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Pagina:Il Canzoniere di Matteo Bandello.djvu/48

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Il Canzoniere 47


5 Tra molte cose che ci ragionò, avendo, sappiamo dalla novella II-23, «preso parte al ragionamento che si faceva una pronta e arguta e talor faceta risposta» apporta «grandissimo profitto e sovente una gran lite» rende ridicola, narra per l’appunto questa novella.

6 Predicare, dire ripetutamente, quasi bandire, proclamare.

7 Questa canzone, la seguente; alle «divine maniere» di cui sopra corrispondono nel titolo di essa le «divine doti».

8 Al vero, se non esprime tutta la verità.

9 Questo almeno, brusco e irregolare trapasso sintattico.

10 Mi astrinse, mi indusse, quasi mi costrinse. Paolo Battista Fregoso che pubblicò anche i Canti XI, contro la volontà dell’autore — vera o simulata che fosse la riluttanza di questi a comparire in pubblico come poeta — è, adunque, il pronubo della fama poetica dell’amico novellatore, come dichiariamo nell’Introduzione.

11 Qualche mia Rima, quelle restategli dopo il sacco degli Spagnuoli di cui in novella II-11.

12 Mie ciancie, per modestia. Più sotto dirà «mie cosette».

13 Che oggidì viva, francesismo aujourd’hui. Non era veramente per anco morta nel 1544 († 1549) un’altra e non meno dal Bandello celebrata Margarita, la di Valois, sorella di Francesco I. Cfr. più sotto Canz. I la nota al v. 28 e in questo vol. tra le Rime estravaganti la Canz. II, vv. 9-10 e passim, vedi Novelle, 11-24 e IV-19.

14 Di sua parola, diremmo oggi semplicemente: di parola.

15 A tutta Europa, vasta era adunque la di lei fama, anche se la frase è adulatoria.