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prese in moglie Anna, figliuola d’Isachar della sua tribù, cioè della stirpe di David. Ma pur essendo restato con lei per lo spazio di venti anni, non ne aveva avuto né figli né figlie1.

II.

1. Ora avvenne che, ne’ giorni festivi, tra coloro che offrivano incenso al Signore stesse (anche) Giovacchino, preparando le sue offerte alla presenza di Dio. E avvicinandoglisi uno scriba del tempio2 di nome Ruben gli disse: «Non t’è lecito di star tra quelli che fanno sacrifizi a Dio3, perchè non t’ha benedetto Iddio, sì da concederti prole in Israele». Onde svergognato alla presenza del popolo, s’allontanò dal tempio del Signore piangendo, e non tornò a casa sua, ma se n’andò presso le sue bestie, e menò seco i pastori tra i monti in una terra lontana; sicché per cinque mesi nessuna notizia potè aver di lui la sua moglie Anna.

2. Ed essa piangeva pregando e diceva: «O Signore, fortissimo Dio d’Israele, giacchè non m’hai dato figliuoli, perchè m’hai tolto anche il mio marito? Ecco infatti cinque mesi che passano, e mio marito non lo vedo. E non so (neppure) s’è morto, chè almeno gli avrei potuto dar sepoltura». E mentre fortemente piangeva nell’orto della sua casa, sollevando gli occhi al Signore nell’orazione vide un nido di passerotti sur un albero d’alloro, e levò la voce con un gemito al Signore, dicendo: «Signore Dio onnipotente, che hai dato figliuoli a ogni creatura, alle bestie feroci, ai giumenti, ai serpenti, ai pesci, agli uccelli, e tutti godono di figliuoli, me sola tu escludi dal dono della tua benignità? Tu sai, o Signore, che ho fatto voto, al principio del matrimonio, che se tu m’avessi dato un figliuolo o una figliuola l’avrei offerto a te nel santo tuo tempio».

3. E mentre così parlava, subito le apparve dinanzi un angelo del Signore, dicendo: «Non temere, o Anna, perchè è nel consiglio di Dio che tu abbia un rampollo; e ciò che nascerà da te sarà oggetto d’ammirazione tutti i secoli sino alla fine». E detto questo, si dileguò da’ suoi occhi. Ma lei tutta tremante e spaventata per aver visto tale visione e

  1. Cfr. De Nativitate Mariae c. I: Per annos circiter viginti castum domi coniugium sine liberorum procreatione exercebant.
  2. Nel De Nativitate Mariae c. II si parla invece del pontefice Jsachar.
  3. Nel Protovangelo si trattava solo di precedenza nel sacrifizio; qui gli viene interdetto il sacrifizio stesso.