Discussioni utente:Pastorfido

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Ultimo commento: 15 anni fa, lasciato da OrbiliusMagister in merito all'argomento Mat(h)ematici
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Alberti[modifica]

Caro Pastorfido,

ho parzialmente corretto i tuoi interventi. mentre la correzione di date è giusta e di questo ti ringrazio, non ho capito come mai avevi cancellato due opere dall'elenco. - εΔω 18:26, 19 set 2008 (CEST)Rispondi

Caro OrbiliusMagister,

sono docente universitario e specialista di Leon Battista Alberti. Ho tolto quei due testi per una ragione molto ovvia: non sono stati scritti da Leon Battista Alberti! Il De lunularum quadratura è stato attribuito all'Alberti da Girolamo Mancini, un secolo fa, con molta cautela, ma gli argomenti per dimostrare che non è un opuscolo albertiano si sono accumulati da allora. Per quanto riguarda l'Istorietta, è stata attribuita all'Alberti, vers il 1840, da Anicio Bonucci; Cecil Grayson ha inserito il testo nella sua edizione delle Opere volgari ma con qualche dubbio, e da allora nessuno ha più pubblicato il testo come testo albertiano; gli studiosi lo citano ora come testo pseudo-albertiano. Ora mi sembra opportuno togliere questi due testi dalla lista per non generare fraintendimenti e per non perpetuare errori di attribuzione.

Mi associo al benvenuto e ti ringrazio per l'importante contributo.
Per evitare di perpetuare errori di attribuzione, credo che sia utile inserire le preziose informazioni sia nella pagina autore (magari spostando i link alle opere sotto un apposito paragrafo "Opere pseudo-albertiane" se questo è il modo in cui vengono ora indicate) che nell'infotesto delle opere indicando con una nota le vicissitudini storiche delle attribuzioni.
Inoltre toglierei dall'intestazione del testo il nome dell'Alberti ed inserirei "Anonimo" con nota a fondo pagina in cui si riporta l'attribuzione sbagliata.
In questo modo sarà esplicitato al lettore che le opere sono state attribuite in passato ma ora vengono considerate spurie.
Orbilius, Pastorfido, che ne dite? Prima di attuare le modifiche proposte attendo un vostro parere.
Grazie di nuovo per il contributo e spero che possa continuare a collaborare nel progetto, --Accurimbono (disc) 10:11, 22 set 2008 (CEST)Rispondi

Mi sembrerebbe più giusto e più opportuno togliere definitivamente queste due opere dalla lista delle opere albertiane. Scrivendo "Opere pseudo-albertiano" si puo' dare a pensare che c'è dentro un qualche cosa dell'Alberti mentre non c'è proprio nulla. E' stato commesso un'errore (da Bonucci o Mancini); questo errore è stato aggiustato; secondo me, a questo punto, bisogna decisamente recidere il legame. Alberti non ha niente a che fare con questi testi, quindi non se ne parla più. Al massimo, si potrebbe scrivere "Opere non dovute all'Alberti ma che gli sono state un tempo attribuite", ma il silenzio sarebbe certamente più chiaro. Pastorfido

E sia! Allora le opere sono anonime, le togliamo dalla pagina dell'Alberti e poniamo in una nota nella pagina di discussione delle opere stesse l'attribuzione erronea. Grazie dell'importante contributo e spero che non ci manchino altri preziosi interventi. - εΔω 17:44, 22 set 2008 (CEST)Rispondi

Mat(h)ematici[modifica]

Caro Pastorfido,

ne approfitto per capire un punto non scontato. In ossequio all'edizione di Cecil Grayson ho restaurato la acca di Ludi mathematici, ma volevo capirne qualcosa di più, dato che il Bonucci la scrive senz'acca e tu ne avevi seguito la grafia. Grazie anticipatamente per ogni tua gentile risposta. - εΔω 17:56, 22 set 2008 (CEST)Rispondi


Per dire la verità, il titolo esatto non è Ludi matematici (in questo caso, se si scrive in italiano, non si deve mettere la acca) ma Ex ludis rerum mathematicarum. I titoli delle opere dell'Alberti, siano esse state scritte in toscano o in latino, hanno tutte, assolutamente tutte, un titolo latino. I famosi Libri della famiglia, per fare un esempio, non esistono; esistono solo i libriDe familia. Altro esempio: non esiste un'opera intitolata Della pittura e un'altra intitolata De pictura; Alberti chiama De pictura sia il testo latino che quello toscano. Si deve dunque dire che i titoli italiani, purtroppo, sono stati inventati dagli editori!