UE - 29 ottobre 2004, Discorso del Presidente della Commissione europea in occasione della cerimonia di firma della Costituzione europea

Da Wikisource.
Romano Prodi

2004 Discorsi Discorso del Presidente della Commissione europea in occasione della cerimonia di firma della Costituzione europea Intestazione 1 maggio 2008 75% Generale

Con la firma della Costituzione europea, i Capi di Stato e di governo danno prova di lungimiranza politica e si elevano al di sopra dei loro contingenti interessi nazionali. È infatti una manifestazione di lungimiranza politica dare vita a una nuova tappa del processo di integrazione europea lanciato più di cinquanta anni fa dai padri fondatori dell’Europa e concretizzatosi con la firma dei Trattati di Roma proprio in questa sala degli Orazi e Curiazi.

Il 25 marzo 1957 l’Europa rispondeva agli orrori della guerra mondiale e al perdurare della guerra fredda attraverso un progetto senza precedenti di costruzione di una democrazia sovranazionale. Oggi l’Europa riafferma la sua originale forma di organizzazione politica per rispondere alla sfida della globalizzazione, promuovere i suoi valori ed esercitare il ruolo che le compete sulla scena internazionale. La nuova Costituzione non si limita a consolidare il sistema politico e istituzionale dei Trattati di Roma. Essa introduce elementi innovativi che renderanno l’Unione europea più democratica, più efficace e più trasparente.

  • L’Unione sarà più democratica perché quasi tutte le leggi europee dovranno essere adottate

congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri, mentre per la prima volta in un’organizzazione sovranazionale, i cittadini europei potranno richiedere direttamente l’elaborazione di una legge europea.

  • L’Unione sarà più efficace perché aumentano le decisioni adottate a maggioranza, anche se tale estensione è meno ambiziosa di quanto avevo sperato. Inoltre, il sistema della doppia maggioranza facilita i lavori del Consiglio e rispecchia la doppia legittimità dell’Unione che è una unione di popoli e di Stati.
  • Infine, l’Unione sarà più trasparente grazie ai nuovi meccanismi di democrazia partecipativa.

Al tempo stesso, l’attività legislativa dell’Unione è stata resa più semplice e dotata di maggiore legittimità.

  • Essa è più semplice perché il metodo comunitario si estende alla quasi totalità degli atti legislativi e perché si riduce il numero delle procedure e degli strumenti giuridici: una legge europea sarà tale nella forma e nella sostanza.
  • Essa è dotata di maggiore legittimità grazie alla ripartizione più precisa delle competenze legislative fra l’Unione e gli Stati membri ed al controllo, da parte dei parlamenti nazionali, del rispetto del principio di sussidiarietà.

Vive polemiche sono sorte in questi mesi a proposito del contenuto più o meno avanzato della Costituzione europea. Pur rispettando tutte le opinioni delle varie forze politiche, devo ottolineare con forza che la nuova Costituzione compie un passo in avanti rispetto ai trattati esistenti. Il contenuto innovativo dei diritti sociali, riconosciuti ormai come parte del diritto primario, nonché le nuove clausole sociali introdotte nella Costituzione, costituiscono indubbiamente dei progressi rispetto alla situazione attuale.

La firma della Costituzione europea non è un punto di arrivo. Nei prossimi mesi, i governi degli attuali venticinque paesi membri dell’Unione dovranno impegnarsi per ottenere la ratifica del nuovo Trattato costituzionale da parte dei parlamenti o dei popoli. Sono decisioni che non possiamo dare per scontate. Questa Costituzione è nata in seno alla Convenzione europea seguendo un metodo di lavoro nuovo, più trasparente e democratico. È naturale che tale metodo produca ora nei cittadini europei l’aspettativa di essere maggiormente coinvolti nelle restanti fasi del processo.

Se la responsabilità primaria per la ratifica della Costituzione spetterà ai governi firmatari, le Istituzioni europee faranno la loro parte per fornire ai cittadini un’informazione obiettiva sul suo contenuto. Certo, le forze politiche nazionali dovranno esprimersi liberamente sul Trattato costituzionale, ma toccherà ai governi mantenere i dibattiti parlamentari e le campagne referendarie sul tema della Costituzione evitando che questi vengano dominati dalle polemiche politiche nazionali.

Parafrasando un celebre passaggio della Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, occorre riaffermare che l’Europa non ha bisogno di vane parole, ma di atti arditi e costruttivi. I Capi di Stato e di governo che firmeranno la Costituzione europea hanno compiuto un atto ardito e costruttivo. Le conseguenze della loro azione potranno essere immense. Io sono certo che lo saranno, perché la nuova Europa dotata di una Costituzione deve diventare la forza motrice del benessere economico e sociale dei suoi popoli e della pace nel mondo.