Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/217

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Non cusì praesto questo sancto iusso feci, che essa tollendo il pretioso lepista iacynthino, et cum una cordicella d’oro et di Chermea et verde seta, a tale officio deputata, in la cisternale aqua infundendo exhaurite dilla benedicta aqua, et cum religione alla Nympha sola offerite. Et ella cum prompta divotione, la bibe, immediate poscia la hieratica Antista cum la clavicula d’oro, il copertorio dilla Cisterna diligente raturoe, et alquanto sopralegendo le sancte et efficace praece et exorcismi, imperò continuo alla Nympha, che tre fiate queste parole inverso me dicesse. La divina Cytharea te exaudisca al voto, et in me propitiata, il figliolo suo si nutrisca. Responsorio dalle virgine. Cusì fia. Le dicte cerimonie religiosamente terminate, la Nympha in quel puncto riverente agli sandaliati pedi di purpura ritramata d’oro, cum multiplice gemme ornati dilla Antistite provolutase, di subito la fece sublevare, et detegli una sancta deosculatione, et ad me poscia la Nympha ardita rivoltata, cum la venusta praesentia placida, piena di pietosi sembianti, cum uno sospiro uscito caldamente dalla basi dello infiammato core, cusì mi disse. Optatissimo et mio cordialissimo Poliphilo, lo ardente tuo et excessivo disio, et il sedulo et pertinace amore, dal casto collegio me ha dil tutto surrepta, et constricta me ha, ch’io extingui la facola mia. E per questo hogi mai, benché tu ragionevolmente suspicavi che io quella fusse, advenga che o