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Un po' per celia e un po' per non morir.../Lugano - Locarno

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Lugano - Locarno

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Kurfüstendamm Theater Perchè scrivo
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LUGANO - LOCARNO

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A Berlino ebbi molte offerte: da Varsavia, Francoforte, Stuttgart, Zurigo — eravamo ai venti di maggio, ormai avevo deciso e dichiarato alla compagnia di scioglierla per la fine del mese — e fra le diverse proposte vi era anche quella dei Fratelli Rezzonico proprietari dei teatri Kursaal di Lugano e Locarno, disponibili per le date che avevo libere. Così, dovendo traversare la Svizzera per tornare in Italia, e non essendovi spostamenti di viaggi accettai l’offerta di questa impresa per dare poche rappresentazioni a Locarno e Lugano.

La stampa italiana e svizzera esaltò l’opera mia senza riserve. La Gazzetta Ticinese scrisse:

«... E in tutti i lavori si è rivelato artista sensibilissimo e profondo. Si può ben dire che egli ha un’arte propria, inconfondibile. Il capocomico si sforza di essere unicamente... Petrolini, antitradizionale ed anche antiretorico, commovente e divertente, pur dando in certi momenti da pensare. [p. 178 modifica]

«Ha impressionato quella duttilità tutta sua nel passaggio dal comico al tragico. La sezione di ogni fatto nei suoi aspetti antitetici, la mobilità espressiva e plastica della sua maschera facciale, sono i doni più salienti che contraddistinguono le sue interpretazioni e la sua arte. Oltre che distinguersi per l’interpretazione, Petrolini crea delle atmosfere nuove. In ogni rappresentazione egli stabilisce tra il pubblico e attore quella corrente comunicativa che è il più grande segreto dell’arte».

L’addio dalla Svizzera volle essere ricordato con un amichevole e fraterno banchetto offertomi dai critici italiani e svizzeri; e Il Giornale di Lugano così concludeva:

«... L’attore magnifico ha tenuto a manifestare il suo vivissimo compiacimento per l’accoglienza cordialissima e l’aperta comprensione che il pubblico luganese e locarnese gli ha tributato in occasione della sua breve permanenza fra noi. I giornalisti unanimi hanno da parte loro espresso il ringraziamento più schietto dei loro lettori per le ore dilettevoli da questi godute durante le applauditissime recite».