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INFERNO. — Canto XXVI Verso 61 a 85 421

Piangevisi entro l'arte, perchè morta
     Deidamìa ancor si duol d’Achille,
     E del Palladio pena vi si porta.
S’ei posson dentro da quelle faville
     Parlar, diss’io, Maestro, assai ten priego 1 65
     E ripriego, che il priego vaglia mille,
Che non mi facci dell’attender niego,
     Finché la fiamma cornuta qua vegna:
     Vedi che del disio ver lei mi piego.
Ed egli a me: La tua preghiera è degna 70
     Di molte lode, ed io però l’accetto;
     Ma fa che la tua lingua si sostegna.
Lascia parlare a me: ch’io ho concetto
     Ciò che tu vuoi: ch’e’ sarebbero schivi ,
     Perch’ei fur Greci, forse dal tuo detto. 75
Poiché la fiamma fu venuta quivi,
     Ove parve al mio Duca tempo e loco.
     In questa forma lui parlare audivi.
O voi, che siete duo dentro ad un fuoco.
     S’io meritai di voi mentre ch’io vissi, 80
     S’io meritai di voi assai o poco,
Quando nel mondo gli alti versi scrissi.
     Non vi movete: ma l'un di voi dica
     Dove per lui perduto a morir gissi.
Lo maggior corno della fiamma antica 85


  1. V. 65 Witte ha prego e poi nego da concordar con piego; la prosodia si duole. Per far prego ha dovuto far riprego. E notabile che tanto il BP quanto il BF hanno prego, ripriego, priego niego; (e veramente BF ha nigo). Io metto l'i a prego e a riprego e m’acconcio come i Cod. più nobili alle due rime successive.




V. 64. Segue il poema come nel testo appare.

70. Quasi dica: elli furono persone di grande stato nel mondo; forse che dispreggerebbeno te, però mai non ebbeno alcuna ragione d’esserti domestici; ma io che scrissi nel mio volume di loro meritai per quello sua amistade.

76. Poiché la fiamma. Qui parla Virgilio alli infiammati come appare.

82. Li alti versi, cioè lo Eneidos.

83. Quasi a dire: io non sono degno di ricevere reverenzia da tanta nobilità; ed a questo detto lo mosse cortesia.

84. Qui li priega ch’elli li dicano e dichiarino quando elli si partinno da Eneas, dove elli andonno, e dove morirò, imperquello che nello Eneidos delle loro fine non si fa menzione.

85. Nota che sicome furon compagni a commettere nel mondo per suo ingegno fraudolenzia , cosi la giustizia di Dio li punisce