Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/89

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     108Fassi Nettunno un lanoso Montone,
Fassi un torvo Giovenco per Amore,
Fassi un cavallo il padre di Chirone,
Diventa Febo in Tessaglia un pastore,
E ’n picciola capanna si ripone
Colui, ch’a tutto il mondo da splendore,
Nè li giova a sanar sue pene acerbe,
Che ben conosca la virtù dell’erbe.

     109Poi segue Dafne, e ’n sembianza si lagna
Come dicesse, o Ninfa non ten gire,
Ferma il piè Ninfa sopra la campagna,
Ch’io non ti seguo per farti morire;
Così Cerva Lion, così Lupo Agna,
Ciascuno il suo nimico suol fuggire;
Ma, perchè fuggi, o donna del mio core,
Cui di seguirti è sol cagione Amore?

     110Dall’altra parte la bella Arianna
Con le sord’acque di Teseo si duole,
E dell’aura e del sonno, che la inganna,
Di paura tremando, come suole
Per lieve venticel palustre canna:
Par che in atto abbia impresso tai parole:
Ogni fiera di te meno è crudele,
Ognun di te più mi saria fedele.