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numeri reali 7


Il simbolo , ..... ottenuto scrivendo dopo l'intero successivamente le cifre , , , ..... si chiama numero irrazionale, e si assume come misura di . Esso è un numero decimale illimitato non periodico (perchè altrimenti sarebbe commensurabile con ).

Ogni segmento N determina così la sua misura; segmenti uguali hanno misure uguali.

Viceversa due segmenti aventi misure uguali sono uguali.

Infatti, se è un intero qualsiasi, i due segmenti contengono lo stesso numero di volte la parte di (cioè il segmento ottenuto dividendo in parti uguali). La differenza dei due segmenti dati non può perciò superare ; e ciò, qualunque sia . Ma, se non è zero, io posso prendere così grande che 1. Ciò che contraddirebbe al già dimostrato. Quindi , e i due segmenti sono uguali.

Il postulato della continuità della retta ci assicura poi che:

Ogni numero decimale limitato o no è misura di un segmento N (e soltanto dei segmenti uguali a questo).

Vi è dunque una corrispondenza biunivoca tra i segmenti di una retta ed i numeri razionali o no (quando segmenti uguali si considerino come non distinti).

Tutti i numeri fin qui definiti diconsi positivi.

Di due numeri (razionali o irrazionali) positivi disuguali si naturalmente maggiore quello che misura segmento maggiore. È facile trasformare questa definizione. Se, per semplicità, escludiamo i numeri le cui cifre decimali sono da un certo punto in poi tutte uguali a nove, sostituendoli con altri, le cui cifre decimali sono da un certo punto in poi tutte uguali a zero, troviamo, come è ben noto:

Il numero p è maggiore del numero q se

  1. la parte intera di p supera la parte intera di q oppure, se
  2. le parti intere di p, q sono uguali, ma la prima cifra decimale di p supera l’omologa di q oppure, se
  3. i numeri p, q sono uguali fino alle nesima cifra decimale, ma la cifra decimale di p supera l’omologa di q.

Non insistiamo sulle altre ben note proprietà delle disuguaglianze.

Secondo le nostre convenzioni, il numero non è che un simbolo per indicare il rapporto di due grandezze di una stessa classe di grandezze (per cui si può porre il problema della misura). Cosicchè al numero e all’algebra dei numeri potremmo


  1. E ciò in virtù del postulato di Archimede