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vea necessariamente passare fra il confine di Pollina e Stracciacappe,colle quali Tenute confina il nostro Territorio, e che in oggi vien chiamato il quarto di fuori. Appoggiato a sì chiara denominazione, e più che mai al termine precisamente indicato, non so’dispensarmi dal supporre con qualche fondamento che questa potesse essere pure la strada per la quale si transitava da Roma verso Bieda e Toscanella, sulla cui parte settentrionale esisteva appunto come si disse, il nostro Trevignano. È provato dunque, e quasi ad evidenza che una certa strada vecchia romana, o almeno dei tratti della medesima esistevano fin dal secolo XVI, e che passava direttamente nel quarto di fuori, ed è ben ragionevole il credere, che la denominazione istessa e precisione di strada fosse anche tale nei secoli addietro, non potendosi negare che la tradizione ancora ha in certi casi la valuta della certezza medesima. Ma sebbene l’andar de’ secoli ha totalmente distrutto ogni vestigio della supposta strada, tuttavia instancabile in poter rinvenire qualche traccia od indizio della medesima, non mancai certo occuparmene colla massima premura. Dopo tante ricerche mi riuscì finalmente di avere favorevole mezzo di pormi a più chiara e più sicura notizia di questa strada. Mi abboccai col Sig. Manetti Appaltatore del mantenimento della Via Cassia, il quale da molto tempo avea già eseguita la nuova selciata della stessa via lungo la salita che dall’osteria del Pavone porta sul colle del così detto Poggio delle selle e del tratto della Valle di Baccano, e si compiacque accertarmi, che poco prima di giungere dalla parte del Pavone alla sommità del detto Poggio delle selle e precisamente sulla destra della Via Cassia, mentre faceva tagliare un pezzo di terreno da quella parte fu scoperta una strada tutta di selcioni, che pareva dovesse proseguire alla volta delle campagne del casaletto o della Tenuta di Pollina. Mi soggiunse poscia che una tale scoperta essendosi riconosciuta per allora utile non meno, che necessaria al proseguimento della già incominciata lavorazione, fu dato principio al taglio del terreno sotto del quale esisteva quella strada del tutto coperta per iscavare quei lastroni di selce madre, e quindi adattarli all’uso già da molto tempo introdotto pel risarcimento delle strade corriere. Inoltrato a qualche distanza il taglio si avvide, che l’altezza del terreno, sotto il quale proseguiva l’andamento di quella strada era di non poca considerazione e di troppo laboriosa fatica, ma contuttociò fece proseguire il taglio fino a una certa distanza, e tutta la gran massa dei selcioni servi alla costruzione della detta nuova selciata della Valle di Baccano suddetto. Fui per verità contento di avere una

notizia, chesebbene mi poneva quasi al sicuro della strada vera, che secondo il Cluverio, portava verso Bieda e Toscanella tuttavia non lasciava di