XIV secolo
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sonetti
Letteratura
Tutto ciò ch’altrui piace, a me disgrada
Intestazione
17 luglio 2016
100%
Da definire
<dc:title> Tutto ciò ch’altrui piace, a me disgrada </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Cino da Pistoia</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject>sonetti</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Tutto_ci%C3%B2_ch%27altrui_piace,_a_me_disgrada_(IEI)&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20250306182232</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Tutto_ci%C3%B2_ch%27altrui_piace,_a_me_disgrada_(IEI)&oldid=-20250306182232
Tutto ciò ch’altrui piace, a me disgrada Cino da PistoiaXIV secoloLe Rime di Cino da Pistoia.djvu
Tutto ciò ch’altrui piace, a me disgrada;
Ed emmi a noia e spiace tutto 'l mondo.
— Or dunque che ti piace? — Io ti rispondo
— Quando l’un l’altro spessamente agghiada: 5 E’ piacemi veder colpi di spada
Altrui nel volto, e navi andar al fondo:
E piacemi veder Neron secondo,
E che s’ardesse ogni femina lada.
Molto mi spiace allegrezza e solazzo; 10E la malinconia m’aggrada forte;
E tutto ’l dì vorrei seguire un pazzo;
E far mi parerìa di pianto, corte,
Ed ammazzar tutti quei ch’io ammazzo
Con l’arme del pensier u’ trovo morte.