<dc:title> Il Misogallo </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator><dc:date>1789-1798</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_XXV&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20220716215450</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_XXV&oldid=-20220716215450
Il Misogallo - Epigramma XXV Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
Che avean dai tempi del barbato Giove,
Scartata anch’essa; omai Gallia si regge
Non più a Re, come pria, bensì a Regina,
Promossa al sacro onor la Guigliotina:1 Ma di sì ria pedina,
Che in isposa al Terror promessa s’è,
Rinascerà ben tosto un Più-che-Re.
Note
↑La Guigliotina, parola barbara-piacevole, è una mannaja a contrappesi un po’ rimodernata, e incipriata da un medico macchinista, chiamato Guillotin, il quale, non avendo forse pratiche abbastanza, si fece un nome con questa nuova ricetta, che popolò in pochi anni l’inferno essa sola, più assai che tutte le Farmacopee, e Medici dell’universo in più secoli.