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274 Matteo Bandello


V. 4. Dal lito Ispano, dalla Spagna venivano a Roma per udirne e ammirarne la facondia.

V. 5. Gallico Re, Francesco I.

V. 7. Dall’Austro al frigido Boote, il vento Austro per indicare il mezzogiorno, Boote la costellazione settentrionale detta dell’Orsa maggiore, in genere da ogni parte del mondo.


CXCVII.

Due sonetti encomiastici per Giulio Cesare Scaligero, autore dei Poemata, cit., taluni dei quali furono, scrive il Bandello, «ad instanzia mia» composti in Francia (II-36), quelli cioè riferentesi ad Eroi e ad Eroine bandelliani.
        Questo sonetto e il successivo sono perciò posteriori ai Poemata e quindi dettati nel periodo francese tra il 1541 e il 1544. Elogi di questa fatta, con analoghi attributi si leggono al C. V dei Canti XI.


Mentre il gran Giulio Scala in alto sale,
     Dolce cantando tanti eccelsi Eroi
     È tra poeti il primo oggi fra noi,
     4E rende il nome lor chiaro, e immortale.
Beato lui, che tanto vede e vale,
     Che vera vita dona all’uomo poi,
     Che fiera morte con gli artigli suoi
     8Sotterra mette il velo infermo e frale.
E s’ei più viva vita a’ morti dona
     Di quella della vita, lui che fia
     11Poichè l’alma sarà nel ciel salita?
O ben nata alma, o mente sacra, e pia
     S’or il tuo nome sì famoso suona;
     14Ecco ch’allor eterno ogni uom l’addita.


V. 1. Gran, famoso Giulio Cesare Scaligero personaggio italiano ragguardevole, anch’egli da molti anni, antecedentemente alla andata del Bandello, stabilito ad Agen, col quale visse quivi