Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/90

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prologo. 17

lità: e con tanta accortezza faceva gli affari, stringeva contratti, prendeva denari in prestito, che non c’era mai caso di sentir dire che avesse qualche debito. Era, in somma, una persona veramente degna; ma se devo dire la verità, non so come si chiamasse.

C’era anche un chierico di Oxford, che da un gran pezzo almanaccava con la logica. Aveva un cavallo che reggeva l’anima coi denti, ed anche lui, per dire la verità, del grasso non ne aveva da buttar via, ma era smunto e malandato. Portava un mantello tutto logoro, e non poteva comprarsene un altro, perché ancora non godeva nessun beneficio, e non era adatto a un altro impiego qualunque. Era piú contento di avere a capo del letto una ventina di volumi delle opere di Aristotile, ben rilegati in pelle nera e rossa, che dei begli abiti, o un violino, o un altro strumento a corda, per divertirsi a suonare23. Con tutta la sua filosofia, era sempre al verde; perché tutto quello che poteva raccapezzare dagli amici, lo spendeva in libri o per im-