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Col fiero lampeggiar folgori avventa.
Tu col soave lampo,
E con la vista angelica amorosa
Di duo Soli visibili, e sereni,
L’anima tempestosa
Di chi ti mira acqueti, e rassereni:
E suono, e moto, e lume
E valor, e bellezza, e leggiadria
Fan sì dolce armonia nel tuo bel viso,
Che ’l cielo invan presume,
Se ’l cielo è pur men bel del paradiso
Di pareggiarsi à te cosa divina.
E ben ha gran ragione
Quell’altero animale,
Ch’huomo s’appella, ed à cui pur s’inchina
Ogni cosa mortale,
Se mirando di te l’alta cagione
T’inchina, e cede. e, s’ei trionfa e regna
Non è perche di scettro, ò di vittoria
Sij tu di lui men degna,
Ma per maggior tua gloria,
Che quanto il vinto è di più pregio, tanto
Più glorioso è di chi vince il vanto.
Ma che la tua beltate
Vinca con l’huomo ancor l’humanitate,
Hoggi ne fà Mirtillo à chi nol crede
Maravigliosa fede.
E mancava ben questo al tuo valore
Donna di far senza speranza amore.