Rime (Guittone d'Arezzo)/Tu vizio, accidia, a cui ben fastidioso
Questo testo è completo. |
Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Tu vizio, accidia, a cui ben fastidioso
◄ | Vizio di gola, tu brutto e ontoso | Ira, pessimo vizio, acceca mente | ► |
181
L’accidia.
Tu vizio, accidia, a cui ben fastidioso,
operar è nemico; ètte valore
pigrizia, negrigenzia e miser poso;
4lentezza e tarditate hai ’n amore.
O poltron vizio vil, miser, noioso,
e fastidioso a bon tutti tuttore,
tu ne lo stato d’ogn’on se’ odioso,
8peccato e danni porgi e disinore;
corpo ’nfermi, occidi, podere strai,
onor, amor scacci, vizi accolli;
11giac’e mangi’om, unde besti’ una ’l fai.
Vivi in te son soppellit’i folli,
periglioso e ontoso a tutti stai,
14ma pur a’ cherchi e a’ signor più tolli.