Un po' per celia e un po' per non morir.../Tunisi
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TUNISI
Da Tripoli ebbi una lettera dell’amico Enrichetto Santamaria, direttore del giornale L’Unione di Tunisi, dove mi avvertiva che Monsieur Marcel Jomeau, direttore del teatro Municipale, sarebbe venuto a Tripoli per vedere se era il caso di combinare un ciclo di recite per il suo teatro.
Monsieur Jomeau fece subito concrete proposte e concludemmo il contratto per quindici giorni a Tunisi, giorni che ahimè! volarono. Furono quindici pienoni. La colonia italiana, numerosissima, non mancò ad una rappresentazione. La Dante Alighieri, che dette un ricevimento in mio onore, mi commosse con affettuose dimostrazioni. Il Console Generale Bombieri e la gentile signora mi colmarono di attenzioni. Fu organizzata una serata di beneficenza franco italiana, patronesse la signora Bombieri e Madame Peyrouton, serata riuscitissima anche per me, perchè S. E. Marcel Peyrouton, Residente Generale della Repubblica Francese, mi propose per un’onorificenza, di cui L’Unione di Tunisi scrisse: «ALTA ONORIFICENZA A PETROLINI: Il Residente Generale di Francia in Tunisia, ha fatto pervenire a Petrolini, accompagnandole con parole gentili e lusinghiere per l’illustre artista, le insegne dell’ufficialato del Nicham Iftukar, alta onorificenza concessa dal Bey. Il Residente ha espresso il suo vivo compiacimento per l’arte di Petrolini, che tanto consenso ha riscosso anche a Tunisi».
Enrico Santamaria volle salutarmi con parole che non vorrei trascrivere, ma... accidenti alla modestia!
«Che l’universalità di Roma non è soltanto una formula ma una realtà, Petrolini lo ha dimostrato a Tunisi, dove genti di tutte le razze lo hanno acclamato. Grazie, Ettore! Tunisi 20 febbraio XIII».
Da Tunisi a Siracusa, da Siracusa a Livorno e da Livorno a Nizza.
A camello d’un camello
Alessandria d’Egitto - Alhambra.