Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/67

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pre timido come un adolescente, al cospetto di una donna, e più d’una donna veduta per la prima volta. Ma bisognava farsi innanzi, ed egli entrò nel salotto, a fronte alta, per isforzo di volontà, impacciato nondimeno e confuso. Il verde di quel salotto gli aveva ferito lo sguardo; il viso di quella bionda creatura seduta lo aveva abbagliato.

La contessa era rimasta nella sua prima postura fino al comparire di Lorenzo sulla soglia; ma, vedutolo appena, con sapiente magistero aveva sollevata la testa e sporgeva la mano come per accennargli la via che egli aveva a tenere per giungere a lei.

Il salotto di una bella signora che non si è mai veduta, a cui non si è mai parlato, è infatti come una lunga strada, anzi come una distesa di mare, su cui c’è grande bisogno della bussola: ed anche allorquando si vede il porto, bisogna studiare il modo di giungervi, senza dar nelle secche.

— Signore, — disse la contessa al giovine, come fu giunto vicino a lei, — ho ardito chiamarvi da me come si usa con un vecchio amico. È però giusto che, come ad un vecchio amico, vi stringa la mano, mentre vi ringrazio della vostra sollecitudine. —

Che cosa rispose Lorenzo Salvani a quelle cortesie, a quella stretta di mano e a quel lungo sorriso che accompagnava gli atti e le parole? Qualche cosa egli balbettò di certo; ma nè ella l’intese, nè egli avrebbe saputo ripetere. Questo avviene pur sempre nei primi incontri, ed ognuno dei nostri lettori lo saprà per sua particolare esperienza.

Comunque sia, non è qui il caso di stare a cercare che cosa avesse detto. Egli strinse, o piuttosto si lasciò stringere la mano dalla contessa, arrossì un pochino e prese il posto che la signora gli offriva su d’una sedia a bracciuoli, accanto al sofà. Quell’atmosfera (se la donna è un corpo celeste, perchè non avrebb’ella pure la sua atmosfera?) quell’atmosfera, pregna di tutti i profumi della bellezza, lo aveva inebbriato.

Ahimè, povero uomo! Egli è sempre così che tu cominci i tuoi romanzi, senza sapere dove ti condurrà la catastrofe!

Cionondimeno, se Lorenzo Salvani avesse vissuto un po’ meno tra i libri e alquanto più nel consorzio dei vivi, egli non sarebbe rimasto sopraffatto a quel modo, e in quella atmosfera ci avrebbe trovato più quintessenza di violette, che non arcano profumo di donna gentile. Ma che farci oramai? Era quello di Lorenzo Salvani il primo segno, il barlume de’ suoi primi ardori per una donna vera. Egli