Teatro Historico di Velletri/Velletri Vescovato Cardinalitio

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Ingresso di Fede in Velletri Serie de' Vescovi Cardinali Veliterni
Velletri Vescovato Cardinalitio.
Cap. III.


Che la nostra Chiesa Veliterna sia stata sempre Cardinalitia, et uno de' primi Vescovati di Chiesa santa, più vicini à Roma, e più insigni, avanti che a questo fosse aggionto, et unito il Vescovato Ostiense, è chiaro per quello che hora diremo. E percio con nulla raggione il Merula chiamò il Vescovato di Velletri aggionto à quello d'Ostia; come anco il Barbosa1, che, stimando moderna questa unione, e scrivendo del Vescovato d'Ostia, dice, Cui de novo unitus est Veliternus; mentre il nostro Vescovato è ugualmente principale, ben che unito. Che sia stato anticamente il nostro Vescovato Cardinalitio, è verità apertamente dimostrata dal Ciaccone, che nell'Anno MXCIX. nella Creatione de' Vescovi Cardinali, fatta dal Sommo Pontefice Pascale Secondo, registra Riccardo Vescovo Cardinale d'Albano, D.Leone Marsicano di Campagna Vescovo Cardinal d'Oriente, Leone Vescovo Cardinale Veliterno, e Cinthio Romano Vescovo Cardinale Sabinense, e poi gl'altri, che non erano Vescovi. E nella Creatione de' Cardinali, fatta dal Sommo Pontefice Leone IX nell'Anno MXLIX. registra trà gl'altri un Vescovo Cardinale Veliterno chiamato Giovanni Mincio di Guidone de' Conti di Galera e Tuscolano, oriundo da Velletri, con queste parole, Ioannes Mincius Guidonis Filius, ex Comitibus Galeriæ, et Tusculani, summo loco natus, Episcopus Cardinalis Veliternus, quæ Ecclesia tum inter Cardinalitias numerabatur. Dalla sopraccennata Serie de' Vescovi si puol'argomentare, che trà questi Vescovi, e Vescovati non fosse differenza, ne ordine di precedenza, come al presente trà l'Ostiense, Portuense et altri. Trovo più anticamente autenticata quella Dignità Cardinalitia nella Chiesa Veliterna, perche Leone Secondo Sommo Pontefice assonto alla Sede di Pietro nel DCLXXII. fù consagrato da tre Vescovi Cardinali, e furono l'Ostiense, il Portuense, et il Veliterno; Leo Secundus, Iunior, etc. à tribus Episcopis Ostiensi, Portuensi, et Veliterno consecratus, etc., cosi scrive l'istesso Autore. E nella vita di Papa Giovanni V. il Platina2, com'anco l'istesso Ciaccone, registra il simile, con differenza solamente d'ordine, che il Platina mette il Veliterno nel terzo luogo, dicendo, Ioannes itaque vir singularis Religionis, et mansuetudinis, uno omnium consensu, Pontifex creatus, in Ecclesia Salvatoris, quæ Constantiniana appellatur, ad Lateranum, ea ratione, qua Leo Secundus, à tribus Episcopis Ostiensi, Portuensi, et Veliterno. Et il Ciaccone registra il Veliterno nel secondo luogo, dicendo, Ioannes Quintus Ciriaci filius, etc. Consecratus à tribus Episcopis Romæ vicinioribus, et insignioribus, Ostiensi, Veliterno, et Portuensi; qual consacratione è narrata ancora dal Vergilij. Si cambiò poi questo modo di consacrare il Sommo Pontefice; concedendosi tal honorevolezza al Vescovo Ostiense, e poco doppo al Cardinal Decano, benche non fosse Vescovo Ostiense; à cui Marco Primo Sommo Pontefice concedè il Pallio. Ma al presente il Vescovo Ostiense, e Veliterno, per esser sempre Decano del Sacro Collegio, è quello, che consacra, et incorona il Sacro Pontefice.
Chi congionse la Chiesa Ostiense alla Veliterna, fù Papa Eugenio Terzo; perche Ostia antica Città, fabricata (come scrive Lucio Floro, et altri) da Anco Martio, nipote di Numa Pompilio, Quarto Rè de' Romani, restò distrutta, e per le Guerre Civili di Roma, ò per il nocumento dell'Aria, priva quasi d'habitatori; il Pietoso Pontefice, acciò non si perdesse la memoria di Titolo cosi antico, e degno, la congionse al Vescovato Veliterno; cosi vuole il Ciaccone, dicendo, Eugenius Tertius Ecclesiam Ostiensem, quæ ab Incolarum defectum ab nihilum ferè redacta erat, Ecclesiæ Veliternæ coniunxit. Da queste parole io scorgo, che l'Ostiense al Veliterno, e non il Veliterno all'Ostiense unito fosse. E mi persuado, anzi tengo per fermo, che se ad Ostia mancavano gli habitatori, à Velletri mancasse il Vescovo Cardinal Pastore; e che il Vescovo Cardinal d'Ostia volesse più presto godere il primo Titolo d'Ostiense, che il secondo di Veliterno; e cosi s'è continovato fin'al giorno presente; mercè alla scarsezza de' Soggetti favorevoli di quei tempi; che forse, se fosse stato rappresentato alla somma prudenza, e giustizia del Pontefice, la maggior antichità di Velletri, l'ugual dignità Episcopale, li favori, e gratie da Sommi Pontefici concedute à Velletrani, la fedeltà di questa Città in molte, e diverse occasioni mostrata verso la Chiesa, e sua Apostolica Sede, di sicuro non l'haverebbe che lasciata nelle sue antichissime prerogative, et honori, che dal bel principio godeva, e che per le accennate raggioni se li convenivano. Ma bisogna di quello concentrarsi, che han partorito gl'accidenti di quei Secoli.

Note

  1. Agostino Barbosa (1590 - 1649), autore di una Pastoralis Solicitudinis: sive de officio et potestate episcopi in 3 Libri, pubblicato nel 1634 e citato dal Teoli.
  2. Bartolomeo Sacchi detto il Platina (1421 - 1481), celebre umanista, autore tra le altre opere di una biografia di tutti i Ponetifici vissuti fino alla sua epoca, dal titolo Liber de vita Christi ac omnium pontificum, a cui fa riferimento il Teoli.