Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/163

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90 novella del cavaliere.

Emilia. Ma voi, qui stesso, mi dovete giurare che non cercherete mai di insidiare la mia terra, di attaccarmi e di costringermi a combattere, né di giorno né di notte. Io vi perdono interamente, purché siate, in ogni occasione, amici miei„. Palemone e Arcita giurarono che avrebbero fatto tutto ciò che egli chiedeva; e lo pregarono, fino da quel momento, di concedere a tutti e due la sua pietosa protezione. Teseo promise loro tutto il suo favore, e soggiunse: “Quanto ad Emilia, per la quale è nata tra voi questa battaglia e questa gelosia, io trovo che se anche fosse una regina o una principessa, non potrebbe desiderare di meglio che sposare, un giorno, uno di voi due: poiché senza dubbio ne siete ugualmente degni, pel vostro lignaggio e per le ricchezze vostre. Ma capirete bene, che non può sposarvi tutti e due. Quand’anche doveste disputarvela con le armi eternamente, uno dovrebbe tornarsene per forza con le pive nel sacco;9 insomma, siccome non la potete sposare in due, abbia fine, oramai, la vostra gelosia e la vostra rabbia. Io farò in modo che ognuno di voi