Trattato di archeologia (Gentile)/Arte romana/II/Secondo periodo/Plastica/VI

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Plastica - La scultura storica in Roma

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VI. La scultura storica in Roma.

1. Osservazioni generali. — Anche nelle grandi composizioni dei bassirilievi che ornavano monumenti storici, si rileva elevatezza di concetto e sicurezza di composizione artistica nella scultura romana; anzi si può affermare, senza tema di errare, che sono questi i documenti dell’arte per sentimento e per esecuzione veramente romani (ved. p. es. tav. 68). I grandi bassirilievi dei monumenti trionfali, archi o colonne, sono tutti dell’età Imperiale; essi hanno intima analogia di carattere con le grandi rappresentazioni pittoriche d’imprese guerresche, esposte in pubblico ad ornamento, come si vede, della pompa trionfale.

Le grandi rappresentazioni di guerre, di pompe regali, di religiose cerimonie avevano esercitato l’attività dell’arte orientale, come vedesi nei monumenti Assiri. A questi erasi ispirata in parte l’arte greca, come vedesi, a cagion d’esempio, nei bassirilievi del monumento delle Nereidi1; ma invece [p. 297 modifica]di sviluppare la rappresentazione in grandi masse di figure, gli artisti greci amarono di dividere la composizione in singoli gruppi, con un carattere plastico più vero. Gli artisti romani invece si attennero piuttosto ad una forma pittorica di composizione estesa e continuata.

Fra i monumenti di scultura storica si devono citare per primi i bassirilievi dell’arco di Tito: constano di uno stretto fregio che corre al di sotto dell’attico, con la rappresentazione della pompa trionfale, e di tre grandi quadri nei lati interni e al sommo della volta dell’arco, rappresentanti altre scene del trionfo, e l’apoteosi dell’imperatore (ved. Atl. cit., tav. LXVIII). Nel fregio sono scolpiti i tori ornati di infulae, condotti dai vittimarî; i sacerdoti e i ministri del sacrifizio con vasi ed utensili; cittadini con insegne militari; soldati, che sopra una barella portano la statua personificante il Fiume Giordano, emblema della vinta regione. L’invenzione e la composizione del soggetto mancano di spirito e di vivacità; le figure si seguono allineate, senza vita: più d’ogni discorso, a intendere la differenza dell’arte greca dall’arte romana, basterebbe mettere a raffronto i disegni del fregio dell’arco di Tito con quelli del fregio del Partenone.

Di maggior pregio artistico per concetto e per esecuzione sono i quadri di rilievo nell’interno dell’arco, dove, nella rappresentazione del carro trionfale dell’imperatore da una parte, e delle spoglie giudaiche portate dai soldati dall’altra, vediamo una viva e vigorosa animazione, una bella varietà di mosse e di atteggiamenti; quantunque per il [p. 298 modifica]soverchio agglomerarsi di figure la composizione prenda del carattere pittorico piuttosto che del carattere plastico. Sono questi rilievi da porre fra i più belli esemplari di scultura romana.

2. I bassirilievi della Colonna Trajana. — Una singolare estensione di rappresentazioni storiche svolgesi intorno al fusto della colonna Trajana, a modo di gran fascia spirale alta un metro e lunga ben duecento. È una storia figurata delle guerre di Trajano contro i Daci, illustrata in una serie di oltre cento rappresentazioni, con duemila e cinquecento figure umane, oltre quelle d’animali e di luoghi. L’impresa vi è illustrata in tutti i singoli momenti, marcie di legioni, passaggi di fiumi, costruzioni di ponti, e d’accampamenti, approvvigionamenti d’eserciti, battaglie, assedi e assalti (ved. Atl. cit., tav. LXIX; ved. tav. XLIX e la tav. XXVI del Manuale di scultura del Melani), corti giudiziarie presiedute dall’imperatore, ambascerie, sottomissioni di vinti, sagrifizî; la figura dell’imperatore ora tiene l’adlocutio all’esercito, or guida la battaglia, o protegge donne e fanciulli2.

In quest’immensa quantità di figure è una meravigliosa varietà di motivi, una singolare ricchezza di composizione, un felice studio per offrire la rappresentazione del soggetto nella sua realtà; varie e vivaci sono le espressioni dei volti di schietto tipo romano. Si vede un’arte che intende il vero, e sa esprimerlo con buone forme. [p. 300 modifica]

I medesimi pregi si osservano in alcuni bassirilievi che dal distrutto arco di Trajano furono trasportati a quello di Costantino, ed anche in alcuni rilievi rinvenuti nel Foro, l’anno 1872, con rappresentazioni delle istituzioni alimentarie di Trajano, e del condono dei debiti delle città italiche verso l’erario imperiale (ved. tav. 69).

L’impero di Trajano segna il momento in cui l’arte storica romana fiorisce; mentre riceve poi un carattere più ideale dall’indirizzo greco del periodo d’Adriano. Quantunque operosa la buona scoltura romana anche sotto gli Antonini, presenta già segni di decadenza con un realismo più volgare, con un’aumentata confusione delle forme e delle proporzioni, con una certa durezza di disegno.

3. Altri bassirilievi storici in Roma. — Ad Antonino Pio avevano eretto una statua M. Aurelio e Lucio Vero, e se ne conserva la base con l’apoteosi dell’imperatore; in bassorilievo v’è raffigurata Roma dea, sedente; di fronte la personificazione del Campo Marzio, luogo della consacrazione, come giovane giacente che tiene un obelisco; nel mezzo il genio dell’eternità, con gli attributi d’un globo e d’un serpe, levasi a volo, e fra le sue ali siedono, in piccola figura, Adriano e Faustina, con due aquile volanti, simbolo dell’apoteosi. La invenzione è chiara, l’esecuzione buona, ma povera la disposizione delle figure, rigido l’atteggiamento del genio, il nudo non bene modellato. Inferiori ai rilievi della colonna Trajana sono quelli che adornano il fusto della colonna eretta dal popolo e dal Senato in onore di Marco Aurelio (ved. tav. 67).

Rappresentano le imprese dell’imperatore contro i Marcomanni, le varie scene di guerra, i costumi delle genti germaniche. Per questa ragione l’opera ha singolare valore come illustrazione storica; ma [p. 302 modifica]come opera d’arte manca di varietà nella invenzione e nella composizione, mostra minore abilità nell’esecuzione di quella della colonna Trajana. Fra i molti episodî vi è storicamente importante quello che rappresenta l’ajuto del cielo (raffigurato come Giove Pluvio) ai Romani contro i Quadi, con un improvviso acquazzone suscitato dalle preghiere dei cristiani della Legio fulminatrix (cfr. tav. 70-71).


Tavole

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Bassirilievi marmorei dell’età di Augusto dell’ARA PACIS AUGUSTÆ.


Inalzati il 4 luglio dell’anno 23 a. C., dedicati il 30 gennaio dell’anno 9 d. C. (Villa Medici a Roma).



Tavola 68.


Ved. Melani, Architettura, Milano, Hoepli, III ediz. pag. 48 e 49, fig. 10 e 11; cfr. Petersen, Römische Mittheilungen, 1894, pag. 171-228; Borsari, Topografia di Roma antica, Milano, Hoepli, 1897, pag. 310 e 311.


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Bassirilievi dei plutei marmorei o “anaglypha„ dell’età di Trajano


posti di fronte l’uno all’altro sul Foro Romano a N.-E. della Colonna di Foca, sul luogo ove ritornarono alla luce l’anno 1872.



Tavola 69.


Il 1° bassorilievo, che è quì rappresentato in alto, significa l’abbruciamento della lista arretrata dell’imposta detta vigesima hereditatium; il 2° in basso la benefica istituzione di Trajano a vantaggio dei pueri et puellæ alimentariæ. (Ved. Brunn-Bruckmann, Denkmäler griechischer und römischer Sculptur, tav. n. 404, cfr. Borsari, op. cit., pag. 248 e 249). Quanto alle sculture d’animali sul rovescio di questi plutei ved. l’Arte italiana decorativa industriale, diretta da Camillo Boito, Hoepli, anno IX (1900) n. 2, tav. VIII.


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Rilievo marmoreo dell’età di Adriano.


(Palazzo dei Conservatori in Roma).



Tavola 70.


Ved. Brunn-Brückmann, Denkmäler griechischer und römischer Sculptur, n. 405 a.


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Rilievo marmoreo dell’età di Adriano.


(Palazzo dei Conservatori in Roma).



Tavola 71.


Ved. Brunn-Brückmann, Denkmäler griechischer und römischer Sculptur, n. 405 b.


Note

  1. Ved. Gentile, Storia dell’arte greca, Milano, Hoepli, 1883, pag. 136 e segg., con la bibliografia a pag. 137-138. Cfr. M. Collignon, Histoire de la sculpture grecque. Parigi, Didot, 1897, II vol. pag. 215 e segg.
  2. Intorno alla Colonna Trajana, Ved. Alph. Ciacconi, columnae trajanae orthographia. Roma, 1773; Froehner, La colonne trajane. Parigi. 1872-74; F. Boucher, Die Charakterköpfe der Trajanssäule, 1893; C. Cichorius, Die Reliefs der Traianssäule, herausgegeben und historisch erklärt. Berlino, Reimer, 1896. I Tafelband: Die Reliefs des ersten dakischen Krieges (gran folio 57 tavole in eliotipia) — II Text-band: Commentar dazu (8 gr).