<dc:title> Uomo smarrito che pensoso vai </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Cino da Pistoia</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject>sonetti</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Uomo_smarrito_che_pensoso_vai&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200402173805</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Uomo_smarrito_che_pensoso_vai&oldid=-20200402173805
Uomo smarrito che pensoso vai Cino da PistoiaXIV secoloLe Rime di Cino da Pistoia.djvu
— Uomo smarrito che pensoso vai,
Che hai tu, che tu sei così dolente?
Che vai tu ragionando con la mente,
Traendone sospiri spesso e guai?
E’ non pare che tu sentissi mai5
Di ben alcun che il core in vita sente,
Anzi par che tu muori duramente
Negli atti e ne’ sembianti che tu fai.
Se tu non ti conforti, tu cadrai
In disperanza sì malvagiamente.10
Che questo mondo e l’altro perderai.
Deh vuoi tu morir così vilmente?
Chiama pietate, chè tu camperai. —
Questo mi dice la pietosa gente.