Tommaso Moro (Pellico, 1834)/Atto Quarto/Scena IV

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Atto quarto

Scena quarta

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MORO E L’USCIERE


MORO
(Tra se.) La sentenza di morte è indubitata:
Aspettiamla con forza. -
(All’Usciere.) Odi, ten prego.....
Qui soli siamo..... È ver che il condannato
Vescovo amico mio, vicino a morte,
Siasi avvilito?.... Non temer: siam soli.
USCIERE
Signor..... Non mi tradite..... Il vostro amico
Intrepido morì. [p. 64 modifica]
MORO
Dio ti rimerti
Di questa nobil carità; più lieto
Trarrò alla tomba. - E tu, sublime spirto,
Che a me dal Ciel le care braccia stendi,
Perdona se un istante alla calunnia
Che ti colpìa credetti, e mi turbai.
- Qual voce! - A questa volta una infelice
Urlando corre.
VOCE DI MARGHERITA
Rivederlo io voglio!
Riveder voglio il genitore!