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XIV.1

1. Vedendo poi Giuseppe che il senno e l’età del bimbo maturava, deliberò2 di nuovo che non dovesse restare analfabeta, e lo condusse e affidò a un altro maestro. E il maestro disse a Giuseppe: «Prima gl’insegnerò le lettere greche, poi le ebraiche»3. Perché il maestro sapeva la bravura del bimbo e aveva paura di lui4. Tuttavia, scritto l’alfabeto, l’ammaestrava5 a lungo, e (Gesù) non gli rispose.

2. (Finalmente) Gesù gli disse: «Se sei davvero un maestro e sai bene le lettere, dimmi il valore dell’alfa e io ti dirò quello della beta». Ma sdegnatosi il maestro lo picchiò nel capo. E il bimbo, sentito male6, lo maledisse, e subito (quegli) svenne e cadde a terra bocconi7.

3. E il bimbo se ne tornò a casa di Giuseppe. Ma Giusepe ne fu rattristato, e ordinò alla mamma di lui: «Non lo lasciare andar fuori della porta, perché chi l’irrita, muore»8.

    εἰς τοὺς αἰῶνας τῶν αἰώνων, ἀμήν, «Ritornati poi nella città, Giuseppe raccontò (il fatto) a Maria. Questa all’udire e vedere le straordinarie magnificenze del suo figliuolo, si rallegrò, glorificandolo con il padre e lo Spirito Santo, (a cui sia gloria) ora e sempre e ne’ secoli de’ secoli. Amen».

  1. Cfr. Ps.-Mt. XXXVIII.
  2. Secondo lo Ps.-Mt. questa celebrazione fu provocata dalle insistenze del popolo, e dei principi de’ sacerdoti (cod. B).
  3. Un po’ diversamente Lat.: Dixit autem ille doctor ad Ioseph: Quales litteras desideras illum puerum docere? Respondit Ioseph et dixit: Primum doce ei litteras gentilicias et postea hebraeas.
  4. Invece Lat.: (sciebat autem doctor illum esse optimae intelligentiae) et libenter suscipiebat eum, ch’è più in armonia col contesto.
  5. Επιτηδεύειν = «occuparsi con cura di» si costruisce di regola con l’acc. di cosa: cfr. tuttavia Xen. Cyr. 1, 6, 40 κύνες ἐπιτηδευμένας πρὸς τὸ κατὰ πόδας αἱρεῖν. I codici (DB) hanno ἐπετύχευεν (?) «Nobis in mentem venerat ἐπέτυχεν vel ἐνέτυχεν αὐτῷ locutus est cum eo, propter seqq.». (Thilo). Il Lat.: Et cum scripsisset ei primum versiculum, quod est a et b docebat illum per aliquantas horas.
  6. I due codici hanno il mascolino πομήσας, ch’è ritenuto dal Tischend. Il Lat. Jesus autem iratus maledixit eum.
  7. Non però morto, a quanto sembra: giacché nel c. XV, 4 è risanato (ἰάθη). Ma Lat. et subito cecidit ei mortuus est, onde poi è risuscitato. Similmente Ps.-Mt. e il Vangelo arabo dell’infanzia c. XLIX.
  8. Il motivo della proibizione non è espresso in Lat.; ma si ha in Syr. e nel Vang. arabo dell’infanzia. In Ps.-Mt. XXXVIII, 2 il timore di Giuseppe non è già che altri possa morire per avere irritato Gesù, ma che Gesù stesso abbia a morire per le percosse di chi l’odia.