Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu/170

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xviii prefazione


manoscritto, e che perciò Y sia una copia in penna, non di mano del Boiardo (che troppi sono gli errori di cui formicola), ma tratta, direttamente o indirettamente, da un autografo X, e recante correzioni autografe. Si avrebbe insomma questo albero genealogico:

Esso spiega come ci siano errori comuni a tutti tre, o a due soltanto dei testi; spiega come uno qualsiasi di essi si accordi con un altro nell’accettare una lezione non accolta dal terzo; come il testo si mostri assai più corretto in Mr e T che non in Ml, e come ci sia più stretta somiglianza tra Mr e il codice, che non tra Mr e la prima edizione1.

Naturalmente il mio ragionamento vale per i primi due libri; quanto al terzo, che si leggeva la prima volta in Y, noterò che T ed Mr presentano pressapoco

  1. Non dimenticherò che più addietro ho dimostrato essere probabilissimo siasi fatta in Scandiano, circa il 1495, una edizione del poema. In quale rapporto era essa con quelle esaminate? Sarebbe assurdo far delle ipotesi: ad ogni modo nulla vieta di credere che Mr sia stato esemplato senz’altro appunto su di essa, e che perciò la supposta edizione rappresenti la parte che ho assegnato ad Mr.