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Il Parlamento del Regno d'Italia/Giuseppe Bravi

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Giuseppe Bravi

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Cesare Bertea Giulio Borghi
Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia


[p. XXXVI modifica]Giuseppe Bravi.

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Nato il dì 30 novembre del 1785 nel mandamento di Ponte San Pietro, governo di Bergamo, prima di essere ordinato sacerdote fu eletto professore di fisica e matematica nel patrio seminario, impiego che conservò per ben undici anni. Nominato poscia parroco proposto della borgata di Calogno, nel piano sottoposto alla città di Bergamo, dimorò in quel luogo ed esercitò quella carica per lo spazio di quasi quarantatrè anni, cattivandosi con l’onoratezza e l’esemplarità della sua condotta la stima e l’affetto della popolazione.

Si dimise spontaneamente dal suo ufficio onde godere d’un poco di quiete, e potersi occupare con maggiore raccoglimento de’ suoi studî.

L’abate Bravi ha pubblicate diverse opere di cui c’incresce di non poter che citare i titoli: Teorica e pratica del probabile, di cui vennero fatte due edizioni; — Ricerche sopra la cagione dei venti irregolari; — Analisi delle opere di Antonio Dodini; — Della memoranda inondazione di Pietroburgo, [p. 138 modifica]avvenuta nel 1819; — ed un opuscolo, intitolato: Nuova maniera di ovviare alle corrosioni dei fiumi.

Eletto deputato al primo Parlamento italiano dal collegio elettorale di Ponte San Pietro, il Bravi è socio attivo dell’Ateneo di Bergamo, dell’Accademia delle scienze di Padova, e d’altri scientifici istituti.