Viaggio in Dalmazia/Del Corso della Cettina, il Tilurus degli Antichi
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AL CHIARISSIMO SIGNOR
Professore di Botanica nell’Università
di Padova,
Membro della Società Reale
di Londra, ec.
Del Corso della Cettina, il Tilurus degli Antichi.
DIstraetevi un poco dalle indefesse occupazioni vostre Botaniche, dottissimo, ed amatissimo Amico, e viaggiate meco lungo le sponde mal conosciute d’un fiume in altri tempi frequentato da valorosi soldati Romani trasportativisi in Colonia. Io v’invito a valicare le aspre montagne, che separano dal mare le belle contrade interiori della Dalmazia nell’età nostra dai Morlacchi abitate: ma con assai meno disagio di quello, ch’io ò pur alcuna volta sofferto in varcandole. Amatore come Voi siete d’ogni genere di studj, non leggerete forse senza qualche diletto i varj dettagli, che dalle fonti alle foci del Tiluro anderete a destra e a sinistra del cammino vostro incontrando; nè vorrete farmi una colpa di qualche discreta digressione, alla quale dall’analogia delle materie mi sono lasciato talvolta condurre. Ò studiato di non riuscire stuccchevole: ma, se lo fossi divenuto a mio dispetto, e senz’avvedermene, non avrò per male che gettiate questa mia Lettera lungi da Voi. Io intendo pienamente quanto ingiusta cosa sarebbe che fosse procurata noja, e perdita di tempo prezioso ad un Uomo di merito qual Voi siete veramente per comune consenso riconosciuto in Italia, e ne’ più colti, e da noi rimoti oltramontani Paesi. Le vostre ore sono preziose alla repubblica dei Dotti; quindi è ch’io non aspiro ad occuparle, e ve ne chiedo soltanto i ritagli.