Varon Milanes/Varon Milanes de la lengua de Milan

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Giovanni Capis

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Agli onorati lettori Giacomo Como C.M. Spiegazione de' vocaboli milanesi
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VARON

MILANES

DE LA LENGUA DE MILAN.

L
A nuova raccolta delle parole Milanesi dichiarate con dimostrare l’origine loro, fatta da un nobilissimo spirito, e stampata dal Bartoli in Pavia, mi accese di desiderio, come amatore della Patria, e maggiormente intendendo che quell’onoratissimo ingegno dell’Autore asceso al Dottorato s’era rivolto a studj più gravi, di accrescerla di modo che ne divenisse volume di qualche compimento. E così scelsi dall’opera tutto ciò che mi piacque, e gl’aggiunsi quelle voci, che per allora d’improviso mi soggiunsero nella mente. E dichiaratele tutte le adornai di esposizioni intorno all’origine loro, parte togliendone delle sue, parte mutando, o accrescendo, e parte di nuove. E tutto ridussi sott’ordine d’Alfabeto, con intenzione di finir l’impresa. Ma il voler dell’amico puote in me più del [p. 18 modifica]mio, che mi levò l’opera dalle mani. Pregommi nondimeno a dar compimento al restante, non intendendosi di rompermi perciò il disegno, anzi di maggiormente a ciò necessitarmi. Onde gli promisi quando altro accidente non me ne distoglia, di farlo volentieri. Questo è dunque quanto per ora mi trovo messo insieme, coll’ordine che segue.



Die xix. Novembris mdccl.

REIMPRIMATUR.

F. Jo. Baptista Wahemans Ord. Præd. Sac. Th. Magister Commissarius. S. Officii Mediolani.

F. Curionus Archipr. S. Eusebii pro Eminentiss. & Reverendiss. D. D. Card. Archiep.

V. Julius Cæsar Bersanus pro Excellentiss. Senatu.



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Parol Milanes. Il loro significato..
A
AGgresgià Metter fretta, Aspettare.
A oùr a oùr A tempo, ed a termine tale, che più aspettar non bisognava.
Allamanè, ò )
Allaminè )
Voce usata da fanciulli Milanesi, quando una nuova sposa si conduce a casa.
Al me devis Mi pare.
Anta Parte della finestra, con la qual si chiude, ed apre.
Arbion Piselli, legumi assai noti.
Angaria Cosa imposta contra il voler del suddito.
Arent Appresso.
Articioch Carcioffo, frutto assai noto.
Asa Quello anello di ferro, col quale si sostenta, e gira l’uscio sopra ghangheri.
Asca Senza.
Ascort Uno che facci le sue cose presto e bene.
Azacà Attaccare.
Aconse aconse Pian piano.
B
Babion Goffo, ignorante.
Baboas Un grossolano.
Babao, brutto babao Demonio. Viso contrafatto e brutto.
Bacioch Uno senza giudicio.
Bagian Uno di poco senno, ma grande di corpo. [p. 20 modifica]
Bagà Bever smisuratamente.
Bagon Uno, che beva smisuratamente.
Baltresca Luogo della casa, qual si fa sopra i tetti.
Barlusch di oeugg Un losco.
Baja, dà la baja Burla, dar la burla.
Bajà Gridar, o cianciar forte.
Barà Ingannare.
Barador Ingannatore.
Baravai Più cose di diverse sorte insieme.
Barattà Cambiare.
Baretta Coperta della testa altre volte molto usata.
Barrieu Coperta della testa, qual si usa solo in casa.
Bardoch, passà per bardoch Uno che non merita essere annoverato tra gli altri. Passar senza esser annoverato fra gli altri.
Barnasc Pala da fuoco.
Basgier Legno col quale si portano sopra le spalle due carichi, un avanti, l’altro a dietro.
Basgiarà, dà di basgiaraa Bastonate, dar delle bastonate.
Baslot Catino di legno, o terra.
Basel Gradino della scala.
Batarel Bastone curto.
Bauscion Uno, che s’imbratta di sputo nel parlare.

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Bazoffia Menestra fatta alla grossolana.
Belee Cosa di qualche bellezza apparente per dar in mano a’ figliuolini.
Bega, pià bega Fastidio, prender a che fare.
Belin Bambino.
Belitran )
Belitron )
Grande, ma da poco.
Bernafus Cose diverse poste insieme confusamente.
Besejà Avvelenare.
Besei Veleno, e per figura uno facile alla collera.
Besejon Un rustico senza modo di procedere.
Besinsi Gonfio, enfiato.
Betola Picciola ostería
Betolà Mangiar all’osterìa, ovver conforme al rito dell’osteria.
Bez, nol val un bez E’ una voce che significa pochissimo valore.
Bezin )
Bescin )
Agnello.
Biciolan Sorte di pane fatto a guisa d’un grande anello, per figura un grossolano ignorante.
Bignon, o )
Bugnon )
Piaga nata da per se con tumore di carne.
Bicocca Arcolajo, stromento da ravolgere il filo.

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Bicoccà, andà bicoccand Scrollare, andar scrollando, ed inchinando or ad una parte, or all’altra in atto di cadere.
Binà, o sbignà Fuggire.
Biot Nudo.
Birideu Leggiero, volubile.
Boccaa Vaso di tener dentro il vino.
Bofet Mantice picciolo, stromento da soffiare.
Boesg, ò che boesg Schiamazzo, o che schiamazzo.
Bofeton, dà di bofeton Percossa sopra le guancie, percuotere sopra le guancie.
Bofà Soffiare.
Bobaa Si usa con figliuoli piccoli, e significa, male.
Bornis Cenere calda mescolata con scintille di fuoco.
Bolgiett, dà di bolgiett Cosa, con la qual di lontano si percuote gettando, come palla di neve.
Bolgion Rapa cotta, e bollita nell’acqua.
Bordeu Parola per spaventar i fanciulli, con la quale si significa qualche cosa mostruosa.
Bordegh Imbrattato, e chi fa poca cura della nettezza.
Bordegà Imbrattare.
Bosee Cosa bella in apparenza, ma di poco valore.

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Botasc Ventre.
Bot, dà di bot Battiture, dar battiture.
Botasciù Uno che abbi il ventre grande.
Borella Legno sferico e sodo, palla di legno qual s’adopra in un certo giuoco chiamato in Milano, giuoco degli ossi.
Bora Tronco dell’arbore.
Boz Fanciullo da poco senno.
Bragascion Pauroso, e un che mal si componga le vestimenta intorno.
Braghess Sottocalze, ovver calze che troppo vengono strette alle coscie.
Bragià )
Broncà )
Brontolà )
Gridar forte.
Brandenaa Capifuochi.
Brisa Venticello freddo.
Brignocol Tumor di carne nato per percossa.
Brusà Abbrugiare.
Brusajeu Pezzo di pasta cotta sopra le bragie.
Brontolà Gridar con strepito.
Boùrlo Butiro.
Busecca )
Busecchin )
Trippa, ovver budelli pieni di sangue con pepe.
Busnasc Culo.
Busnasciaa, da di busnasciaa Batter, dar battiture con la mano sopra il culo.

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Betegà Balbetare, balbuzzare, non esser sciolto della lingua.
Betega )
Betegoi )
Betegon )
Uno che balbuzzi.
C
Cagon Un pauroso, da poco, per metafora, e propriamente chi caca nelle calze.
Caireu del formag Là dove il cascio comincia a putrefarsi, così si chiama in Milano.
Calchera Copia, e concorso di gente.
Canaja Copia, e tumulto di popolaccio.
Canà, ò che canà Ciancie, o che ciancie, e tal volta, o che fasto, cose superflue.
Cantir Legno longo, grosso, e dritto per fabbricare.
Calree Bara, o cateletto con che si portano i corpi morti alla sepoltura.
Carogna Cosa putrida, e marcia.
Carsenza Pane schiacciato, detto focaccia, fogacina, o schiacciata.
Caragnà Piangere.
Catà i figh Cogliere li fichi.
Cavezà far polito, ornare.
Cavigia Legno longo, e rotondo.
Cavigieu Legno picciolo longo, e rotondo.

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Cavigion Legno grosso, luogo, e rotondo, per figura un di poco senno.
Cazeura Lucerna da olio.
Ciapà Pigliare.
Ciap d’oeuf Ova dure nel cuocere divise in due parti.
Ciapin Demonio, Diavolo.
Ciapoton Imbroglio fatto con l’ago, si dice ancora di uno, che volentieri maneggi acqua, o altro, ma senza garbo.
Ciass, far de ciass Strepito, fare strepito, e si piglia ancora per far del grande.
Chì In questo luogo, quì, quà.
Ciciorà Parlar sotto voce.
Cit Voce usata, quando si comanda il silenzio.
Citì Tacere, non aver ardire di parlare.
Coo Capo principio.
Codè Capo grosso, per figura un goffo, e che difficilmente apprende una cosa.
Codon, cozon Un capo grosso.
Colzè Scarpa fatta alla grossolana.
Compesà Sparagnare, servirsene a poco a poco.
Cop Tegola da coprir la casa, e da far i tetti.

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Copelon, dà di copelon )
Copon, dà di copon )
Percossa sopra la testa, percuotere sopra la testa.
Cunà Fuggir velocemente.
Custion, fa custion Contesa con armi, venir a contesa con armi.
D
Danedaa Giorno di Natale.
Darensc Difficile, duro.
Darusci Aspero.
Daspeu Dapoi.
Delusà Burlare.
Desgarbià Sviluppare.
Desgussà Decidere, stricare, sminuzzare, e tal volta per mangiare.
Desavià Condur dalla buona strada alla cattiva.
Descolz A piedi nudi senza calzette, o scarpe.
Destrugà Distruggere.
Desmet Cessare.
Desverg Stricarsi.
Desuvrà Dissipare, consumare.
Derenà Sconciare le Reni.
Denà Longo tempo.
Dumignà Domare.
Dondà, andà dondand Crollare, andar crollando.
E
Effevrezza Piacere, agevolezza.
F
Fà l’Oca Fingere l’ignorante.

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Falò Fuoco che si fa in segno di allegrezza.
Fanc Fanciulli.
Farinel Uomo micidiale, e come si dice volgarmente uomo della mano.
Fasnà. Ammaliare.
   Par nò fasnal Voce che si usa quando si loda la bellezza d’un fanciullo.
Fat, sta menestra è fatta. Senza sale, questa minestra è senza sale.
Farieu Manticello.
Feta, feta de melon Pezzo, pezzo di Mellone.
Feton, bat el feton Fuggire velocemente.
Fiever Debole, fragile.
Filapor Fili di qualsivoglia cosa, e si dice ancora delle faville, e scintille di fuoco.
Fiss Molto, assai.
Fistuscià Intopparsi nel parlare, o invilupparsi nel far qualche cosa.
Folcieta Frode, inganno.
Forfant Scellerato, e astuto.
Forbes Forbice stromento da tagliare.
Floss Uomo debole, e che regger non si possa.
Fracà Rompere, spezzare.
Fraina, dà la fraina Burla, dar la burla.
Fregùja Fregola.
Fris Freggio, ornamento.

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Fritaa Ova disfatte insieme, e fritte.
Furb Astuto, accorto.
Frol Si dice della carne, o uccello, quale un pezzo sta doppo morte sotto la pelle, o piuma.
Furbon Un astuto, al quale non si può fare burla alcuna, ch’egli non se n’accorga.
G
Gaban Il mantello.
Gadan Ignorante.
Gambùs Caolo capuzzio, per Metafora un goffo.
Galfion Cerasa dura e grossa, per Metafora un di poco senno.
Gandola Osso della cerasa, o d’altro frutto.
Ganivel Uomo leggiero, che non sta in proposito.
Garit, menà i garit Fuggir velocemente.
Galitegh, fa galitegh Toccar alcuno sotto i fianchi, o in altra parte del corpo in modo che si provochi al ridere.
Ganassa Guancia.
Gascian Goffo, ignorante.
Gascianà Burlare.
Gavasg Uno che parla assai, e nel parlare dice mal d’altri quasi burlando, ma con poco garbo.

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Ghitton, el guarda da ghitton Finto, simulato, guardar cattivamente.
Giaccà Far strepito battendo insieme qualche cosa.
Gian, dass à Gian Andar in collera, disperarsi.
Gibolà, dà di gibol Battere, dar battiture in modo, che ne paja il segno.
Giotton Astuto, e tal volta scellerato.
Giubiana Fantasma, e si dice d’uno longo di corpo, ma sottile.
Gnorgnon Uomo finto, e doppio.
Gnoss Malinconico, fastidito.
Gnoch Cibo fatto con pasta senza lievito, e per figura un goffo.
Gnuch tramontan Ignorante difficile ad apprendere cosa alcuna.
Goga, dà una goga Percossa col dito sotto la gola, percuottere col dito sotto la gola.
Gogò Uno senza buoni costumi, e creanza.
Goffon Uno senza grazia nei suoi affari.
Golard, olciel golard Uccello che ha le piume per poter volare.
Gronda Parte del tetto che porge fuori della casa per difender il muro dalla pioggia.
Guidon Un povero, ed astuto.

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Grieu Mezza noce verde cavata dal proprio guscio col coltello.
I
Imbagascià Caricar di bagaglie.
Imbià, nol var un imbià Denaro, duodecima parte di un soldo. Non vale un denaro.
Imbosorà Ornare, adobbare, abbellire con ornamenti.
Incheu Oggi.
Indicià Manifestare.
Infardelà )
Infescià    )
Imbrattare.
Infià Gonfiare.
Infenscisc Pigro, negligente.
Infolcì Empir, cacciar dentro.
Ingrondaa Viso collerico, e scorrucciato.
Ingurà Defiderare, biasmare.
Impastrugnà )
Impegà           )
Imbrattare.
Impiastrà Imbrattare, ed intricare.
Impiastrà sù i ughet Mescolar bene l’uva passa con le erbe nel far la torta, quindi è poi nato il proverbio che si dice di quelli, che confondono qualche cosa.
Inscì Così.
Inscì svan Sazio, e non sò ciò che mi voglia.
Infrisass Ornarsi, e tal volta incapricciarsi, innamorarsi.

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Insci là Così così.
Instora Adesso.
Instasgià, mal instasgiaa Fortificar con pali, uno che mal si regge in piedi.
Intortià Torcere, intricare, inviluppare.
Invernigà Lisciare, e render lucido.
Involtià Inviluppare, intricare.
Invrià, invriagh Ubbriacare, Ubbriaco.
Inzà Cominciar a romper, o tagliare.
L
Ladin Presto, veloce.
Lapag, lapagià Un crapulone, crapulare.
Lasagnon Un grande, ma non gagliardo, anzi che mal si regga in piè, d’un goffo, ed ignorante.
Latimel Miele di latte, Fiore di latte, cibo noto, qual si usa principalmente in tempo di Carnevale.
Lec         )
Lecoyra )
Leccardo. Tal volta lec significa forbito, senza macchia come el volt lecaa, e parlà lec.
Le sò fieu spuà spuisc E’ suo figlio somigliantissimo.
Lidan Un grande, ma da poco.
Lifroc  )
Lifron )
Uno qual non si impiega in cosa alcuna virtuosa.
Lippon Un grassaccio, pigro, e da poco.

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Liss Lisciato, polito senza alcuna scabrosità.
Lis, on farieu lis Un mantello spelato.
Lissà Lisciare, polire.
Livrà Finire.
Lizon Pigro, da poco.
Logia Ciancia.
Loiron Neghittoso.
Luccià Piangere.
Leugh ert, in derta Luogo alto, e precipitoso.
Lumagà Mangiar poco.
Lusnà, el trà la lusnà Folgore, Folgorare, e si dice quel vampo di fuoco, e luce qual di tratto in tratto appare fra le nubi l’estate, a cui segue il tuono.
Lovartis Luppolo, erba nota.
Lovartison Longo di corpo, e sottile, e debole.
M
Mabir Un naso grande.
Macaron del nas Purgazione, o lordezza del naso.
Magolcià Strapazzar, toccar con le mani; ed è proprio de’ frutti.
Mangagna Difetto.
Magnan Quello che acconcia i lavezi.
Mansciugnà Toccare spesso.
Marieu Scellerato.
Masaraa Troppo molle, troppo maturo, schiacciato.

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Masnaa, ona masnaa Una copia di gente, che vive insieme.
Masocaa Marcito nell’ ozio.
Masoc, el sà dal masoc Si dice della minestra, la qual o è cotta in troppo angusto vaso, o è stata un pezzo dopo l’esser cotta.
Mastin Un scellerato degno d’esser frustato.
Mastrugnà Sporcar col toccar spesso.
Mastrofol Un’imbroglio di filo, o bindello, o cosa simile.
Mat     )
Matee )
Forsennato.
Mazuc Ignorante, difficile ad apprendere cosa alcuna.
Menuder Minuto.
Meresgian Frutto noto, e translatamente un grossolano.
Mincion Goffo, grossolano.
Micca Pane di formento.
Mismon Un da poco, difettoso in più cose.
Adesso.
Moca, fa la moca Scherno, schernir con la bocca.
Mocol Un naso grosso in punta.
Mocojaa, di mocojaa Battere, battiture.
Mochett de candìra Pezzo di candela.
Mognà Voce propria de’ gatti, e si dice d’uno che parli, o canti con voce sottile, e sgarbata.

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Mognaga Frutto notissimo.
Monoù Fanciullino, che appena sà parlare, caro a’ parenti.
Mordignà Mordere.
Moros Innamorato.
Mortadella Salciccia.
Mostasc, dà di mostasciaa Faccia brutta, percuotere sopra la faccia.
Muselon, dà di muselon Bocca grossa, percuotere sopra la bocca.
Muf Vecchio, ed antico, disusato in modo che non sia più buono.
N
Nappi      )
Nappion )
Naso smisurato.
Nagot Niente.
Nomà Se non, solo.
Nozin, fà i nozin à i fanc Porger il cibo a’ figliuoli minuzzato in bocconi.
O
Ozen Voce con la quale vanno gridando per Milano quelli che acconciano le scarpe.
Offij Poco prudente.
Offrì danè Offerire, dar in elemosina denari.
Oibò Parola, qual si usa in mostrar abborrimento a qualche cosa.
Olchiel Uccello.
Olzà Aver ardire.
Olzà Alzare in alto.

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Onsciscià Imbrattar ongendo.
Ontera Volentieri.
Ora, el trà ora Vento non molto veemente. Soffia vento, ma non veemente.
Oreggion, dà di oreggion Battere sopra le orecchie, ovvero stirarle.
Ornigà Cercar, or quà, or là.
Osorà Pieno in modo, che nè ve ne manca, nè ve n’è di superfluo.
P
Pacia Crapula.
Pacià Crapulare.
Paciug Imbrattamento, intrico, ed uno che non sà condur una cosa a fine.
Paciugà Imbrattare, intricare.
Padignà Fuggire.
Pan papalin Pan fatto di fior di farina.
Panaton de Danedaa Pan grosso, qual si suole fare il giorno di Natale, per Metafora un’inetto, infingardo, da poco.
Panera Parola, che risponde a scutigugn. V. Scutigugn.
Panzanega Favola, ciancia.
Parig dì è Molti giorni sono.
Pantofij Pianelle, coperta de’ piedi.
Pasentà Acquetare.
Pasquee    )
Pasquireu )
Piazza avanti qualche casa, o Chiesa.

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Passarella, giugà alla passarella Palla picciola di legno con la qual si giuoca in Milano, come si dirà nell’interpretazione del scutigugn Panera.
Patee Uno che tiene bottega de vestimenti usati per rivenderli.
Pedeg Tardo nell’operare.
Pelgora Luogo coperto di viti.
Pelocc, dà di pelcc Percossa sopra la testa, percuoter sopra la testa.
Pegorcion Lordo, e da poco.
Penìa Un che fà del povero.
Pesciaa, dà di pesciaa Battere, dar battiture co’ piedi.
Petengà, dà di peteng Battere, dar battiture.
Pijà Pigliar, prendere.
Picuij, menà i picuij Fuggir presto.
Pidria   )
Pidrieu )
Vaso di legno a guisa di conca: nel mezzo evvi una canna di ferro, per la quale si manda il vino nel vasello.
Pigota Una donna, o puttina di stracci, detta fantoccio.
Pigoton Un'uomo di stracci, e per Metafora un che non è buono a far cosa alcuna.

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Pion formag Voce, con la quale vanno gridando quelli che vendono il cascio per Milano.
Piscinin Piccolo.
Pisorà Dormir leggiermente.
Pita Gallina la qual a scossi i pulcini.
Pitima Spilorchio, e che cerca conto d’ogni cosa ancorchè minutissima.
Piton   )
Pitoch )
Un che cerchi elemosina, e non voglia procacciarsi il vitto con il lavorare.
Pivion Colombo.
Pizà Levar con destrezza.
Pogià Appoggiare, e per il più dare, battere.
Polpett Composizione fatta di carne battuta in forma di pomo.
Poltìa Frode, inganno.
Poltron Infingardo, da poco.
Poncion stà in poncion Star sul grande, sul tilato, ed in parata.
Poresitt Polcini di gallina.
Precascin Astuto, e diligente.
Pressa Fretta.
Q
Quatà Coprire.
R
Ragià Pianger forte.
Ragolzà Alzarsi la veste intorno, acciò riesca più corta, per non imbrattarla.

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Rangognà Gridare, lamentarsi con voce bassa.
Ransc, Ranscì Rancio, divenir rancio.
Ransc, el sà dal ransc Rancio, ha odor di rancio.
Rasa, ò che rasa Astuzia, Finzione.
Rasà el vassel Empir il vasello in modo che non ve ne manchi pur una gocciola.
Raspegon Un che cerchi di tirar ogni cosa a se.
Rat Sorzo, animaletto noto.
Ravanel Radice assai nota, per Metafora poco saggio.
Rebuscà Recuperare.
Refess, cavà on refess Un sopraguadagno, cavarne un sopraguadagno.
Refond Battere, e ripercuotere, essendo prima percosso.
Regata, à regata A gara.
Regond Rotondo.
Remolaz Radice assai nota.
Repetà Brillare, trar de’ piedi, ma è proprio delle anguille nel suo frequente moto.
Rescìass tut in don grop Rannichiarsi.
Rescìaa Rannichiato.
Resegà i legn Tagliar i legni con la sega.
Resegass à fà quai cossa Arrischiarsi a far qualche cosa.
Resià Resicare: o per traslato chi trova a dir sopra qualunque difettuccio.

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Rinfignà el nas Ritirar, torcer il naso.
Robieura Cascio picciolo fatto per il più di latte di pecora.
Ronscinà Voce propria de’ Cavalli.
Rù, o Ruff Letame.
Ruee Uno che vada raccogliendo il letame, o altra sporchezza per le strade.
Rugà Cercare con diligenza.
Roeut, trà di roeut Voce propria d’ubbriaco, qual inarticolatamente esce dalle profonde fauci cagionata dall’aver smisuratamente bevuto.
Rusca de pom Scorza de’ pomi.
Ruz Strepito accompagnato con gridi.
Ruzon Uno strepitoso, e malavveduto nel suo operare.
S
Sagg come on tapon Sazio al possibile.
Sagol Satollo.
Sagolà Satollare.
San sia a sò loeugh Così a suo luogo.
Sbaratà Aprir, romper con furia.
Sbarnafià, dà di sbarnafiaa Battere, dar battiture.
Sbignà Fuggire.
Sbolforuu in volt Gonfio in faccia con le mascelle grosse.
Sbolgiettà Schiacciare, e co ’l troppo toccar con mani render troppo molle.

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Sbordonà Mandar fuori con empito.
Sbotasciaa Goffo, grossolano.
Sbulà Fuggir, sparire, e tal volta ha significato attivo.
Sbrojon Un imbrogliatore.
Sbris Mal provveduto di vesti, e di sostanze.
Sbrit       )
Sbrenzù )
Stracciato talmente che li pezzi delle vesti gli pendono in quà, ed in là.
Sbreusgier Caldo che appena si possi soffrire, come polpett sbreusgier, cioè all’ora all’ora levate dal fuoco.
Scalfin Scarpino.
Scalabrach Uno che facci del bravo.
Scalmana   )
Scalmanoz )
E’ proprio dell’Estate quando fà quel gran caldo soffocato.
Pijass scalmana de quai cosa Prender a petto qualche cosa.
Scansc Son quei legni, sopra i quali si appoggia uno stroppiato per poter andare.
Scansij Sottile di corpo, e debole.
Sciasser Ben chiuso.
Sciess, al me ven sciess Voglia di piangere, mi vien voglia di piangere.
O che sciess O che appetito, e si dice ironicamente.
Sciesora Forbice, stromento da tagliare, proprio de’ sarti.
Schiligà Sdrucciolare.

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Schiscià Amaccare.
Sciendereu Un pallido, magro, infermo, e che tutto il giorno stia a canto del fuoco.
Scianforgna Stromento picciolo di ferro, qual si suona ponendolo in bocca, e battendo con un dito una lenguetta di ferro, quale stà posta in mezzo a detto stromento.
Sciavat Scarpa rotta.
Sciavatà, dà di sciavataa Percuotere con scarpe rotte.
Sciervelaa Budello pieno di carne ben trita con speciarie è propriissimo cibo di Milano.
Scigaa i oeug Impediti, ed offuscati gli occhi che non si possa ben vedere.
Scighera Nebbia.
Scigott Un pezzo d’alcuna cosa tagliata, come sarebbe un cervellato.
Sciloster Candela assai grossa di cera.
Sciostra Luogo alla ripa del Fiume dove si scaricano, e ripongono le mercanzie.
Scisgier e buel Ceci, e budella, Amici intrinseci.
Scolcion, l’olciel hà butà sù i scolcion L’uccello ha cacciato le prime penne.

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Scorà ol boccaa Vuotar bene il boccale di quanto ve ne poteva esser restato dentro.
Scoriee Un Disciplinante, detto comunemente un Battuto.
Scortìsia Prestezza, ed accortezza insieme.
Scoss, teù in scoss Grembo, pigliar in grembo.
Scossaa Grembiale.
Scuscià, parlù scu Parlar schietto, e proprio.
Scocc, ò che scocc Insolente, o che insolente.
Scrocc Uno che attende a’ passatempi poco onesti senza riguardo del suo onore.
Scheud danee Riscuotere danari.
Scheud feù i oeuf Far nascer il polcino dall’ovo.
Scutigugn Parola che si dice in un gioco usato da’ fanciulli Milanesi.
Scuzon Un’accorto, ed intendente.
Selmana Settimana.
Sema Una volta.
Setj Sottile.
Sfiancà, dà di sfiancaa Batter, dar battiture ne’ fianchi.
Sgambirla    )
Sgambirlon )
Uno di gambe longhe, e sottili.
Sganassà de rid Ridere smisuratamente.
Sgarataa in di gamb Stroppiato, e largo nelle gambe.
Sgaron Un che fà del bravo, e del tagliacantoni.

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Sgresg Aspro, greggio.
Sgolta Guancia.
Sgrafignà Ferir con le unghie, per Metafora, Robbare.
Sgrognì Beffare.
Sgrugnatà Percuotere sopra la faccia.
Sgrugnon, dà di sgrugnon Percossa in faccia, dar percosse in faccia.
Sguagnì Mandar fuori voce di lamento, ed è proprio de’ cani.
Sguanscià, dà di sguansciaa Battere, dar battiture sopra la faccia.
Sguisì Veder di lontano qualche cosa.
Sgussà Mangiare.
Sigurel Zuffolo, stromento musico da Pastori.
Sigorà Zuffolare.
Sitì Tacere.
Slavasciuu Fatto grande in poco tempo.
Slavasc Imbrattamento fatto con acqua sparsa.
Slavion, dà di slavion Battere, dar battiture sopra le guancie.
Slegned Parola propria della carne, quando si mangia morta di poco avanti, e si rende difficile a masticarsi.
Slifij Pallido, e stanco nelle membra, ed in tutto il corpo.
Slinà Allongare, drizzare.
Smalavià Dissipare, distruggere.

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Smorfia Una brutta faccia.
Smorfion Un brutto in faccia.
Soga Corda.
Soghett Corda piccola, per figura, uno scelerato degno di forca.
Soin Accorto, ma furbo.
Somee Un trave per fabbricare.
Sor, pià del sor Sviato, sviarsi.
Sorà Sviarsi, non applicarsi a cosa alcuna.
Sorgat, e soregat Sviato.
Sorgatà Sviarsi, non si applicare ad esercizio alcuno.
Spetascià Schiacciare, romper minutamente, fracassare percotendo.
Spantegà Spargere.
Sparnuscient Mal composto nel vestire.
Spegascià Cancellare, imbrattare, ed è propio dello scrivere.
Spiossar, dà di spiossar Battere, dar battiture.
Spiosser, o Spiossera Chi è poco ricco, o scarso nelle spese.
Spiurì Aver pizza, pizzicare.
Squità Caccar tenero a modo di Occa.
Stachett Chiodi piccioli.
Squatarà Schiazzare.
Stasgia Palo con rami per sostentar le viti, & altro simile.
Squiton Uno che fugge ogni incontro.

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Stamegna Impanata, cosa fatta con carta, o tela, e posta alle finestre per difendersi dal freddo, e dal Sole.
Starler, dà di starler Batter, dar battiture.
Steuf Sazio, satollo.
Strafoi Un imbroglio.
Strafojà Imbrogliare, intricare.
Stralatà Dissipare, consumare.
Strani Severo.
Straluscì Risplender a tratto a tratto, ed ancora esser diafano, come il vetro.
Strasciaa Stracciato.
Stravargà Passar il suo tempo opportuno, e perder della bontà per la sua troppa maturità.
Stravascià, da sgiò di stravasciaa Una caduta, cadere a terra.
Strimed Spilorcio.
Strigia Instromento di ferro dentato per polir i cavalli.
Stringh, dà di stringh
Stringà
Battere. ) si dicono figuratamente.
Morire. )
Strolà Spruzzare, imbrattare.
Strogg, dà di strogg Battere, dar battiture.
Strubià Battere.
Sucudì Scrollare.
T
Tach Un sciocco.
Tacon Pezzo di cojo, o d’altro per acconciar le scarpe, o altre vestimenta.

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Taconà Acconciar le scarpe, o vesti con pezze.
Tacognà Gridar, e lamentarsi sotto voce.
Taffion Uno che pare sempre attonito.
Tantàra, al fà tantàra Egli stà su le gioje, ed allegrezze.
Tapin Abietto, e povero.
Tartajà
Tartajon
Balbuzzare.         ) tal volta in significato contrario per antifrasi.
Un che balbuzzi. )
Tara, dà la tara Compatire al poco cervello, ed al modo di procedere, senza pigliarselo ad onta.
Tass     )
Tassot )
Uno di corpo corto, ma grosso.
Tastà Toccare, e saggiare.
Tatar e baravai )
Tatar e menus  )
Più cose, e varie confuse insieme.
Tavan Pidocchio, e si dice ancora di un ignorante.
Tempiaa, dà di tempiaa Battiture, e dar battiture sopra la testa.
Tempion Testa grossa, goffo per metafora.
Teloeur, dà di teloeur Battere, dar battiture.
Tensg Giugnere, toccare.

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Tenivell Succhiello, trivello, stromento per forare, per metafora uno che balbuzi.
Teu Piglia, prendi.
Tonf, dà di tonf Dar battiture.
Tonfà Battere.
Topicà Inciampare, cadere.
Tos      )
Toson )
Figliuolo, putto, fanciullo.
Trigà Acquetare.
Trippon Uno di ventre grande.
Trabescà Brillare con piedi, e quasi ballare.
Trucà Fuggir velocemente, od urtare.
V
Ude Voce che contiene insieme forza di ammirazione, e negazione.
Vegnì a taj Venir a proposito.
Verteg Legno tondo, che si pon in capo del fuso, acciò più facilmente giri nel filare.
Verz Caolo.
Virisell Un'uomo leggiero, che non sta in proposito.
Viscor Cosa vistosa, bella al vedere.
Visighell Uno che non mai sta in ozio, ma sempre fa qualche cosa.

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Visigà Non cessar di far, o una cosa, o l’altra.
Usmà Odorare.
Z
Zaccagn Collerico, e contenzioso.
Zafà Prender, pigliare.
Zaina Bicchiero.
Zanon Uno che facci del bravo, e del grande.
Zavai Un poca voglia di far bene, ed un che promette assai, e nulla attende.
Zergon Astuto, ed accorto.
Zerzegà Ferir, o toccar, o segnar leggermente.
Zimoi Ceremonie.
Zolà Battere.
Zeu Facchino.
Zeura Facchina.