El cappellaro

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Giuseppe Gioachino Belli

1837 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura El cappellaro Intestazione 10 maggio 2024 75% Da definire

La pavura Er padrone bbon'anima
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

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EL CAPPELLARO.

     È in ordine, sì o no, questo cappello? —
Quale? — Il cappello bianco. — Ah, ssissiggnora.1
Checco,2 venite cqua: ccacciate fòra
Quel tutto-lepre. No cquesto... no cquello.... —

     Orsù, non dite più bugie, fratello. —
Via, dunque, el zu’ cappello se lavora. —
Vediamolo. — L’ha in mano l’orlatora. —
Mandateci. — Eh, el regazzo sta al fornello. —

     Ho capito. — Ma llei sii perzuasa,
Sor cavajjere, ch’el cappello è ppronto,
E ddomatina je lo manno a ccasa. —

     Lo stesso mi diceste l’altra festa. —
Lei nun ce penzi ppiù! llei facci conto
Com’el cappello ggià ll’avessi3 in testa.

4 marzo 1837.

Note

  1. Sì signore. Il popolo l’usa sempre in femminino.
  2. Francesco.
  3. L’avesse.