Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/439

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/ ' Et enne dolce cofi fatto feemo per cbel ben noftro inquefto ben laffma che quel cbeuuole dio et noi uolemo Cofi daquella ymagine diuina per farmi chiara lamia corta uifta data mi fu foaue medicina Et come abuon cantor baon citarifta fa feguitar loguizzo delacorda in che più dipiacer locanto acquifta Si mentre ebe parlo fimiricorda cbio uidi ledue luci benedette pur come bapter doccbi Sconcorda Conle parole muouer lefiammette CANTO XXIoue fimonta nelaftella difaturno Cbe il • VII • pianeto • Et come piero damiano folue alcune quefticni 6 la eran lioccbi miei rifiÌTi aluolto delamia donna et lanimo coneffi et daognaltro intento mera tolto fVia quella non ridea ma fio rideÌTi mincomincio tu tifarefti quale fu femcle quando dicener feffi Cbe labellezza mia cbe perle fcale deletterno palazzo più faccende cornai ueduto quanto più fifale Se nonfi temperale tanto fpiende cbeltuo mortai podere al Tuo fulgore farebbe fronda cbe trono feofeende