da) conte Carlo, mandato nel perugino a campo oer Firenze — muore a Cortona, 44.

Morelli Girolamo, oratore a Milano, 42; chiede aiuto contro il duca d’Urbino, 43; si \olgono a lui gli avversari di Lorenzo mentre questi è a Napoli, 52; ricordato,

Morelli Lorenzo, nominato dei Consoli di mare a Pisa, 71; dei dieci di balia contro Pisa, 107; ricordato, 108; degli ambasciatori a Carlo VIII dopo la vittoria di Napoli, 114, dei contrari a concedere l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141: favorevole all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 298; [p. 407 modifica] degli incaricati di trattare con l’ambasciatore del re di Francia, 309; dei cittadini incaricati di trattare cogli ambasciatori lucchesi, 315; contrario alle loro proposte, 316.

Morelli Niccolò di Girolamo, de’ Signori, 231; di quelli che hanno il merito di aver tratto Firenze dalla cattiva situazione seguita ai fatti di Arezzo, 247; ambasciatore a Milano, 277.

Mortara, Lodovico Sforza vi è battuto dai francesi, 196.

Mugello, i beni di Lorenzo il Magnifico assegnati da lui ai figli di Pierfrancesco, 76.

Mulinella, vittoria della lega contro i veneziani, 19.

Mutolo (del) Alfonso, pisano, prigioniero a Firenze, mostra di consentire a tradire Pisa, 340; Firenze chiede di cambiarlo col Bardellotto — sua intesa co! gonfaloniere e Antonio da Filicaia, 341; attira i fiorentini in un tranello, 342.

Mutrone, richiesto dai lucchesi a’ fiorentini, 315-6.

N

Napoli, le sue fortezze assediate e prese dai francesi, 114; assegnata alla Francia, 215; assegnata a re Ferdinando, 289; vi si reca Filippo Strozzi, 326.

Nasi Alessandro, de’ fautori di Francesco Valori, 145; oratore in Francia assolda per Firenze il Bali di Caen, 258; dei fautori di Piero Soderini, 272; oratore al redi Francia, 294; ricordato, 308; oratore al signor di Chaumont da Milano inviato in Francia, 310; ricordato, 340.

Nasi Bartolomea, moglie di Donato Benci, amante di Lorenzo de’ Medici, 77; fa cadere in disgrazia di lui Luigi della Stufa e Andrea de’ Medici, 78.

Nasi Bernardo, fautore del Savonarola, 123; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141; de’ fautori di Francesco Valori, 145; de’ fautori di Piero Sederini, 272.

Nasi Piero di Lutozzo ambasciatore al Papa e al re di Napoli, 54.

Negropoute, tolta da’ turchi a’ veneziani, 22.

Neretti Bernardo, favorevole all’appello dei condannati nel complot to per Piero de’ Medici, 142.

Nerli, prendono le armi contro Piero de’ Medici, 133; di quelli che vorrebbero salvare gli accusati nel complotto di Piero, 140; difendono il Ridolii e il Sederini — sperano invano di abbattere il Consiglio grande, 155; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri, 205; ira popolare contro di loro, 212.

Nerli (de’) Benedetto di Tanai, ostile al Savonarola, 123; de’ Signori — suoi tentativi contro il Savona loia, 133; de’ dieci creali dopo l’arresto del frate, 153; commissario contro Pisa, 164. degli oratori al Valentino, 215: ambasciatore al cardinale di Rouen, 216.

Nerli (de’) Iacopo di Tanai, incitato da Piero Capponi contro Piero, 95; chiude il Palazzo e [p. 408 modifica]impe impedisce a Piero di entrarvi, 97; ricordato, 99; segretamente contrario al nuovo governo popolare 109, 115; ostile al Savonarola, 123; accecato mentre assale San Marco, 153.

Nerli (de’) Tanai, degli ambasciatori mandati da Firenze a Carlo VIII in assenza di Piero, 96; degli ufficiali fiorentini a Pisa — costretto a fuggirne, 99; dei capi fiorentini per la riforma dello Stato dopo la cacciata di Piero, 106; de’venti accoppiatori, 106; segretamente contrario al nuovo governo popolare 109; appoggia l’elezione di Filippo Corbizzi — eletto gonfaloniere di giustizia, 115; ostile al Savonarola, 123; dei deputati a pacificare lo stato, > 33 Nero (del) Bernardo, favorito da Lorenzo de’ Medici, 25; della balia dei diciassette, 70; ricordato, 79; della Pratica con cui Piero de’Medici governa Firenze 91; corre rischio di essere ucciso dopo la cacciata di Piero, 98; i popolani vorrebbero colpirlo, 107; capo della fazione avversa al Savonarola, 131; eletto gonfaloniere di giustizia, 132; sue pratiche con Piero de’ Medici, 132; dei deputati a pacificare lo stato, 133; sua intenzione di fare uno stato stretto, 135; sua azione nelle questioni costituzionali del comune, 136; ricordato, 139; degli arrestati per il complotto di Piero, 139: datagli la fune, è provato aver egli avuto notizie della congiura, 139-40; condannato a morte — domanda l’appello, 141; gli viene negato e la condanna eseguita, 142; breve cenno di lui, 143; ricordato, 145, 152, 322, 324.

Nero (del) Niccolò, degli oratori al re d - Aragona a Piombino, 291.

Neroni Dietisalvi, ambasciatore a Francesco Sforza, 7; insieme con Agnolo Acciaiuoli propone a Luca Pitti di farlo signore di Firenze, togliendo lo stato a Piero de’ Medici, 15; si oppone al prestito chiesto dallo Sforza, 16; confinato coi figli e fratelli — incita i veneziani contro Firenze, 17; accompagna il Colleoni contro Firenze, 18; ricordato, 25.

Neroni Giovanni, arcivescovo di Firenze, ió.

Niccolini Agnolo, favorito da Lorenzo de’ Medici, 25; delia balia dei diciassette, 70; ricordato, 79; con Piero da Bibbiena divide Piero de’ Medici dagli amici del padre e ne rimane principale consigliere, 85; ambasciatore fiorentino a Milano, S8; della Pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91; ricordato, 95; alla cacciata di Piero il popolo assale le sue case — fugge da Pisa in Lombard.a, 9S; i popolari vorrebbero colpirlo, 107; ricordato, 10S; dei deputati a pacificare lo stato, 133.

Niccolini Francesco, dei difensori di Piero de’ Medici contro Luca Corsini, 96.

Niccolini Michele, fautore del Savonarola, 123.

Niccolini Otto, deputato ambasciatore a Venezia — gli viene rifiutato il salvacondotto, 7; fautore di Piero de’ Medici, 15; ambasciatore a Paolo II — rappresenta Firenze nelle trattative di [p. 409 modifica] pace a Napoli, 20; ambasciatore a Roma per concludere la lega contro i turchi — muore, 23.

Niccolò V, neutrale nella guerra dello Sforza co’ veneziani, 6; sua morte, 8; ricordato, 22, 27.

Nobili (de’) Giovan Battista, de’ Signori; di quelli che non credono alla rivolta di Arezzo e vogliono si prosegua l’azione contro Pisa, 226.

Nola, Carlo VIII vi fa prigionieri Virginio Orsini e il conte di Pitigliano, 114.

Non, castello preso dai francesi, 189.

Nori Francesco, ucciso nel tumulto dei Pazzi, 35.

Novara, presa da Lodovico d’Orléans, 1x6; ripresa dallo Sforza, 118; vi si riuniscono truppe francesi contro il duca Lodovico, 196.

Nove della Ordinanza e Milizia, creati per la cura delle milizie, 292.

O

Oliverotto [Liverotto] da Fermo, nella lega contro il Valentino, 250; andato a trovarlo a Sinigaglia è fatto uccidere da lui — ricordata la sua conquista di Fermo, 256.

Orlandini Bartolomeo, gonfaloniere di giustizia fa uccidere Baldaccio d’Anghiari, 5-6.

Orléans [Orliens] (d ’1 Lodovico, prende Novara, nò;:’. LuigiXII.

Orliens (d’), v. Orléans (d‘).

Ormignacca (conte d’), v. Arrnagnac.

Orsini, assoldati dalla lega contro il Papa — a campo a Bracciano — loro terre conquistate da Roberto da Sanseverino, 64; recuperate da Alfonso di Calabria, 65; al soldo del Valentino — entrano con lui in Toscana, 212; trattano con Firenze, 213; ricordati, 217, 221, 223; ad Arezzo, 227; il re ordina loro di uscire dalle terre di Firenze, 228; preparativi del re contro di loro, 233; lasciano la Toscana, 234; loro minacciecontro Firenze, 24S: ira del re di Francia contro di loro, 249; loro disegni contro il Valentino, 250; tengono dieta alla Magione, 251; ricordati, 254; decidono di accordarsi col Valentino, 255; i loro stati presi dal Papa, 259; tornano nei loro stati, 266; vanno contro il Valentino, 208; ricordati, 271; favoriscono il cardinale de’ Medici, 277.

Orsini Battista, cardinale, lascia la lega e si accorda col Papa, 64; ricordato, 65; fatto uccidere da Alessandro VI, 256.

Orsini Fabio d: Paolo, va ad Arezzo co! padre, 227.

Orsini Francesco, duca di Gravina, fatto uccidere dal Valentino, 256.

Orsini Gian Giordano, le sue terre sono le sole di sua famiglia non conquistate dal Valentino, 257; assalite dal Valentino, il re di Francia costringe questi a rinunziarci e depositarle in mano sua, 259 Orsini Giulio, lascia la lega e si accorda col Papa, 64.

Orsini Niccola, conte di Piligliano, mandato da Firenze a difendere Monte San Savino, 40; al soldo de’ collegati contro Innocenzo VIII, 64; preso prigioniero dai [p. 410 modifica] francesi, 114; ricordato, 221; al soldo de’ veneziani, 303.

Orsini Organtino, lascia la lega e si accorda col Papa, 64.

Orsini Paolo, agli stipendi di Firenze, 97: agli stipendi del Valentino, 211; va ad Arezzo, 227; andato a trovare il Valentino a Simgaglia è fatto uccidere da lui, 2 55-ó.

Orsini Rinaldo, col favore di Lorenzo nominato arcivescovo di Firenze, 32: arrestato da Alessandro VI, poi rilasciato, 256; suo accordo per cedere l’arcivescovado a Guglielmo Capponi, 305; si rimette a! cardinale de’ Medici per la scelta del successore, 319; suo malgoverno dell’arcivescovado. 320.

Orsini Virginio, difende lo Stato della Chiesa contro Alfonso di Calabria, 56; a soldo della lega contro il Papa, 64; compra le terre di Francesco Cibo, 87; pacificatosi col Papa le ottiene come acquisto e feudo, 88-0; fatto prigioniero da Carlo VIII, 114.

Osimo, ricordata, 256.

Osoli, riunione dei commissari e condottieri fiorentini contro Pisa, 33 8 Ostia, tenuta dal cardinale Giuliano Della Rovere che non vuole renderla al Papa, 87.

Otranto, dei porti dati da re Ferdinando in pegno ai veneziani, 118,

Ottanta (consiglio degli), creato nella riforma savonaroliana, no; ricordato, 161 ; sua competenza, 206; ricordato, 271; manda ambasciatore a Milano, 277; decide la nuova impresa di Pisa, 279; approva la condotta di Micheletto, 281; ricordato, 286, 308; nelle trattative con Lucca, 317; legge sul suo funzionamento, 318; elegge commissari contro Pisa, 333.

Otto detta guerra, provocano il tumulto dei Ciompi, 1.

Otto di balia, origine e carattere di questo magistrato — riforma Gismondina — gli otto l’aboliscono; sono esonerati dall’ufficio e la riforma confermata, 41-2; nominati dopo la cacciata di Piero, 107; detti gli otto godenti, 107; nominati di nemici del frate, 153; giudicano il caso di Alessandro Mannelli, 287; lo assolvono, 288; mettono in quarantia il caso di Piero Pitti, 289; nella questione del matrimonio dello Strozzi, 329 e sgg.

Otto di Pratica, creati a Firenze, 54; due di essi richiesti da Alfonso di Calabria per conferire, 64; alla cacciata di Piero la signoria sospende il loro ufficio, 99; aboliti, ioó.

Otto godenti, v. Otto di balia.

P

Palaia, presa dai fiorentini, in.

Pallavicini Antonio, cardinale di Santa Prassede, il card. D’Amboise cerca di farlo eleggere papa, 266; competitore del Della Rovere nel conclave successivo, 267.

Panciatichi, loro lotte con i Cancellieri, 202 e sgg.; cacciati di Pistoia, 203; si rifugiano a Firenze per chiedere aiuto, 204; non ricevendolo attendono a farsi forti nel contado, 206; difesi da un [p. 411 modifica] contadino di nome Franco, 235; rimessi da Firenze in Pistoia, 237,

Panciatichi Piero, della signoria che non aiuta Librafatta contro i pisani, 202; della signoria durante i disordini di Pistoia, 204.

Pandoltini Battista., ospita Carlo VI II nella sua casa di Signa, 102.

Pandolfini Domenico, degli ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54.

Pandolfini Francesco di Bartolomeo. della signoria che rimanda agli otto la pratica dello Strozzi, 330

Pandolfini Francesco di Pierfilippo, sottocommissario contro Pisa, 164; dei fautori di Piero Soderini, 272: oratore al re di Francia, avverte Firenze della venuta di questi in Italia, 294; contrario all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 299; oratore a Milano, 336.

Pandolfini Iacopo, dei dieci di balia contro Pisa, 107; de’ dieci creati dopo l’arresto del Savonarola, 153; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri, 205.

Pandolfini Pierfilippo, favorito da Lorenzo de’ Medici, 25; degli otto di Pratica, mandato a conferire con Alfonso di Calabria, 64; commissario a Pisa per difender Livorno — commissario a Livorno per onorare Isabella d’Aragona, 69; della balia dei diciassette, 70; ricordato, 79; degli oratori fiorentini a Alessandro VI, 86; della Pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91; alla cacciata di Piero torna da Pisa a Firenze, 98; i popolari vorrebbero colpirlo, 107; ricordato, io 3 ; moderato fautore del Savonarola, 123; fatto dei dieci, 124; rifiuta di andare ambasciatore a Massimiliano, 128; preferito a Francesco Valori ne’ dieci — a partito per gonfaloniere di giustizia, 130; dei deputati a pacificare lo stato, 133; ricordato, 135, 143; sua morte, 143.

Paolo II, eletto papa, 13; ottiene i beni fiorentini lasciati dal Patriarca di Aquileia, 13-4; suo accordo coi veneziani e col duca di Ferrara contro Firenze. 17; vuol togliere a Roberto Malatesta Rimini — manda il campo a Rimini, io: battuto dal duca d’Urbino — inizia trattative di pace, 20: sue difficoltá per la lega contro i turchi — infine l’accetta, 23; muore, 25: ricordato, 27.

Paolo da Pan ano, ucciso nel tranello di Alfonso dei Mutolo, 342,

Parmigiano, i veneziani e il duca di Milano vi concentrano un esercito, 1 io; vi si assoldano genti per l’impresa di Pisa, 190.

Parrano (da) Paolo, v. Paolo.

Patriarca d’Aquileia, v. Scarampi Luigi.

Pavia (cardinale di), vedi Alidosi Francesco.

Pazzi, molto potenti in Firenze, 30; temuti da Lorenzo; contro il suo volere danno a Sisto IV i denari per l’acquisto d’Imola— rivelano al Papa il divieto di Lorenzo, 31: impediti da Lorenzo di ricevere l’ereditá di una Borromei, 32; ricordati, 78, 80: ostili al Savonarola, 123; prendono le armi contro Pietro, 133.

Pazzi (de’) Andrea, fratello di Renato. Dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37. [p. 412 modifica]

Pazzi (de’) Antonio, fratello di Iacopo, 31.

Pazzi (de’) Cosiino, vescovo di Arezzo , ambasciatore fiorentino a Massimiliano, 12S; degli ambasciatori a Luigi XII, 161; degli oratori al Valentino, 213; ricordato, 224; quando gli aretini si rivoltano, si rifugia nella citta della, 225: nella resa rimane prigioniero di Vitellozzo, 228; dagli ambasciatoli a Giulio II, 268; arcivescovo di Firenze — suo ingresso nella cittá, 320; ritenuto uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327; proposte di Alfonso Strozzi contro di lui, 331.

Pazzi (de’) Francesco, nipote di Iacopo, vive a Roma, 31; tratta col conte Girolamo di togliere tostato a Lorenzo e di ucciderlo, 32-3; va a Firenze — uccide Giuliano de’ Medici, 34; preso e impiccato, 36.

Pazzi (de ) Galeotto, fratello di Renato—dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37.

Pazzi (de’) Giovanni, fratello di Guglielmo— dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37.

Pazzi (de’) Guglielmo, cognato di Lorenzo de’ Medici, 31; confinato, 37; de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; nella sua casa è custodita Lucrezia de’ Medici accusata nel complotto per Piero, 139; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto, 141; commissario contro Pisa battuto a Santo Regolo, 103; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri, 205; commissario ad Arezzo, 224; avvisato della rivolta non sa prevenirla ed è preso dai ribelli, 224-5; ricordato, 240; favorevole all’invio degli ambasciatori a Massimiliano, 29N

Pazzi (de’) Iacopo, capo della famiglia a tempo di Lorenzo, 30-1; persuaso ad entrare nella congiura. 33; cerca invano di occupare il palazzo de’ Signori, 35; fugge da Firenze—viene ripreso esaminato e impiccato, 36.

Pazzi (de’) Niccolò, fratello di Renato — dopo la congiura chiuso nelle carceri di Volterra — piú tardi confinato, 37.

Pazzi (de’) Piero, fratello di Iacopo, 31.

Pazzi (de’) Renato, nipote di Iacopo, benvoluto dai fiorentini, 31; sebbene contrario aila congiura è preso e impiccato, 36-7.

Pecchia (del) Marco, mediatore di un’intesa fra Piero Soderini e i pisani, 308.

Peccioli, preso dai fiorentini, 112.

Pepi Francesco, de’ dieci di balia contro Pisa, 120; ambasciatore fiorentino a Massimiliano, 128; oratore stanziale di P’irenze presso il duca di Milano, 163; ricordato come tale, 171; insieme col Guasconi colpito dalla legge di sindacato fatta votare da questi, 187-8; gonfaloniere di giustizia — sotto il suo regime si approva la decima scalata, 193-4; inviato al Papa, rimane a Roma con poteri limitati, 233-4; dei contrari all’aiuto chiesto da Giulio II, 290; ambasciatore al Papa a Faenza, 291; favorevole all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 298. [p. 413 modifica]

Pepo, cancelliere di Pandolfo Petrucci, a conoscenza delle macchinazioni contro Firenze, toma di Francia a Siena — preso, condotto a Firenze, esaminato senza resultato — rilasciato per le minacele del Petrucci, 224.

Peri, protesta contro la signoria; viene cassato, 237.

Perugia, molti suoi cittadini partecipano alla congiura de’ Pazzi, sono presi e impiccati, 35-6; sul punto di accordarsi con la lega, 47; le truppe fiorentine sono richiamate e l’accordo non si conclude, 48; proposta di Alfonso di Calabria di muoverle guerra respinta dai fiorentini, 64-5; terra della Chiesa, 248; il re di Francia permetta al Valentino di prenderla, 250; presa dal Valentino, 257, 262; vi torna il Baglioni, 266; il Papa va ad accordarsi con lui, 290.

Peruzzi, dei capi del governo oligarchico, 3.

Peruzzi Averano, della signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Pesaro, appoggia i veneziani contro la lega, 18; caduta in possesso del Valentino, 211, 262; perduta da lui, 267.

Petrucci Antonello, segretario del re di Napoli, punito dal re per avergli trattato contro, 67.

Petrucci Pandolfo, signore di Siena, si oppone alle domande dei veneziani e chiede aiuto a Firenze, 166; induce il Valentino all’impresa di Piombino, 214; minacciato rappresaglie per l’arresto del suo cancelliere ne ottiene il rilascio, 224; ricordato, 227; minacciato dal re per i fatti di Arezzo, 228; cerca di accordarsi con Firenze e di pacificarla con Vitellozzo, ma le trattative falliscono, 229; nella lega contro il Valentino, 250; offerte della lega a Firenze per suo mezzo, 252; se ne va da Siena ma vi lascia suoi aderenti, 257; Luigi XII lo fa tornare a Siena — non mantiene la promessa di rendere Montepulciano, 260; aiuta Ascanio Sforza, 274-5: dopo la sua morte continua a preparare l’impresa contro Firenze, 277; ricordato, 283; fa arrestare e torturare il famiglio uccisore della Mannelli, 288.

Piagnoni, loro ritorno negli uffici dopo la morte del Savonarola, 166.

Piccinino Iacopo, licenziato da’ veneziani, 8; assale i senesi — ridotto agli estremi è salvato dalle galee di re Alfonso — mandato da re Alfonso contro i Malatesti, 9; si accorda co’ francesi e assale re Ferdinando, io; dopo la sconfitta del duca di Calabria ottiene di uscire dal regno e va a Milano a consumare le nozze con Drusiana figlia dello Sforza, 11 ; si riconcilia con re Ferdinando, va a Napoli, viene incarcerato e ucciso, 14; ricordato, 52.

Piccinino Niccolò, ricordato, 9, 14.

Piccolomini Francesco, v. Pio III.

Pico Giovanni della Mirandola, a Firenze a tempo di Lorenzo de’ Medici, 76; fra gli ascoltatori del Savonarola, 109.

Pieri Piero, dei dieci di balla contro Pisa, 107.

Piero da Bibbiena, v. Dovizi.

Piero d’Antonio di Taddeo, [p. 414 modifica] favorevole all’appello dei condannati nel complotto per Piero de’ Me dici, 142.

Pietramala (stato di), acquistato da Firenze a tempo de’ Medici, 100.

Pietrasanta, appartiene ai genovesi. Assalita da’ fiorentini, riceve aiuti da Genova; si arrende, 61-2; le truppe fiorentine ivi stanziate vanno a Sarzanello, 68; consegnata da Piero de’ Medici a Carlo VIII, 95, 97, 99; ricordato il suo acquisto, 100; resta in possesso del re durante l’impresa di Napoli, 105; acquistata dai lucchesi, 120; vi passano le truppe di Luigi XII, 199; tenuta dal re, rivenduta a Lucca, 201; ricordata, 311 ; i lucchesi la rivogliono, 313 e sgg.

Pietro Paolo da Urbino, si fa frate nell’ordine del Savonarola, 158.

Pieve S. Stefano, presa da Vitellozzo, 229.

Pio II, eletto Papa — conferma re Ferdinando — un suo nipote sposa una figlia di quello, io; muore, 13.

Pio III, eletto Papa, 266; sua morte, 267.

Piombino, ingerenze in essa di Alfonso d’Aragona, 9; conquistata da Cesare Borgia, 2:4, 262; resa all’Appiani, 266; passaggio del re d’Aragona, 291; P’irenze ci manda il Machiavelli e i pisani loro uomini, 333, 343.

Piombino (signore di), t’. Appiani.

Pirro da Marciano, incaricato con Piero dal Monte di arrestare Vitellozzo Vitelli, 183.

Pisa, conquistata dai fiorentini, 2; suo possesso assicurato dall’acquisto di Sarzana e Pietrasanta, 69; riforme che vi fa Lorenzo de’ Medici, 71; Piero de’ Medici s’impegna a consegnarne la fortezza a Carlo VIII, 95-6; il re le concede libertá - gli ufficiali fiorentini costretti a fuggirne, 99; importanza della sua perdita, 100; resta in possesso del re durante l’impresa di Napoli, 105; P’irenze nomina i dieci di balia per la guerra contro di essa, 106; i fiorentini iniziano la campagna, 111; missione del cardinale di San Malò, 113; passaggio di Carlo VIII, nò; nuovo tentativo fiorentino di rioccuparla, 119; il castellano francese consegna ai pisani la cittadella nuova, 120; entra nella lega - guardata da truppe del duca di Milano e di Venezia, poi da veneziani soltanto, 120-1; ricordata, 122; nuova impresa di Firenze contro di essa, 127 e sgg. difesa dai veneziani, 127; ricordata, 138; dopo la morte del Savonarola si prepara contro di essa nuova impresa, 161 e sgg.; i fiorentini sono rotti a Santo Regolo, 163; per il lodo del duca Ercole tra fiorentini e veneziani torna sotto il predominio di Firenze, 175-6; non accetta il lodo, 177; i fiorentini decidono di agire da soli contro di essa, 178; Paolo Vitelli a campo contro di essa, 181 e sgg.; soccorsa dai lucchesi — il Vitelli toglie il campo, 1S2; ricordata, 184, 189, 191; si offre a Gian Iacopo Trivulzio, 191; Luigi XII si impegna a renderla ai fiorentini, 192; preliminari dell’impresa contro di essa, 199; i francesi vi mettono il campo ma presto si ritirano, 200; toglie ai fiorentini [p. 415 modifica] Librafatta e distrugge il bastione della Ventura, 202; ricordata, 216, 219; si decide a Firenze di guastarle il contado e prenderla per fame, 221-2; prende Vicopisano, 222; chiede aiuti a tutta Italia — conduce il Fracasso, 223; ricprdata, 225; alla venuta di Luigi XII i fiorentini sperano invano di recuperarla, r 35; ricordata, 253-4; vi si rifugia Pandolfo Petrucci, 257; i fiorentini riprendono la campagna, 260; nuova impresa dei fiorentini contro di essa, 27,3; i pisani battono i fiorentini al Ponte a Capelletto, 276; protetta da Consalvo e dal re di Spagna, 277; nuova impresa dei fiorentini contro di essa,279esgg.; ricordata, 292; per gli aiuti che manda ai genovesi, il re di Francia vorrebbe punirla, ma poi il disegno non ha luogo, 295; ricordata, 296, 299, 303; nuova impresa de’ fiorentini contro di essa, 307 e sgg ; prende i legni fiorentini del Bardellotto — sempre piú stretta dai fiorentini, 311; rifornita da Lucca, 313; danni che le apporterebbe l’accordo tra Firenze e Lucca, 315; sua importanza in queste trattative, 316-7; ricordata, 321; continua l’impresa de’ fiorentini contro di essa — manda inviati a Piombino che s’incontrano col Machiavelli, 333; ricordata, 335; sue condizioni interne— disposizione all’accordo, 344-5 Pisa (studio di), ordinato da Lorenzo de’ Medici, 75.

Pistoia, ricordate le intese che vi aveva il Vitelli, 185; lotte fra Panciatichi e Cancellieri, 202 e sgg.; timore a Firenze che si dia al Valentino, 207; nuovi torbidi nella cittá, 235 e sgg.; ricordata, 240, 247; vi è capitano Francesco Guai te rotti, 315.

Pitigliano, campo dell’esercito della lega contro il Papa, 65.

Pitigliano (conte di), v. Orsini Niccolo.

Pitti Francesco di Piero, falsa voce del suo matrimonio con una figlia di Piero de’ Medici, 289, 326.

Pitti Iacopo di Luca, degli uccisori di Francesco Valori, 151; commissario contro Pisa, 164.

Pitti Luca, contrapposto da Cosimo a Neri Capponi, 5; gonfaloniere di giustizia aiuta Cosimo a restringere lo stato e diventa il primo cittadino dopo Cosimo, io; ostacola la cessione al Papa dei beni lasciati dal patriarca di Aquiieia, 13-4; si oppone al prestito chiesto dallo Sforza, 16; si riconcilia con Piero — perde ogni credito, 17; ricordato, 25.

Pitti Luigi, fratello di Luca, suocero dello Scarampi erede del patriarca di Aquileia, 13.

Pitti Piero di Luca, citato per il complotto di Piero de’ Medici, non compare, 139; messo in stato d’accusa per la falsa voce del matrimonio del figlio con una figlia di Piero de’ Medici, 289.

Pitti Raffaello di Alfonso, della signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Poggibonsi, restituito a’ fiorentini, 53; incontro di Carlo VIII col Savonarola, 116,

Poggio Imperiale (PoggibonsiJ, campo dell’esercito fiorentino, 40, 45; rotta dei fiorentini, 47; viene [p. 416 modifica] fortificato, 71; vi si manda Rinuccio da Marciano, 166.

Polesine, preso da’ veneziani, 56; nella pace tra veneziani e la lega rimane ai primi, 60.

Poliziano Agnolo, insegna a Firenze. 76.

Fontano Giovanni Gioviano, incaricato da Innocenzo VIII della pace con la lega, 66.

Ponte a Capelletto, i fiorentini vi sono rotti da’ pisani, 276.

Ponte a Vadano, custodito da’ fiorentini contro i senesi, 112; abbattuto dai fiorentini, 166.

Pontremoli, vi passa l’esercito di Carlo VIII, 94; saccheggiata nel suo nuovo passaggio, 117; vi passano le truppe di Luigi XII, 199.

Popoleschi Piero, de’ venti accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; ostile al Savonarola, 124; gonfaloniere di giustizia, 146; de’ dieci creati dopo l’arresto del Savonarola, 153; favorevole all’invio degli ambasciatori a Massimiliano, 298.

Poppi, i fiorentini mandano soldati a difenderla, 167.

Portinari Tommaso, cattivo amministratore degli affari di Lorenzo, 76.

Portofino, il re d’Aragona costretto a fermarcisi, 291.

Porto Pisano, di qui le galee al soldo di Firenze bloccano Pisa, 273; vi stanno le galee del Bardellotto, 310.

Pratovecchio, i fiorentini mandano soldati a difenderlo, 167.

Pratovecchio (da) Canaccio, v. Cariacelo.

Predicatori (frati), v. Congregazione.

Pucci Antonio [e Antonio di Puccio], favorito da Lorenzo de’ Medici, 25; commissario contro Pietrasanta — si ammala e muore a Pisa, 62; ricordato, 78, 142.

Pucci Giannozzo, accompagna Piero de’ Medici al colloquio con Carlo VIII. 95; di quelli che praticano per il ritorno di Piero, 137; degli arrestati per il complotto — datagli la fune, sono provati i suoi rapporti con Piero, 139; condannato a morte, domanda l’appello, 141 ; gli viene negato e la condanna eseguita — breve cenno di lui, 142.

Pucci Puccio, consiglia che le famiglie dei Grandi sieno fatte di popolo, 4.

Pucci Puccio d’Antonio, oratore ad Alessandro VI, 86; della pratica con la quale Piero governa Firenze, 91; castellano a Vicopisano perde il castello ed è sbandito, 222.

Puccini Battistino, dei Signori; di quelli che non credono alla rivolta di Arezzo e vogliono si prosegua l’azione contro Pisa, 226.

Q

Quarantia, giudica il caso di Ales sandro Mannelli, 287; giudica il caso di Piero Pitti, 289.

R

Radda, presa da Federigo d’Urbino, 40.

Ragona, v. Aragona.

Ravel (mons. di), rimborsato di un [p. 417 modifica] suo credito verso i Medici, 234.

Rencine, presa da Federigo d’Urbino, 40.

Riano Raffaello, cardinale di San Giorgio, viene da Pisa, a Montughi si ferma da Iacopo de’ Pazzi poi va a Fiesole e a Firenze, 34; presente all’aggressione contro i Medici, 34; è arrestato, 36; rimesso in libertá, 37; ricordato, 39.

Riario Girolamo, riceve dallo zio Sisto IV Imola e Forli— sua amicizia con Francesco de’ Pazzi, 31; congiura con questi e col Salviati la morte di Lorenzo, 32; manda a Firenze Giovan Battista da Montesecco per la congiura de’ Pazzi, 34, 37; difende lo stato della Chiesa contro Alfonso di Calabria, 56; passa alla lega contro Venezia, 57; ritenuto presente alla dieta di Cremona, 58; ricordato, 136.

Riario Ottaviano, a! soldo de’ fiorentini, 164.

Ricasoli idaj Pier Giovanni, commissario in Casentino, lascia uscir da Bibbiena il duca d’Urbino, 168.

Ricci (de’) Michele, ambasciatore di Luigi XII a Firenze, 308.

Ridolfi Antonio, fautore di Piero de’ Medici, 15; ambasciatore a Napoli, 18: mandato con Iacopo Guicciardini a prender possesso di Fivizzano, 29; ambasciatore al Papa e al re di Napoli, 54; ricordato, 79.

Ridolfi Bernardo di Inghilese, nella Pratica de’ dugento sul complotto per Piero de’ Medici chiede pena di morte, 141.

Ridolfi Giovan Battista, ambasciatore a Venezia, 91; fautore del Savonarola, 123; dei cittadini che scortano il frate armati, 134; dei cittadini incaricati di praticare accordo tra francescani e domenicani per la prova del fuoco, 150; ricordalo, 152, 154, 156; condannato solo a prestare certe somme torna in Firenze, 156; commissario contro Bibbiena — destinato ambasciatore al duca di Milano, 171 ; a Ferrara e a Venezia, 173 4; gonfaloniere di giustizia, cerca invano con minaccie, di far passare una provvisione di danari, 192; contrario alla decima scalata, 195; dei commissari contro Pisa — torna a Firenze, 200; dei capi della fazione favorevole ai Can cellieri — li sostiene con moderazione, 205; ricordato, 240; favorevole alla creazione di un gonfaloniere a vita, 244; commissario a Castrocaro, 267; ostile a Piero Soderini, 273; contrario alla nomina di Micheletto, 281; si oppone alle nuove gravezze proposte dal Soderini, 287; dei favorevoli all’aiuto chiesto da Giulio li, 29*q degli oratori al re d’Aragona a Piombino — si ammala per via e torna a Firenze, 291; eletto oratore al re di Francia rifiuta, 294; sostiene l’invio di ambasciatori a Massimiliano, 298; favorevole al vescovo Capponi, 306; degli incaricati di trattare con l’ambasciatore del re di Francia—favorevole all’accordo, 309; dei contrari al guasto di Viareggio, 314; dei cittadini incaricati di trattare cogli ambasciatori lucchesi, 355; contrario alle loro proposte, 316; per una lega di tre anni con essi, 317; dei difensori di Filippo Strozzi, 327; degli accusati di [p. 418 modifica] voler mutare Io stato, 330; accusato da Alessandro Acciainoli, 331 ; dei contrari a dare l’assalto a Pisa, 342.

Ridolfi Giovanni di Tommaso, oratore al re di Francia, 294; come oratore lo segue in Francia, 296; di Francia consiglia amicizia col re, 302; ricordato, 310.

Ridolfi Niccolò, della balia dei diciassette, 70; cognato di Paolan tonio Sod-rini, favorisce il suo ravvicinamento con Piero, 85; della Pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91; corre rischio d’essere ucciso dopo la cacciata di Piero, 98; i popolari vorrebbero colpirlo, 107; dei deputati a pacificare lo stato, 133; di quelli che praticano per il ritorno di Piero, 137; degli arrestati per il complotto — datagli la fune, sono provati i suoi rapporti con Mariano da Genazzano, 139; condannato a morte, domanda l’appello, 141; gli viene negato e la c cadauna eseguita, tp; breve uno di lui, 143: rcordato, 151.

Ridolfi Piero di Giuliano, consegna a Carlo VIII Sarzana e Pietra santa, 95.

Ridolfi Piero di Niccolò, sposo di Contessuta de’ Medici, 143.

Ridolfi Ridolfo di Pagnozzo, de’ venti Accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, ioó.

Ridolfi Vincenzo, degli uccisori di Francesco Valori, 151.

Rimini neutrale nella guerra tra i veneziani e la lega di Firenze, Milano e Napoli, 18; caduta in possesso del Valentino, 211, 262; perduta da lui, 267; comperata da’ veneziani, 287; ricordata, 290.

Rinuccini Francesco, parla in Consiglio grande contro l’appello dei condannati del 1496, 126.

Rinuccio da Marciano, dei condottieri de’ fiorentini contro Pisa, iti; battuto a Santo Regolo, 163; rimane al soldo di Firenze sotto Paolo e Vitellozzo Vitelli, 163-4; mandato a protegger Siena contro i veneziani, 166; Firenze gli aumenta la condotta — sua rivalitá con Paolo Vitelli, 172; ricordato, 178-186; condottiero del re di Napoli, ucciso alla presa di Capua, 215.

Rinuccio, pistoiese, condottiero a servizio del Bentivogli, 203.

Ripafratta r Librafatta], i fiorentini noti riescono a prenderla, 112; ancora tenuta dai pisani, 127; presa dai fiorentini, 165; ricordata, 1S6: i fiorentini che la guardano chiedono aiuto a Firenze

— presa dai pisani, 202; ricordata 206; disegni per recuperarla, 222; presa dai fiorentini, 261; campo dei fiorentini contro Pisa,

333 . 337 , 339 Roano, v. Amboise (d’).

Roberto imperatore , scende in Italia, 2.

Romagna, il duca d’Urbino capitano della lega va nella regione

— l’esercito della lega vi si batte contro i veneziani, 18; i suoi signori non sono inclusi nella pace fra Lorenzo e il re di Napoli, 53 . Carlo VIII vi manda una parte dell’esercito contro il duca di Calabria, 94; assalita dai veneziani, difesa dalle truppe del duca di Milano, 166; il Valentino ne conquista gli stati, 211.

Romolino Francesco, inviato dal [p. 419 modifica] Papa a giudicare il Savonarola, 155; lo esamina e lo condanna, 156.

Rossi di Parma, ribellatisi a Milano, sono in guerra con quel ducato, 57; perdono lo stato, 58; nella pace tra Venezia e la lega si conferma la dipendenza del loro stato da quello di Milano, 60.

Rossi (de’) Lionetto, cattivo amministratore degli affari di Lorenzo, 76.

Rovere (della) Francesco, cardinale, v. Sisto IV.

[Rovere (della) Giovanni], nipote di Sisto IV, fratello del cardinale Giuliano, prefetto di Roma e di Sinigaglia — mandato a difendere il Perugino, 45; condotto dai fiorentini, 192.

Rovere (della) Giuliano, cardinale , tratta la pratica de! Papa col duca di Lorena, 65; tiene Ostia e non vuol renderla al Papa, 87; per sua istanza Firenze assume come capitano il fratello di lui, 192; re Giulio II.

Rovigo, presa da’ veneziani, 56; nella pace tra veneziani e la lega rimane ai primi, 60.

Rucellai Bernardo, ricordato, 79; con Paolantonio Soderini cerca di convincere Piero a limitare la sua autoritá, 84; respinto, s’imparenta con gli Strozzi senza il suo consenso — persiste nell’ostilitá verso Piero, 85; ambasciatore a Milano, 104; dei capi fiorentini per la riforma dello stato dopo la cacciata di Piero — de’ venti Accoppiatori, 106; segretamente contrario al nuovo governo popolare, 109; degli ambasciatori a Carlo VIII dopo la vittoria di Napoli, 114; ostile al Savonarola, 123; dei deputati a pacificare lo stato, 133; ricordato, 135, 153; difende il Ridolfi e il Soderini — spera invano di abbattere il Consiglio grande, 155; eletto oratore al re di Napoli, non viene mandato, per consiglio del duca di Milano, 162; ambasciatore a Venezia, 165; eletto gonfaloniere, rifiuta, 167; dei dieci che aumentano la condotta di Rinuccio, 173; di quei che persuadono i Signori a punire Paolo Vitelli, 183; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri — li sostiene troppo apertamente, 205; ira popolare contro di lui, 212; ricordato, 240; in odio a Piero Soderini combatte l’istituzione del gonfaloniere a vita, 246; lascia Firenze e va ad Avignone — supposizioni varie sulla sua fuga, 283; giudizio su lui, 283 e sgg ; sua riconciliazione coi Medici, 325; ritenuto uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327; proposte di Alfonso Strozzi contro di lui — sua lettera di difesa, 331.

Rucellai Cosimo di Bernardo, per suo mezzo Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici trattano con Lodovico Sforza — bandito come ribelle, 90; ostile al Savonarola, 123; ricordato, 2S4.

Rucellai Giovanni di Bernardo, va segretamente a Roma e a Venezia — segue il padre ad Avignone, 283; notizia di sue segrete visite ai Medici in Roma, 325; ritenuto uno degli autori del matrimonio dello Strozzi, 327.

Rucellai Palla di Bernardo, [p. 420 modifica] ritenuto uno degli autori de! matrimonio dello Strozzi, 327. Rucellai Pandolfo, degli ambasciatori mandati da Firenze a Carlo VIII in assenza di Piero, 96; ricordato, 135: si fa frate nell’ordine del Savonarola, 15S.

S

Sacchetti Niccolò di Andreolo, de’ venti Accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106. Sacchetti Ni colò di Matteo, gonfaloniere di giustizia, 247.

Salsa, in Linguadoca, — i francesi vi sono rotti dagli spagnoli, 269. Salviati Alamanno di Averardo, fautore del Savonarola, 123; degli ambasciatori a Milano a Luigi XII, 191; fautore dei Panciatichi, 204; degli urator al V.’dentino, 213; della Signoria, 231; sua energia, 232; garantisce cui suoi beni il credito di tnons. di Ravel, 234; induce la Signoria ad agire energicamente a Pistoia, 23Ó ; sua azione per la riforma delio stato, 2.1-’; nera non.ina di un gonfaloniere a vita, 245; suo merito nella sistemazione delle cose fiorentine, 247; favorisce Piero Soderitii, 251; inviato a Parma a salutare il marchese di Mantova e il signor de la Trémouille, 205; ricordato, 270; di quei che rompono il parentado di una nipote del Soderini con un Medici, 272; dei dieci, 277; contrario ad aiutare il Papa ili soldati, 200; oratore al re, 294; eletto ambasciatore all’imperatore, 298; timore che ha di lui il Soderini, 299; suoi rapporti coll’imperatore, 303; de’ dieci, deputato a udire Michele de’ Ricci, 308; favore ole all’accordo coi due re, 309; l’assalto a Viareggio deliberato in sua assenza, 314; deputato a trattare coi lucchesi, 315; contrario alle loro proposte, 316; favorevole alla lega di tre anni, 317-8; favorevole a Filippo Strozzi, 327, 330; commissario contro Pisa, \a a San Piero in Grado, 333; alla riunione dei commissari e condottieri fiorentini, 338; resta a San Piero in Grado, 339; suo colloquio con Filippo di Puccierello, 344.

Sah. iati Alamanno di Iacopo, favorisce il ritorno di Cosimo, 3.

Salviati Francesco, arcivescovo di Pisa, impedito da Lorenzo di ottenere l’arcivescovado fiorentino, aderisce alla congiura di Francesco de’ Pazzi, 32-3; va a Pisa pare cipa all’aggressione contro i Medici, 34; cerca invano di occupare il palazzo de’ Signori, 35; preso e impiccato, 36.

Salviati Giuliano, de’venti Accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 100; ricordato, 108; rinunzia al suo ufficio, 1 íó; fautore del Savonarola, 123; gonfaloniere di giustizia, 145; dai dieci di ’>alia, 206; dei dieci nominato dopo i fatti di Arezzo, 227; in dissidio con Piero Soderini, 272.

Salviati Iacopo, accompagna Francesco al Palazzo — è preso e impiccato, 36.

Salviati Iacopo di Giovanni, fautore de! Savonarola, 123; ricordata sua moglie, 139 40, 145; fautore de’ Panciatichi, 204; favorevole [p. 421 modifica] al gonfalonierato a vita, 246; favorisce Piero Soderini, 251; oratore al Valentino, 257; ricordato, 270; di quei che rompono il parentado di una nipote del Sederini con un Medici, 272; oratore al re di Spagna, 292; favorevole all’invio di ambasciatori all’imperatore, 298; favorevole all’accordo coi due re, 309; l’assaito a Viareggio deliberato in sua assenza, 314; favorevole a Filippo Strozzi, 327, 330; suo consiglio ed aiuto nella pratica di questi, 332; eletto commissario contro Pisa rifiuta, 333: contrario a dar l’assalto a Pisa, 342.

Salviati Lorenzo di Lotto, gonfaloniere di giustizia, 212.

San Casciano, vi è messo il campo fiorentino dopo la rotta del Poggio. 4 * San Francesco, presso Sarzana — preso dai fiorentini, < 53 .

San Giorgio (cardinale di), v. Riario Raffaello.

San Iacopo, campo de’ fiorentini contro Pisa, 338-9.

San Lorenzo (chiesa di), edificata da Cosimo 11.

San Maio (cardinale di), v. Briçonnet.

San Marco (convento di), edificato da Cosimo, 11.

San Miniato, gli stradiotti vi fanno scorrerie, 165.

San Piero in Grado, campo de’ fiorentini contro Pisa, 333 e sgg.; vi si costruisce un ponte, 339; Tarlatolo dissuade i pisani dall’assalirlo, 342; Filippo di Puccierello vi ha un colloquio con Alamanno Salviati, 344.

San Piero in Vincula (card, di), v. Rovere (della) Francesco e Giuliano.

San Secondo, rocca dei Rossi di Parma, assalita dai milanesi, 57; espugnata. 58.

Sanseverino (da) Antonio Maria, ambasciatore di Lodovico Sforza e Piero de’ Medici, 83.

Sanseverino (da) Federigo, cardinale, va a visitare il re di Francia, 235.

Sanseverino (da) Galeazzo, sua pratica per entrare al servizio del duca Lodovico, 59; del seguito di Carlo VIII, in rappresentanza del duca Lodovico, 104; inasprisce il dissidio fra il duca di Milano e il marchese di Mantova per essere fatto lui capitano, 180; condottiero del duca di Milano contro i francesi, 189; battuto, fugge col duca in Germania, 189; preso prigioniero alla sconfitta di Mantova, 19Ó.

Sanseverino (da) Gaspare [Fracasso], ferito al ponte Momentino, 64; mandato dal duca Lodo\ico in Romagna a soccorrere i fioren tini, 166; va in Casentino, 167; richiamato a Milano e sbandito, 172; condotto da’ pisani, 223; rilasciato dal re di Francia, 235.

Sanseverino (da) Giovan Francesco [conte di Caiazzo], sua pratica per entrare al servizio di Lodovico Sforza, 59; del seguito di Carlo VIII in rappresentanza del duca Lodovico, 104; comanda i soldati di questi alla battaglia del Taro, 117; mandato dal duca in Romagna a soccorrere i fiorentini, 166; torna in Lombardia, 167.

Sanseverino (da) Roberto, capitano delle genti fiorentine — va in [p. 422 modifica] Romagna, :S; v., in soccorso di Rimini, 20; aiuta le méne di Ascanio e Lodovico Sforza a Milano — viene cacciato dal ducato, 2S; muove contro Fisa — si ritira, 44; con Ascanio e Lodovico Sforza prende Tortona — collabora a loro ritorno a Milano e all’uccisione di Cecco Simonetta, 47; capitano de’ veneziani contro il duca Creole, 55; arriva alle porte di Ferrara, 57; invade il milanese — torna indietro, 58; previene la mossa di Alfonso contro Lagoscuro, 50; dopo la defezione dei figli conserva la fiducia de’ veneziani, 50; non può far fronte alle maggiori forze della lega — fa pace con Lodovico Sforza e la lega, 6; rimane a soldo de’ veneziani ed ha titolo di capitano generale in tutta Italia. 61; a soldo del Papa contro re Ferdinando, ottenutane licenza da’ veneziani, 63-4; espugna il ponte Nomentano, 64; si oppone al passaggio dell’esercito della lega — sconfitto a Campagnano, 65; licenziato dal Papa, 66-7: torna a Venezia, 67; ricordalo, 227,.

Santa Croce (cardinale di), v. Carvajal Bernardino.

Santo Regolo, i veneziani vi battono i fiorentini, 163.

Sarno (conte di), v. Coppola Francesco.

Sarzana [Sprezzatici], tolta ai fiorentini, 52; vano tentativo per riprenderla, 58; non se ne parla nella pace tra Venezia e la lega, 61; impresa dei fiorentini per recuperarla, interrotta per andare contro Pietrasanta, 61-2; non se ne parla nella pace della lega con Innocenzo VIII — nuova impresa per il suo riacquisto disegnata a Firenze, 67; si arrende a’ fiorentini, 58 : fortificata da essi, 71; guardata dall’esercito di Ferdinando duca di Calabria contro i francesi, 92; evitata da Carlo VIII, 94: Piero de’ Medici vi incontra Carlo VIII — ne fa consegnare a lui la fortezza, 95, 96, 97, 99: ricordato il suo acquisto, 100; resta in possesso del re durante l’impresa di Napoli, 105; presa dai genovesi, 120; esclusa dai patti concessi dal re di Francia, 192; ricordata, 311.

Sarzanello [Serezzanello], assediato da’ genovesi, difeso da’ fiorentini che vi sconfiggono i nemici, 67-v

Sassatello (da) Giovanni, v. Giovanni.

Sassetta ( Iella) Rinieri, giá al soldo de’ fiorentini, passalo ai pisani, è preso da Paolo Vitelli e lasciato fuggire, 173-80; ricordato, 1X6.

Sassetti Galeazzo, citato per la congiura di Piero de’ Medici, non compare, 139,

Sassetti Gentile, della signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Sasso (di) Antonio, v. Antonio di Sasso.

Savelli. si uniscono ad Alfonso di Calabria contro il Papa, 56; disfatti da Alessandro VI, 2Ó4; al soldo di Firenze, 273.

Savoia (di) Bona, vedova di Galeazzo Sforza, reggente pel figlio — favorita da’ fiorentini, 28; richiama Ascanio e Lodovico Sforza, 47.

Savona, il re di Francia vi si abbocca col re di Napoli, 296. [p. 423 modifica]

Savonarola Girolamo, ricordato, 3; degli ambasciatori mandati a Carlo VIII da Firenze, in assenza di Piero de’ Medici, 96; ritenuto ispirato da Paolantonio Soderini — salva da morte ser Giovanni da Pratovecchio, 107; sua vita e rapporti con Lorenzo e Piero de’ Medici, 10S e sgg.; ottiene da Alessandro VI il breve che gli permette di restare a Firenze— ricordata la sua ambasceria a Carlo VIII, 109; approva il piano di nuovo governo proposto dai dieci, 110; ordina una provvisione di amnistia, in; predica contro i Venti, 115; procura la loro rinunzia — s’incontra con Carlo VIII a Poggibonsi, iió; sue prediche dopo la cacciata di Piero, 121; viene i:i odio al Papa, allo Sforza e a’ veneziani, 122; predominio in Firenze, 123 e sgg.; tumulto contro di lui — scomunicato—cessa di predicare, 134; Mariano da Genazzano predica contro di lui, 13G; riprende a predicare, 145-6; il Papa ottiene dalla signoria che glielo vieti, 146; la sua autoritá comincia a declinare, 147; ottiene permesso di predicare sulla prova del fuoco, 149; preparativi suoi per la prova, 150; dopo che la prova è fallita predica invano per incolparne i francescani : il popolo gli è ostile, 150-1; arrestalo dal popolo e condotto in Palagio, 153; torturato; sua confessione, 154; esaminato dai commissari del Papa — condannato e giustiziato, 156; suo ritratto ed osservazioni su lui, 156 e sgg.; ricordato, 160, 161,2S4, 331.

Scala Bartolomeo, favorito da Lorenzo de’ Medici, cancelliere e gonfaloniere, 79.

Scali Giorgio, con Tommaso Strozzi a capo del governo del popolo minuto, 1; cade in disgrazia ed è giustiziato, 2.

Scarampi, eredi del Patriarca di Aquileia, 13.

Scarampi Luigi, cardinale , la sua ereditá è causa di dissidi tra Firenze e il Papa, 13.

Scarta ideilo) Francesco, gonfaloniere di giustizia, 96; dei venti Accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106.

Scarlatti Luigi, sostiene in consiglio la decima scalata, 194.

Secco Francesco, dei condottieri de’fiorentini contro Pisa, 111; ricordato, 165.

Serezzana, Serezzanello, v. Suzzano, Sarzauello.

Serristori Antonio, della signoria che ordina l’arresto del Vitelli, ma ignaro della cosa perché ammalato, 1S3.

Serristori Battista, fautore del Savonarola, 123; sue pratiche con Piero de’ Medici, 132; dei dieci 166.

Serristori Giovanni, degli otto di Pratica, mandato a conferire con Alfonso di Calabria, 64; della balia dei diciassette, 70; della Pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze, 91.

Sessa (duca di), partigiano del duca di Calabria, io.

Settanta (consiglio de’), creato a Firenze, 54; tolta loro la facoltá di nominare la signoria, 70; se ne traggono i consoli di mare per Pisa, 71; alla cacciata di Piero la signoria sospende il loro ufficio, 99; abolito, 106. [p. 424 modifica]

Sforza, loro caduta, 197: ricordati, 204.

Sforza Ascatiio, cardinale, aiuta Bona a costituire la reggenza a Milano — cerea di impadronirsi dei governo d’ac ordo col fratello — confinato a Roma, 28; con Lodovico Sforza e Roberto da Sanse verino prende Tortona — richiamato da Bona al governo del tíglio — fa uccidere Cecco Simonetta, 47; favorisce l’ele/.iotie di Alessandro VI — ne è nominato vice-cancelliere, 86; lascia Roma e torna a Milano, 1S0; accompagna il duca nella sua fuga in Germania, 189; torna con lui a Milano, 195; dopo la sconfitta di Mortara è preso prigioniero e portato a Venezia, iqj; consegnato al re di Francia. 196-7; viene in Italia per il conclave, insieme col d’Amboise, 205; rimasto a Roma disegna di restaurare i Medici a Firenze e di riconquistare Milano, 274; sua morte, 27Ó.

Sforza Caterina, sposa Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici, 135 6; è fatta cittadina fiorentina, 164; ricordata, 166; difende invano il suo stato contro il Valentino che la prende prigioniera e la manda a Roma, 193: ricordata, 1 97 Sforza Costanzo di Pesaro, a campo nel Senese col duca Ercole, 46; sua inimicizia con lui, 47; man dato nell’Aretino, 48.

Sforza Drusiana, figlici dí Francesco, sposa di Iacopo Piccinino, 11

Sforza Ermes, ambasciatore di Milano a Alessandro VI, 87; dei pochi Sforzeschi superstiti dopo la caduta di Lodovico, 197; degli ambasciatori di Massimiliano a Firenze, 218.

Sforza Francesco, acquista il ducato di Milano, — cerca denari dai fiorentini, q in lega co’ fiorentini muove guerra a Venezia, 7; fa pace co’ Veneziani a Locii, pace e lega generale a Napoli, 8; insieme con Firenze fa istanza a Venezia che sia trattenuto Iacopo Piccinino. 8-g; manda truppe in soccorso di Siena assalita dal Piccinino, 9; dopo la morte del Piccinino minaccia di vietare il matrimonio della propria figlia Ippolita con Alfonso di Calabria — sospettato complice di re Ferdinando nel tradimento contro il Piccinino. 14; muore, 15; ricordato, 2.S, 77.

Sforza Galeazzo, alla morte del padre Francesco torna di Francia in Italia, 15-6; minacciato di guerra da’ veneziani, 17; riceve Tommaso Soderim e Iacopo Guicciardini ambasciatori di Firenze — sua lega con Firenze e re Ferdinando — muove con l’esercito verso la Romagna — viene a Firenze, 18; lascia il campo con parte de’suoi e torna a Milano, 19; manda aiuti a Rimini — fa trattative di pace col Papa a Firenze e a Napoli — rinnova la lega con Firenze e Napoli, 20, 22; sue difficoltá per concluder la lega contro i turchi — infine pare accettarla, 23; sua lega con Firenze e Napoli riservata nella lega generale, 23; non ratifica la lega, 24; cerca di metter pace tra Firenze e Volterra, 25; fa lega con Venezia e Firenze contro re [p. 425 modifica] Ferdinando, 26; manda ambasciatori a Roma in unirne con Firenze e Y r enezia — sempre piú ostile alla lega generale — ucciso u Milano, 27; ricordato, 74.

Sforza Giovan Galeazzo, fanciullo, erede di Galeazzo, 27-8; rimesso sotto il governo di Ascanio e Lodovico Sforza, 47; ricordato, 60, *9; avvelenato da Lodovico, 93.

Sforza Giovanni, signore di Pesaro;

• lei pochi Sforzeschi superstiti dopo la caduta di Lodovico. 197; lascia Pesaro prima che sia assalita dal Valentino, 211; ricordato come marito di Lucrezia Borgia, 215 Sfu.za Ippolita, figlia di Francesco, promessa sposa a Alfonso di Calabria, 14; ricordata, 216

Sforza Lodovico <il Moro), aiuta Bona a costituire la reggenza di Milano — d’accord > col fratello cerc - d’impadronirsi del governo — confinato a Pisa, 2$; con Ascanio S ’orza e Roberto da Sanseverino prende Tortona — richiamato da Bona al governo del figlio — fa uccidere Cecco Simonetta, 47; interviene alla dieta di Cremona — espugna San Secondo e conquista lo stato de’ Rossi, 58; toglie all’esercito veneziano il conte di Caiazzo e Galeazzo figli di Roberto da Sanseverino, 59; fa pace con Roberto da Sanseverino, 60; prega invano i veneziani di non permettere a Roberto di servire p Papa, 63; aiuta, sebbene di mala voglia, P impresa del duca di Calabria contro il Papa, 65; promette e dá aiuto ai fiorentini nell’impresa di Sarzana, 67; ricordato, 75; manda Antonio Maria da Sanseverino a onorare Piero de’ Medici dopo la morte di Lorenzo, 83; favorisce l’elezione di Alessandro VI — vorrebbe che tutti gii ambasciatori della lega entrassero insieme a Roma, — irritato per il mutato parere de’ fiorentini e per i grandi apparati di Piero, 86-7; interviene in difesa del Papa contro il re e gli Orsini, 88; sua lega col Papa e veneziani e pratiche con Carlo VIII, SS-9; intensifica le trattative con questi contro re Alfonso e Piero, S9; Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici trattano con lui, 90; favorisce il passaggio di Carlo VI 11 — accoglie Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco, 92; diffidando de’ francesi avvelena il duca Giovan Galeazzo, 93; viene eletto duca, 94: presente all’incontro di Carlo VIII con Piero de’ Medici, 95; richiesto da Firenze, cerca distogliere Carlo VIII dal proposito di restaurare Piero, 104; Firenze gii manda ambasciatori, 112; nella lega generale contro Francia, 114; prepara saldati contro Carlo VIII, 11 5 ; sul Taro — ordina che 1 suoi premiano poca [iurte alla battaglia, 117: mediatore del prestito de’ veneziani a Ferdinando d’Araguiia, 118; sue truppe con quelle veneziane guar dano Pisa, poi lasciano sole le veneziane, 120-1; sua ostilitá al Savonarola, 122; contrario al ricupero di Pisa per i fiorentini, 127; riceve gii ambasciatori mandati da Firenze a Massimiliano, 129; favorisce Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco, 135; toglie il suo appoggio a Piero de’ Medici, 138; [p. 426 modifica] dopo la morte del Savonarola favorisce l’azione di Firenze contro Pisa, 161 : sconsiglia i fiorentini dal mandare oratore ni re di Napoli, 162; i fiorentini mandano a lui un ambasciatore straordinario, 163; fa diet 1 a ?dantova e invia rinforzi ai fiorentini — conduce come capitano il marchese di Mantova, ió.;: accusato a Firenze di voler mandare in lungo la guerra di Pisa — mediatore dell’accordo tra Firenze e Siena — manda in Romagna il conte di Caiazzo e il Fracasso contro i veneziani, 166; malumore dei fiorentini ’ ontro di lui, i6>’; in gran pensiero per la minaccia di Luigi XII, desidera riavere Paolo Vitelli — cerca accordo co’ veneziani — consiglia i fiorentini ad accordarsi col re di Francia, 170; chiede a Firenze ambasciatori con pieni poteri per andare a Venezia, 171; dopo l’accordo fra re di Francia, Papa e veneziani manda ambasciatore a Firenze e fa sollecitare l’impresa di Casentino, 171-2; conforta i fiorentini ad accettare il lodo del duca Ercole, 176; tenta invano di persuadere i pisani, 176 7; i fiorentini decidono l’azione contro Pisa senza chiedergli aiuto, 178; sospettato d’intrighi coi pisani, 179; in grave ansia per i preparativi del re di Francia, 1S0; varie opinioni a Firenze nei suoi riguardi, 181; ricordato, 185; assalito da francesi e veneziani muove contro i francesi, ma i suoi perdono Alessandria ed egli fugge in Germania, 189; giudizio su lui, 190-1; torna a impadronirsi del ducato, 195; cerca invano alleanze, 195- >; non riesce a riconquistare il Castelletto — battuto dai francesi a Mortala e preso prigioniero è mandato in Francia, 191; ricordato, 284.

Siena, assalita da Iacopo Piccinino, difesa dallo Sforza e dal Papa, 9; appoggia il du a d’Crbino contro Firenze, 39; molestata da Ercole d’Este, 40; conserva Castellina e altre terre, 53; enti a nella lega e retuie terre ai fiorentini, 58; non ricordata nella pace tra Venezia e la lega, hi ; acquista Montepulciano — in guerra con Firenze, 112; vi pas-^a Carlo VII I, 11( ; ricordata, 120; stanza di Piero de’ Medici nel suo tentativo di rientrare a Firenze, 132-3; suo accordo con Firenze, 166; timore a Firenze che il Valentino possa prenderla, 248; i fiorentini vi mandano Antonio da Colle per conoscere le intenzioni dei collegati contro il Valentino, 252; tentativo del Valentino contro di essa, 257; disegno di sua unione con Firenze e Bologna — vi torna il Petrucci, 200; soccorre di soldati il re di Francia, 261; ricordata, 262; vettovaglia Pisa, 274; disegni fiorentini contro di essa, 279; vi si rifugia ed è preso e torturato l’uccisore della Mannelli, 28S.

Signa, Carlo VIII vi fa sosta, 102.

Silvestro (fra’, z\ Marujfi

Simonetta Cecco, governa Milano, sotto la reggenza di Bona—fa vorito da’ fiorentini, 28; giustiziato, 47.

Sinigaglia, il Valentino vi fa uccidere i capi dei collegati cont:o di lui, 255. [p. 427 modifica]

Sisto IV, eletto papa — cerca di metter pace _ra Firenze e Volterra, 25; amico di re Ferdinando — gli spiace la lega di Milano, Firenze e Venezia, 2Ó; compra Imola e la dá al nipote Girolamo, 31; a conoscenza della congiura de’ Pazzi. 33; scomunica Lorenzo, interdice Firenze e decide muoverle guerra, d’accordo con re Ferdinando, 30; il re di Napoli cerca di averne licenza per accordarsi con Lorenzo 33; ratifica la pace — toglie le censure a Firenze, 54; consiglia e consente la guerra dei veneziani contro Ferrara, 55; costretto a difendersi contro il duca di Calabria, 56; ordina a’ veneziani di cessare le offese contro Ferrara, poi li scomunica, 57-6; sua morte, 61.

Sederini Francesco, vescu:’0 di Volterra, degli undici ambasciatori che ottengano dal Papa la revoca delle censure, 54; forse degli oratori fiorentini a Carlo VIII in Asti, 119; oratore a Carlo VIII, 121; ambasciatore a Milano, 171; ambascia.ore a Luigi XII con Luca degli Albizzi; tenuto a bada senza concludere, 217; torna a Firenze, 224; ambasciatore al Valentino, richiamato senza concludere, 233; oratore in Francia assolda per Firenze il bali di Caen, 25S; fatto cardinale, 261; appoggia in conclave il d’Aniboise, 266; ottiene dal fratello che conduca i Colonna, 277; avrebbe promesso per il fratello che Firenze non attaccherebbe Pisa, 280; sue intese con Giulio II, 290; sua dipendenza da Francia, 299; ricordato, 305, 319; sua avarizia, 323; accusato di aaver tentato intese coi Medici, 33 1

Sederini Giovali Battista di P.iolantoniu, si tratta di fargli sposare la figlia di Piero de’ Medici, 326, 33i

Sederini Giovali Vittorio, oratore al Papa, 252. 257: degli oratori al re d’Aragona a Piombino. 291; degli incaricati di trattare con l’ambasciatore del re di Frane a, 308; dei cittadini incaricati di trattare cogli ambasciatori lucchesi, 315: favorevole alle loro proposte. 51D: per mezzo suo Piero Guicciardini sconsiglia il gonfaloniere da un partilo contro lo Strozzi, 330.

Soderini Niccolò, gonfaloniere di giustizia, ostile a Piero de’ Medici, 15; confinalo — incita i veneziani entro Firenze, 17; accompagna il Colleoni contro Firenze, iS.

Soderini Paolantonio, commissario a Livorno per onorare Isabella d’Aragona, 64; ricordato, 79; con Bernardo Rucellai cerca di convincere Piero a limitare la sua autoritá, 84; respinto, s’imparenta con gli Strozzi senza il suo consenso, 85; cerca di ravvicinarsi a Piero, >5; ricordato, 88; ambasciatore a Venezia, 91; non compreso nei venti Accoppiatori, 106; ritenuto ispiratore del Savonarola, — dei dieci di baiia contro Pisa, 107; dei commissari al racquisto di Pisa — perdono l’occasione di occuparla, 119; fautore del Savonarola, 123; accompagna Paolo Vitelli a Firenze — [p. 428 modifica] dei deputati a pacificare lo stato, 133; ricordato, 135; sebbene fautore del Savonarola fa entrare il figlio Tommaso ne’ Compagnacci, 147; dopo la morte del Valori è assalito ne’le sue case, ma la Signoria lo fa difendere, 152; ricordato, 155: condannato solo a prestare certe somme, torna in Fiorenze, 156; commissario contro Bibbiena, — destinato ambasciatore al duca di Milano, 171; a Ferrar.; ed a Venezia, 173-4; commissario contro Pisa col Gherardi— si ammalano entrambi, 1 - 2; sua morte che desta poco rimpianto in Firenze, 183.

Soderini Piero, favorito di Piero de’ Medici — mandato ambasciatore a Carlo, degli ambasciaturi a Luigi XII, 161 ; rimasto presso Roano, 199; dei capi della fazione favorevole ai PanciaticIli, 204; dei dieci di balia, 266; n >n interviene, sebbene richiesto, alla Pratica dei quaranta, 209; creato Gonfaloniere — per rendersi popolare non convoca Pratiche ma si consulta coi Collegi, 209-10; degli oratori al Valentino — degli ambasciatori che lo accompagnano quando parte, 213; ricordato, 226; dei dieci nominati dopo i fatti di Arezzo, 2. mandato in Lombardia a levare la gente promessa dal re ne trova poca e ritarda assai, 230-1, va ad Asti cogli oratori fiorentini, a visitare il re, 232; dei commissari a ricevere la restituzione di Arezzo, 234; favore popolare per lui nella discussione per il gonf ilonierato a vita, 240; eletto gonfaloniere a vita — giudizio su lui, 250-1: la notizia dell’elezione lo trova commissario ad Arezzo — viene a Firenze, 251; entra in carica, 252; suo contegno nel gonfalonierato, 270 e sgg.; atti ostili ai Salviati. 272; suoi disegni contro P.sa che falliscono, 273-4 vuole che sieno condotti i Colonna — o-tacola l’invio dell’Acciaiuoli a Consalvo, 277; dopo la vittoria sull’Alviino sostiene l’impresa di Pisa, 27’ ; riesce a farla votare, 279; non cura la minaccia di Consalvo, — ha gran carico pe>- il fallimento dell’impresa, 2Sc; nomina Micheletto bargello del contado contro il parere dei dieci, 261: inizia la formazione di milizie cittadine, 281-282; sua insistenza nel proporre nuove gravezze, 186-7; favorevole all’aiuto chiesto da Giulio II, 290; contrasti coi suoi avversari per la nomina di ambasciatori a Massimiliano, 297; contrario all’invio di essi, 296; opposizione contro di lui, 299; ottiene che sia mandato il Machiavelli, 302; ritenuto amico del re di Francia, 303; contro la cessione deil’arcivescovado di Firenze al Capponi, 305; costretto ad agire palesemente — sue difficoltá con la Signoria, 300; insiste per l’impresa di Pisa, 307-8; ingannato da’ pisani, 308; favorevole all’accordo coi due re, 309; dopo molte esitanze si decide ad agire contro i lucchesi, 312; favorevole a rappresaglie verso Viareggio, 314; favorevole alle proposte dei lucchesi, 316; per una lega di un anno con essi, 317; non fa alcuna opposizione alla nomina del [p. 429 modifica] vescovo de’ Pazzi, 320: ricordato, 323; non osa opporsi alle nuove simpatie per i Medici, 324; i suoi nemici si riconciliano con questi, 325; ricordata la sua azione contro Francesco Pitti, — trattative per il matrimonio di suo nipote con la figlia di Piero de’ Medici, 326; in odio a lui molti difendono Filippo Strozzi, 327; propone e fa votare sanzioni contro Filippo, 32S-9; fa respingere un’intromissione di Giulio H, 329-30; consiglia Filippo a comparire — tenta invano di far votare alla Signoria l’ordine che Filippo non se ne vada senza licenza — accuse contro di lui, 330; vorrebbe deferire lo Strozzi alla Quarantia, 381: giudizio sulla sua condotta nell’aií’are, 332; suo errore nella lotta contro Pisa, 339; favorisce la pratica di Alfonso del Mutolo, 341; respinta la sua proposta di dare l’assalto a Pisa, 342 - 3 Soderini Tommaso, fautore di Piero de’ Medici, 15; ambasciatore a Venezia e a Milano, 17; appoggia la successione di Lorenzo de’ Medici, 21; Lorenzo lo tiene indietro, 24; ambasciatore col Guicciardini a Milano dopo la morte di Galeazzo — rimane lá dopo il richiamo del Guicciardini, 28; oratore a Venezia — chiede aiuto contro il duca d’ Urbino, 42-3; ricordato, 49, 73, 79.

Soderini Tommaso di Paolantonio, sposa una figlia di Filippo Strozzi, 85; entra nei Compagnacci, 147; degli ambasciatori a Giulio II, 268; promette una figlia sposa a Pierfrancesco de’ Medici — dissidi che ne resultano, 272; in dissidio con Piero per Lucca, 313; accusato d’incettare grano per Pisa, 338.

Soiana, vi è ucciso Piero Capponi, 12Ó.

Soldano d’Egitto, suoi rapporti con Lorenzo de’ Medici, 74; questi gli manda ambasciatore Luigi della Stufa, 78.

Spezia, Federigo d’Aragona vi tenta invano uno sbarco, 92.

Spinetta (marchese), v. Malaspína.

Spini Doffo, capo de’ Compagnacci, 146: fatto degli otto creati dopo l’arresto del Savonarola, 153.

Stampace, presa dai soldati di Paolo Vitelli, 181; ricordata, 186.

Stefano, cancelliere di Iacopo de’ Pazzi, aggredisce Lorenzo de’ Medici. 34-5; fugge da Firenze, 37.

Stradiotti, loro scorrerie in Toscana, 163.

Straffa (dello) Girolamo, della signoria che si disinteressa della pratica dello Strozzi, 330.

Strozzi, dei capi del governo oligarchico, 3; prendono le armi contro Piero de’ Medici, 133; difendono Filippo — loro giustificazioni alla signoria, 327-8.

Strozzi Alfonso, accusato dal popolo per la venuta del Valentino in Toscana, 212; consente col Soderini nel giudizio sul matrimonio di Filippo Strozzi, 326, 332; mostra una lettera di Filippo che conferma il parentado, — interviene alla riunione della setta Valoriana, 328; propone che si tagli il capo agli avversari, 331.

Strozzi Andrea, degli otto godenti, 107.

Strozzi Antonio, nella pratica de’ [p. 430 modifica] dugento sul complotto per Piero de’ Medici chiede pena di morte, 141; mandato a Ferrara per le pratiche del duca di Milano con Venezia, 170; ricordato, 327.

Strozzi Carlo, fautore del Savonarola, 124: dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141: minaccia Piero Guicciardini perché favorevole, 142.

Strozzi Filippo di Filippo, sue nozze con la figlia eli Piero de’ Medici, 326; confessa il parentado in una lettera al fratello Alfonso, —sanzioni proposte contro di lui dal gonfaloniere, 32S; nuove querele contro di lui, 329; sentenza degli otto ontro di lui, 33 1 - 2

Strozzi Lorenzo di Filippo, sposo a una figlia di Bernardo Rucellai. 85.

Strozzi Lorenzo, ricordato, 332.

Strozzi Matteo, degli ambasciatori e Giulio II, 268; ricordato, 327; sua direzione nelPalfare di Filippo, 332.

Strozzi Piero di Giannozzo, accusato di vender grano a Pisa si difende dicendo averlo venduto a Lucca col consenso di Niccolò Capponi, 338.

Strozzi Tommaso, con Giorgio Scali a capo del governo del popolo minuto, 1 ; cade in disgrazia e scampa la vita fuggendo, 2.

Stufa (della) Edmondo, dá il suo nome alla riforma degli otto di balia, 42.

Stufa (della) Luigi, favorito da Lorenzo - cade in disgrazia—mandato ambasciatore al Soldano, 77-8; fautore del Savonarola, 124; commissario contro Pisa col Bandini — si ammalano entrambi, 182; degli ambasciatori che accompagnano il Valentino quando parte di Toscana, 213; degli oratori a Luigi XII in Asti, 232; ricordato, 240; il re gli comunica il suo desiderio che Firenze non conduca il marchese di Mantova, 252.

Svizzeri, Firenze s’impegna di assoldarne per il re di Francia, 192; condotti da Lodovico il Moro, 105; si accordano cogli svizzeri del re di Francia — questi ultimi vogliono indennizzo per il mancato sacco di Milano, 196: mandati verso Pisa, 199; prendono il commissario fiorentino a Pisa e lo costringono a riscattarsi, 201; mandati dal re di Francia in aiuto di Firenze, 233; Massimiliano conta sul loro aiuto, 305.

T

Taranto (principe di), partigiano del duca d : Calabria, io.

Tarlatiuo, dissuade i pisani dall’attaccare gli alloggiamenti fiorentini, 342.

Taro, battaglia fra i soldati della lega e quelli di Carlo VIII, 117.

Tignano (da) Giovanni, v. Giovanni.

Tolentino (da) Giovan Francesco, v. Giovan Francesco.

Tondinelli Bernardino, nella rivolta di Arezzo si rifugia nella cittadella, 225; preso prigioniero è ucciso coi figli, 228-9.

Tornabuoni Lorenzo, dopo la cacciata di Piero, i popolari [p. 431 modifica] vorrebbero colpirlo, 107; di quelli che praticano per il ritorno di Piero, 137; degli arrestati per il complotto, 139; datagli la fune, sono provati i suoi rapporti con Piero, 139-40; condannato a morte, domanda l’appello, 141 ; gli viene negato e la condanna eseguita,

1 42; breve cenno di lui, 143; ricordato, 151.

Tornabuoni Piero di Leonardo, consegna a Carlo VIII Sarzana e Pietrasanta, 95.

Tornabuoni Simone, degli uccisori di Francesco Valori, 151.

Torre di Foce, presa dai fiorentini, 165; ricordata, 1 s6; le galee al soldo fiorentino vi bloccano Pisa, 273

Torriani Domenico, inviato da! papa a giudicare il Savonarola, 155; lo esamina e lo condanna, 156.

Tortona, presa dai francesi, 189.

Tosinghi Pierfrancesco, fautore del Savonarola, 124; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141; de’ fautori di Francesco Valori, 115; commissario confo Pisa, 177; si ammala, 182; ambasciatore al re di Francia, svillaneggiato da lui, 214; dei dieci nominati dopo i fatti di Arezzo, 227; commissario in Romagna, accompagna Giulio II 291; oratore al re di Francia, 294; consente con Pier Soderini nel giudizio sul matrimonio dello Strozzi, 326; della setta valoriana; alla riunione in casa Acciaiuoli, 328.

Tosinghi Tommaso, fautore del Savonarola, 124; dei contrari a conceder l’appello ai condannati del complotto per Piero de’ Medici, 141 ; de’ fautori di Francesco Valori, 145.

Tramoia, v. Tremomlle (de la).

Tremouiile tde la) Luigi [Tramoglia], mandato da Luigi XII in aiuto di Firenze, 233; a capo dell’esercito che il re manda in Italia, 261; passa per Firenze recandosi a Roma per il conclave, 265.

Trentino, vi combattono tedeschi e veneziani, 303.

Trevisan Marchionne, provveditore veneziano, favorevole a dar battaglia ai francesi sul Taro, 117.

Trieste, presa dai veneziani, 304.

Triulzi, Triulci (dai, v. Trivulzio.

Trivulzio [Triulzi,-ci] Gian Jacopo, incaricato da Innocenzo VIII della pace con la lega, 66; invade con truppe francesi il ducato di Milano, 189; i pisani gli offrono il dominio della loro cittá — cerca impedire l’accordo fra Luigi XII e Firenze, 191 ; £uida gli aiuti che il re di Francia manda a: veneziani, 303.

Tron Filippo, disapprova che i veneziani restino a Pisa, 121.

Turchi, tolgono Negroponte ai veneziani, 22; minacciano il reame di Napoli, 22; loro vittorie contro i veneziani, 190.

U

Ulm, [Ulmo] Massimiliano vi tiene una dieta, 304.

Urbino, conquistato da Cesare Borgia, 233; toltagli dai collegati contro di lui, 251; ricordata, 254; i collegati decidono di restituirla [p. 432 modifica] al Valentino, 255; ricordata, 262; vi torna il duca, 266.

Urbino (duca di), v. Monte/eltro e Rovere (della).

Uzzano (da) Niccolò, capo della fazione anti-medicea, 3.

V

Val di Bagno, acquistata da Firenze a tempo de’ Medici, 100.

Valdichiana, Vitellozzo cerca di acquistarla. 230.

Valdimarina, strada seguita dal Valentino venendo in Toscana, 212.

Valdinievole, gli stradiotti vi fanno scorrerie, 163; ricordato il suo acquisto, 311.

Valentino, v. Borgia Cesare.

Valenza di Piemonte , presa da’ francesi, 1S9.

Valori Bartolomeo di Filippo, dei signori — contrario al Soderini, 306; de nuovi amici di Giovanni e Giuliano de’ Medici, 324.

Valori Francesco, ricordato, 79; fra quelli che dissuadono Piero de’ Medici dal seguire i consigli di moderazione, 84; degli oratori fiorentini a Alessandro VI, 86; della Pratica con cui Piero de’ Medici governa Firenze — qualche volta si oppone a Piero, 91; ambasciatore al re, torna a Firenze dopo la cacciata di Piero, 97-8; dei fiorentini incaricati di trattare con Carlo VIII, 105; dei capi fiorentini per la riforma dello stato—de’ venti Accoppiatori, 106; si oppone alla persecuzione dei fautori di Piero, 107; segretamente contrario al nuovo governo popolare, 109; appoggia Paolo Falconieri contro Filippo Corbizzi, 115; dei commissari al riacquisto di Pisa — perdono l’occasione di occuparla, 119; fautore del Savonarola, 123; eletto gonfaloniere di giustizia — capo fiei frateschi — suoi provvedimenti, 130; dei deputati a pacificare lo stato, 133; ricordato, 135; capo di quelli che vogliono morti gli autori del complotto per P ; ero de’ Medici, 140; e di quelli che vogliono negato loro l’appello, 141; ottiene che sia votato in questo senso, 142; ricordato, 143; fa liberare Lucrezia de’ Medici — rimane capo della cittá, 145; la sua casa assalita dai nemici del frate e sua moglie uccisa — egli stesso mentre è portato prigioniero in Palagio, ucciso per via, 151; suo ritratto e considerazioni sulla sua sorte, 151-2; ricordato, 354, 158, 161, 322. 324, 328.

Valori Niccolò, dei fautori di Piero Soderini, 272; oratore a Napoli, 293; oratore al re di Francia, 294; contrario all’invio di ambasciatori a Massimiliano, 299; consente col Soderini nel giudizio sul matrimonio dello Strozzi, 326; della sètta valoriana — alla riunione ni casa Acciaiuoli, 328.

Veneziani, alleati di Firenze contro Filippo M. Visconti — in guerra contro Francesco Sforza, 6; fanno lega con re Alfonso — chiedono alleanza a’ fiorentini e si vendicano del rifiuto con rappresaglie, 7; licenziano Iacopo Piccinino — loro patti con Bartolomeo Colleoni, 8; rifiutano la domanda dello Sforza e di Firenze di trattenere il Piccinino. 9; neutrali nella guerra contro re Ferdinando, 10; si teme a Firenze che [p. 433 modifica] muovano guerra ai figli di Francesco Sforza, 16; trattano col Papa e Borso contro Firenze e Milano — ricevono ambasciatori Tommaso Soderini e Iacopo Guicciardini, 17; danno solo vaghe assicurazioni agli ambasciatori fiorentini, 18; promettono aiuto a Paolo II contro Rimini, 19; non mantengono la promessa — si teme a Firenze loro accordo col re di Napoli, 20; insistono per una lega generale contro i turchi, 23; i volterrani si offrono a loro, 25; fanno lega con Milano e Firenze contro re Ferdinando, 26; ricercano sussidi per la guerra contro i turchi — mandano ambasciatori a Roma in unione con Firenze e Milano — inclinano alla lega generale, 27; mandano truppe in aiuto di Firenze contro il duca d’Urbino, 39-40; debolezza del loro aiuto, 47; danno aiuto dopo la rotta del Poggio, 49; irritati per il viaggio di Lorenzo a Napoli richiamano le truppe e domandano a Firenze e Milano di rinnovare la lega — rifiuto di Firenze, 51; chiedono di assumere come capitano Roberto Malatesta e ne hanno licenza da Firenze, 51-2; rifiutano di ratificare la lega generale e fanno lega col Papa, 54; muovono guerra al duca Ercole, 55; mandano Roberto Malatesta a difesa del Papa — prendono Rovigo e tutto il Polesine — assediano e prendono Ficheruolo, 56; si trovano improvvisamente in grave pericolo perchè il Papa passa alla lega, 57-8; scomunicati, 38; confermano la loro fiducia a Roberto da Sanseverino dopo la defezione de’suoi figli — loro tentativi di metter discordia nella lega, 59; nella pace con la lega rianno tutte le loro terre, restituiscono tutto tranne Rovigo e il Polesine, 60; pregati da Lodovico Sforza di non dar licenza a Roberto da Sanseverino di servire il Papa, la danno egualmente, 63-4; si riaccostano a re Ferdinando, 66; loro lega con Lodovico Sforza e col Papa per la riconquista delle tene tenute dagli Orsini — loro lentezza, 88; sollecitati da Firenze contro Carlo VIII, 91; dissuadono Piero de’ Medici dal rispondere alla chiamata di Carlo, 103; nella lega contro Carlo VIII, 114; preparano soldati contro di lui, 116; sul Taro, 117; prestano a Ferdinando d’Aragona e ricevono in pegno alcuni porti, itS; mandano truppe a Pisa con quelle di Lodovico Sforza — accettano di restarvi soli, 120-1; loro ostilitá al Savonarola, 122; non vogliono lasciare Pisa, 127; non mandano danari a Massimiliano, 129; per conservare Pisa aiutano il tentativo di Piero di rientrare in Firenze, 132; restano soli ad aiutare Piero, e lo fanno debolmente, 138; per timore di essi Milano favorisce l’impresi di Firenze contro Pisa, 16:; aumentano le forze in quel di Pisa e battono i fiorentini a Santo Regolo, 163; gli ambasciatori fiorentini non riescono a staccarli dai pisani, 164-5; cercano di volger Siena contro Firenze, — mandano genti in Romagna contro Firenze ma inutilmente, 160; d’accordo coi Medici ottengono Bibbiena, 167; rotti in Casentino si riducono [p. 434 modifica] in Bibbiena, 167 8; in cattiva situazione per le ostilitá di Milano e de’ turchi, cercano di colíegnrsi col re di Francia, 169; trattative loro col duca di Milano — loro accordo con Luigi XII e il Papa e patti di esso, 171; lodo del duca Ercole sui dissidi fra loro e i fiorentini, 175; loro malcontente), 175 6; lasciano Pisa e il Casentino, 176; ostili allo Sforza, 180: ricordati, 186; assaltano il ducato di Milano verso Lodi, 189; ottengono Cremona e la Ghiaradadda — i turchi tolgono loro diversi luoghi in oriente, 190; cercano d’impedire l’accordo fra Luigi XII e Firenze, 191; loro rappresaglie contro i fiorentini per mancato pagamento di somme pattuite, 193; rifiutano l’alleanza di Lodovico Sforza, 195-6; dopo la sua caduta consegnano Ascanio e i fuggiaschi milanesi al re di Francia, 196-7; protettori di Astorre Manfredi gli rifiutano aiuto quando è assalito dal Valentino, 207; ricordati, 221; timore di Luigi XII che il Papa si accordi con essi e col re di Spagna, 249; ricordati, 254; Luigi XII cerca trattate con essi, 261; Bartolomeo d’Alviano lascia il loro servizio, 262; acquistano Faenza, e Rimini, 267; ostili a Giulio II, 267-8; amici di Consalvo conservano i loro forti napoletani, 269; loro intesa con Ascanio Sforza, 274; sdegno del Papa contro di essi, 290; disegni del Papa contro di loro bruscamente interrotti, 293; richi’sti d’aiuto dai ribelli di Genova, 294; spaventati dalla vittoria del re ili Francia, chiedono aiuto all’imperatore, 295; ricordati, 296, 297, 298, 299, 301; loro accordo col re di Francia, 303: loro acquisti nella vittoria contro i tedeschi, — accordo con Massimiliano, 304; ricordati, 305, 307, 322; accordi di Massimiliano e del re di Francia contro di loro, 334; quest’ultimo prepara esercito contro di loro, 335.

Ventura (bastione della), i fiorentini che lo guardano chiedono aiuto a Firenze, — distrutto dai pisani, 202; ricordato, 206.

Verruca, i fiorentini non riescono a prenderla, 112; ancora tenuta dai pisani, 127; presa dai fiorentini, 2Ó1.

Vespucci Giorgio Antonio, si fa frate nell’ordine del Savonarola, 153 .

Vespucci Guidantonio, ambasciatore al re di Francia, 44; degli undici ambasciatori che ottengono dal Papa la revoca delle censure, 54; eletto ambasciatore a Roma per il caso che Innocenzo VIII muoia — poiché questo guarisce non va, 71; ambasciatore a Carlo VIII, 89; de’venti Accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106; degli ambasciatori a Carlo VIII dopo la vittoria di Napoli, 114; degli oratori a Carlo VIII in Asti, 119; ostile al Savonarola, 123; dei deputati a pacificare lo stato, 133; ricordato, 133; ili quelli che vorrebbero saivare gli accusati del complotto per Piero, 140; dopo l’arresto del Savonarola non è eletto de’ dieci, 153; difende il Ridolfi e il Sederini — spera invano di abbattere il Consiglio grande, 155; oratore straordinario al duca di Milano, 163-4; ambasciatore a Venezia, [p. 435 modifica] 165; dei dieci, x6ó; eletto gonfaloniere in sostituzione di Bernardo Rucellai, 167; capitano a Pistoia, 173; deputato ambasciatore a Venezia, non vi è mandato altrimenti, 193; dei capi della fazione favorevole ai Cancellieri — li sostiene troppo apertamente, 205; ricordato, 240.

Vespucci Piero, commissario contro Pisa — si ammala e torna a Firenze, 182; sua relazione contro il Vitelli, 183.

Vettori Francesco di Piero, mandato commissario all’imperatore, poi si pensa sostituirlo con ambasciatori, 297; gli si dá incarico di praticare l’accordo, 302.

Vettori Piero, commissario alla difesa di Sarzanello, 68; commissario alla difesa di Livorno, 69; ricordato, 79; dei dieci di balia contro P;sa, 107.

Viareggio, incursione e guasto de’ fiorentini, 314.

Vicedomine di Venezia a Ferrara, v. Contareno.

Vicenza, i tedeschi vi giungono vicini, 303.

Vicopisano, restituito ai fiorentini, 53; i fiorentini non riescono a prenderlo, 1x2; campo fiorentino contro Pisa, 119; tenuto da’ pisani contro i fiorentini, 127; conquistato dal Vitelli, 165; ricordato, 186; dopo il lodo di Ercole d’Este rimane con le fortezze in mano de’ pisani, 175; preso da’ pisani, 222; i fiorentini vi mettono il campo, 223; ricordato, 225; i fiorentini tolgono il campo, 226; ripreso dai fiorentini, 261.

Vigna (del) Antonio, de’ dieci — inviato a Pistoia, 207.

Vioreggio, v. Viareggio.

Visconti Filippo Maria, fa guerra ai fiorentini, 3, 6; ricordata la sua morte, 6; ricordato, 311.

Visconti Galeazzo, ambasciatore di Lodovico Sforza a Firenze, 171; va in Casentino e fa tornare il Fracasso a Milano, 172.

Visconti Gian Galeazzo, in guerra con Firenze per dodici anni, 2.

Vitelli, al soldo del Valentino, 212; ricordati, 217, 218, 221; 223; ad Arezzo, 227; preparativi del re contro di loro, 233; loro minacele contro Firenze, 248; tengono diete alla Magione, 251; decidono di accordarsi col Valentino, 255; tornano in Castello, 266; ricordati, 271.

Vitelli Camillo, al comando delle truppe italiane di Carlo VIII, 116; sua morte, 118; ricordato, 133. 256.

Vitelli Giovanni, ricordata la sua fine, 256.

Vitelli Giulio, fratello di Vitellozzo lasciato da lui in Arezzo, 226; fugge da Cittá di Castello all’avvicinarsi del Valentino, 257.

Vitelli Niccolò, avversario di Lorenzo Giustini favorito da Lorenzo de’ Medici, 33; rimesso al governo di Cittá di Castello, 156; ricordato, 256.

Vitelli Paolo, condotto da Firenze per difenderla contro Piero de’ Medici, 133; capitano generale contro Pisa, 163; espugna Vicopisano — si oppone alla volontá dei fiorentini di assalire Pisa, — prende Librafatta e Torre di Foce, 165; mandato in Casentino contro Veneziani e Medici — vi batte i veneziani, 167; i malumori dei fiorentini contro di lui aumentano perché non [p. 436 modifica] prende Bibbiena e lascia andare il duca d’Urbino, 168; sua rivalitá con Rinuccio da Marciano, 172; si duole dell’aumentata condotta di questi e ottiene pari aumento, 173; dopo l’accordo con Venezia va a Castello — i dieci ottengono che torni contro Pisa, 177; scarsa fiducia dei fiorentini in lui — espugna Cascina, 179; prende Rinieri dalla Sassetta e lo fa fuggire — ne ha carico a Firenze come di tradimento, 179-S0; si pone a campo contro Pisa — i suoi soldati prendono Stampace, ma egli non approfitta del disordine dei nemici, 181; differisce l’attacco contro la cittá — toglie il campo, 182; propone di riprendere la guerra è convocato a Cascina dai commissari fiorentini ed arrestato, 183; condotto a Firenze e torturato non confessa nulla ma viene egualmente giustiziato, 184; considerazioni sul suo caso, 184 e sgg.; ricordato, 189, 205, 256, 311.

Vitelli Vitellozzo, condotto da Firenze contro Pisa, 163; i commissari fiorentini ne ordinano l’arresto, ma riesce a fuggire prima a Pisa poi a Castello, 183; ricordato, 205; al soldo del Valentino, 211; lo segue in Toscana, 212; sue offerte di amicizia ai fiorentini, 213; avvertito della rivolta di Arezzo vi accorre, 225; va via, lasciandovi il fratello Giulio, poi vedendo che Firenze non fa nulla, ci torna con armati, 226; minacciato dal re per i fatti di Arezzo, — la cittadella di Arezzo gli si arrende, 228; suoi successi in Toscana, 229 30; muove verso la Valdichiana, 230; ricordato, 233; all’arrivo de’ francesi si ritira verso Arezzo, — si accorda coi francesi, 234; incolpato dal Va lentino delle imprese contro Firenze — cade in disgrazia del re, 249; forma una lega contro il Valentino, 250; ricordato, 254; andato a trovare il Valentino a Sinigaglia è fatto uccidere da lui, 255-6; giudizio su lui e la sua famiglia, 256.

Volterra, rifiuta le allumiere a Lorenzo de’ Medici e si ribella a Firenze — si offre al re Ferdinando e a’ veneziani, 25; stretta d’assedio dal duca d’Urbino si arrende — è saccheggiata, 26; ricordata, 75; sulla nomina degli uffiziali fiorentini, 135; gli stradiotti vi fanno scorrerie, 165.

Z

Zaccheria (del) Iacopo, de’ venti Accoppiatori per la riforma del governo fiorentino, 106.

Zati Niccolò, favorevole all’appello dei condannati del complotto per Piero de - Medici — suo mutamento d’opinione, 142: gonfaloniere di giustizia — dei dieci di balia, 200; ilei dieci nominati dopo i fatti di Arezzo, 227.