Un po' per celia e un po' per non morir.../Lugano - Locarno
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LUGANO - LOCARNO
A Berlino ebbi molte offerte: da Varsavia, Francoforte, Stuttgart, Zurigo — eravamo ai venti di maggio, ormai avevo deciso e dichiarato alla compagnia di scioglierla per la fine del mese — e fra le diverse proposte vi era anche quella dei Fratelli Rezzonico proprietari dei teatri Kursaal di Lugano e Locarno, disponibili per le date che avevo libere. Così, dovendo traversare la Svizzera per tornare in Italia, e non essendovi spostamenti di viaggi accettai l’offerta di questa impresa per dare poche rappresentazioni a Locarno e Lugano.
La stampa italiana e svizzera esaltò l’opera mia senza riserve. La Gazzetta Ticinese scrisse:
«... E in tutti i lavori si è rivelato artista sensibilissimo e profondo. Si può ben dire che egli ha un’arte propria, inconfondibile. Il capocomico si sforza di essere unicamente... Petrolini, antitradizionale ed anche antiretorico, commovente e divertente, pur dando in certi momenti da pensare.
«Ha impressionato quella duttilità tutta sua nel passaggio dal comico al tragico. La sezione di ogni fatto nei suoi aspetti antitetici, la mobilità espressiva e plastica della sua maschera facciale, sono i doni più salienti che contraddistinguono le sue interpretazioni e la sua arte. Oltre che distinguersi per l’interpretazione, Petrolini crea delle atmosfere nuove. In ogni rappresentazione egli stabilisce tra il pubblico e attore quella corrente comunicativa che è il più grande segreto dell’arte».
L’addio dalla Svizzera volle essere ricordato con un amichevole e fraterno banchetto offertomi dai critici italiani e svizzeri; e Il Giornale di Lugano così concludeva:
«... L’attore magnifico ha tenuto a manifestare il suo vivissimo compiacimento per l’accoglienza cordialissima e l’aperta comprensione che il pubblico luganese e locarnese gli ha tributato in occasione della sua breve permanenza fra noi. I giornalisti unanimi hanno da parte loro espresso il ringraziamento più schietto dei loro lettori per le ore dilettevoli da questi godute durante le applauditissime recite».