Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/LXXXVII - Alma Reina, cui di questa vita

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LXXXVII - Alma Reina, cui di questa vita

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LXXXVII - Alma Reina, cui di questa vita
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LXXXVII.

A Beatrice, regina d’Ungheria, che altra volta lo risanò, dice di non aver più oggi la forza — malato di ferita d’amore — di dimostrarle la sua gratitudine.


Alma Reina, cui di questa vita,
     Qual ella resti, debitor mi trovo,
     Venirti a riverir credea; ma novo
     4Morbo mi fere, e non mi giova aìta.
In me l’un mal un altro innova e invita
     Con accidenti tai, che spesso i’ provo
     La morte istessa e punto non mi movo,
     8Qual si fosse da me l’alma partita.
A darmi aiuto non si trova via,
     Onde al fin giunto a ritrovar men volo
     11Il sacro mio maestro ai regni suoi.
Più della morte duolmi questo solo
     Che mostrarti non posso quant’i’ sia
     14Grato di tanti beneficii tuoi.

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Note

V. 2. Debitor, a te. Cfr. son. LXXXVIII.

V. 5. Innova, rinnova e ne produce un altro.

V. 6. Accidenti, casi e particolari strani.

V. 11. Sacro mio maestro, allusione che mal si potrebbe determinare con esattezza. L’ipotesi più probabile, è che si riferisca allo zio del Bandello (che egli ben può chiamare maestro e sacro per le cariche religiose coperte), Vincenzo Bandello, priore del convento domenicano delle Grazie dove Matteo fu educato. I regni suoi è il paradiso ove il defunto zio attende il nipote, dedito anch’esso a vita religiosa.