Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/206

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E gravemente vista
Fu su l’Eroe piegarsi:
Ben conobb’egli entro que’ veli oscuri
L’ombra diletta del maggior Germano,
Cui da fati immaturi
Su l’erte vie d’onore
Tronco in lido stranier, non ha pur molto,
Fu coll’alte speranze il vital fiore:
Ma premendo nel petto i tristi auguri
Nulla turbato in volto
La dubbia via di morte
Coraggioso battea, nè più lontano
Era omai dalla meta, e già balzava
Ogni cuor dalla gioja, allor, ch’un solo
Acutissimo strido
L’aura ferì dall’uno all’altro lido.
     Oh! terribil momento! o di rea sorte
Gioco crudel! mentre la mano il pio
Liberator già stende
Agl’infelici, oh Dio!!
L’onda voraginosa in due s’aperse,
Travirò la barchetta, e si sommerse.
     Qual chi da folgor vede

    davia all’armata Russa; ove si era portato come volontario, passò l’Odera sul ponte di Francfort.