Un po' per celia e un po' per non morir.../Cose reali
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COSE REALI
Considerando la modestia l’ultima risorsa della vanità, dico immodestamente che ovunque sono stato, in Italia e all’estero, l’alta società, la borghesia e il popolo si compiacevano di avermi fra loro ed in queste riunioni l’argomento delle conversazioni era il mio successo, le mie commedie, le mie canzoni e le mie scemenzuole.
I critici più autorevoli italiani e stranieri mi hanno seguito nel lungo giro all’estero; ricordo Renato Simoni, Silvio D’Amico, Antonelli, Bassano, Bertuetti, Gordon Craig, Aldous Huxley.
Con affettuose lettere e telegrammi augurali non sono stato dimenticato dalle alte Gerarchie del Regime: S. E. Starace, il Presidente del Senato S. E. Federzoni, il Governatore di Roma Principe Boncompagni Ludovisi, S. E. Galeazzo Ciano, S. E. Bottai, S. E. Alfieri e gli Accademici a cominciare da Ugo Ojetti che in tante occasioni mi ha dimostrato la sua ammirazione romanamente sincera, e poi Brasini, Piacentini, Bontempelli, Romagnoli, i Senatori Pende, Salata, Bodrero, Balbino Giuliano e gli onorevoli: Marinelli, Ungaro, Guglielmotti, Capri Cruciani, Amilcare Preti, Oppo, Marpicati e Checco Ciancarelli che onorevolmente e fraternamente tutt’ora mi cura per restaurarmi!
Ho avuto molte prove di benevolenza da parte della Real Casa ed in special modo da Sua Altezza Reale il Principe Ereditario, che a tante mie rappresentazioni a Torino, al Teatro Carignano e al Chiarella, mi ha fatto l’altissimo onore d’intervenire.
In occasione dell’inaugurazione, con uno spettacolo diurno, della Casa del Soldato, Sua Altezza mi onorò scegliendomi fra molte compagnie importanti di lirica e di prosa che agivano in quella città.
Alla fine dello spettacolo, congedandomi da Sua Altezza, volli esprimerGli i miei sentimenti di devozione e di riconoscenza per la preferenza e l’orgoglio che sentivo per aver preso parte allo spettacolo in sua presenza; ma gli dissi d’esser dolente che proprio quel giorno coincidesse con la mia serata d’onore alla quale sarei stato lietissimo se Egli fosse intervenuto.
Sua Altezza mi rispose:
— Sta bene, sarò al Chiarella anche questa sera. —
Data l’ora avanzata, erano circa le otto, mi sembrava difficile che per le nove e mezza avesse potuto trovarsi nuovamente in teatro; invece, con mia grande gioia, all’inizio dello spettacolo Sua Altezza era già in palco con S. A. Reale la Principessa Jolanda e il Gentiluomo di Corte conte Suardi.
Ecco che cosa disse La Stampa:
«La serata di Petrolini al Chiarella di Torino:
«La sala del nostro Chiarella era ieri sera, per la serata d’onore di Petrolini, gremita in ogni ordine di posti. Pubblico elegantissimo, attento, aperto, vibrante. Da due palchi a destra assistevano il Principe Ereditario e la Principessa Jolanda.
«Ettore Petrolini recitò Il Castigamatti, riduzione in tre atti dall’immortale «Bisbetica domata» di Shakespeare, con accenti pieni di robusta naturalezza, dando al personaggio sangue, muscoli e nervi veramente eccezionali. Il terzo atto fu da lui trascinato innanzi con la violenza sanguigna, animandone i punti morti, vivificandolo con delicatezza e sfumature dove, fra tanta ira repressa, trema e sgorga il sentimento.
«Alla fine il grande Ettore si esibì nelle sue inimitabili interpretazioni.
«Il pubblico, che applaudì continuamente Petrolini, gli tributò alla fine dello spettacolo una simpatica ed affettuosa ovazione».
Qualche mese dopo ero a Pisa, al Politeama Pisano, quando ebbi dal Conte di Seyssel, Gentiluomo di Corte di Sua Maestà, un biglietto d’invito per una rappresentazione a San Rossore. Il giorno stesso mi precipitai a San Rossore per gli accordi e la sera stessa, nel teatrino della Reale Tenuta, rappresentai, fra la gioia e gli applausi di quel pubblico veramente eccezionale, «Agro di Limone» di Pirandello e dopo il mio numero con Gastone, il Prestidigitatore, Giggetto, il Cantante, e le scemenzuole che mandarono in visibilio il Reale uditorio.
A Roma nel gennaio del 1931 diedi uno spettacolo a beneficio delle Opere Assistenziali al Teatro Manzoni con l’intervento di S. M. la Regina Elena.
Ecco la recensione del Messaggero:
«Ieri sera alle 21, al Manzoni, alla presenza della Regina e della Principessa Mafalda, che erano accompagnate dalla dama d’onore marchesa Leonardi di Villacortese, ebbe luogo l’annunciato spettacolo a beneficio delle Opere Assistenziali del quartiere Nomentano (Monte Sacro). Il teatro era gremito da un pubblico elettissimo formato da dame e gentiluomi dell’aristocrazia, nonchè di personalità della politica, dell’arte e delle lettere.
«Al suo ingresso in teatro la Sovrana, che era in compagnia della Principessa Mafalda, è stata ricevuta dalla principessa Boncompagni-Ludovisi e dal duca Ruffo. Erano anche presenti le dame del Comitato nella persona della signora Bottai, promotrice dello spettacolo benefico, marchesa Theodoli, donna Marta Lessona, signora Ferretti, baronessa Giunti e signora Carelli-Mastrigli.
«Si rappresentava la nuovissima commedia di Petrolini «Chicchignola», che è alla sua fortunata nona replica.
«È superfluo dire tutto il sapore gustoso e finemente satirico che il grande Petrolini dette all’interpretazione del suo lavoro. Fu, come sempre, insuperabile. Tra i presenti abbiamo notato: la principessa Tricase, la principessa Giovannelli, la duchessa Camastra, la marchesa Gerini, la principessa Borghese, l’ambasciatore del Brasile e famiglia, la contessa Grasselli, la marchesa Sacripante, la signora Beer, la contessa d’Ancora, il Ministro di Lituania, la principessa Caetani, la duchessa di Laurenzana, la contessa Antonelli, la marchesa Godi di Godio, la baronessa Monti e moltissime altre signore dell’aristocrazia romana.
«Erano presenti S. E. Starace, il Prefetto Montuori, il conte d’Ancora, i ministri Bottai e Balbino Giuliano, gli on. Lando Ferretti, Lessona, Alfieri, Bodrero, e moltissime altre personalità della politica».