Pagina:Rivista di Scienza - Vol. II.djvu/314

Da Wikisource.
306 rivista di scienza


è forse ciò che mi rende «conscio» essere l’oggetto attualmente percepito il semplice ritratto d’una persona a me nota.

Può però venire il dubbio che, come condizioni determinanti lo stato d’animo in cui mi trovo quando riconosco l’oggetto essere il ritratto d’una persona a me nota, siano in gioco, non solo le sensazioni di pura percezione, attuali e rievocate, bensì anche le affettive od emotive in genere: nel vedere il ritratto io proverei, magari inavvertiti, gli stessi sentimenti di affetto o di rancore, di simpatia o d’antipatia, e via dicendo, che sono uso provare vedendo l’originale; e forse sarebbero anche queste sensazioni che contribuirebbero a rendermi cosciente che il ritratto è di quella data persona. Anzi, vedremo fra poco, come certi altri esempi indurrebbero a farci ritenere che la sola fusione e sovrapposizione di parte delle sensazioni di percezione, non accompagnata da fusione e sovrapposizione di sensazioni di indole affettiva od emotiva in genere, sarebbe insufficiente a darci la coscienza d’un qualsiasi fatto.

Parimente, — per continuare a limitarci per ora al raffronto fra loro di due stati psichici soltanto, l’uno originale e l’altro rievocato, — consideriamo il caso in cui la rievocazione di qualche avvenimento passato si presenti al nostro spirito del tutto isolata, del tutto disgiunta da altri ricordi di fatti precedenti o susseguenti:

«Una signora nell’ultimo periodo di una malattia cronica fu condotta da Londra alla campagna. La sua piccola figlia, che non parlava ancora, le fu condotta davanti, e, dopo una breve intervista, fu ricondotta in città. La madre morì qualche giorno dopo. La figlia crebbe senza rammentarsi di sua madre fino alla età matura. Fu allora che ebbe occasione di vedere la camera dove era morta sua madre. Benchè lo ignorasse, entrando in questa camera trasalì. E alla domanda della causa della sua emozione, rispose: Ho l’impressione distinta di essere venuta altre volte in questa camera. Vi era in quel canto una signora in letto, nell’aspetto molto malata, che si chinò su di me e pianse»1.

Parimente, un uomo dotato di forte temperamento artistico, appena giunto dinnanzi ad un castello del Sussex ha «un’impressione estremamente viva» di averlo già visto, e

  1. Ribot, Les maladies de la mémoire, Paris, Alcan, 1901, pag. 143-144.