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ARGOMENTO


Il giorno festivo sacrato alla Dea de’ pastori, dice, che ciascuno con diversi modi si sforzò d’onorar quella festa: nella quale andati al tempio, vide alcune belle pitture; ed entrati dentro, il sacerdote fece dopo il sacrifizio orazione alla Dea. Quindi passati in una pianura, dove erano alcune pastorelle, introduce Galizio a lodare il giorno, che nacque la sua Amaranta.


prosa terza.


Già si tacevano i due pastori dal cantare espediti; quando lutti da sedere levati, lasciando Uranio quivi con due compagni, ne ponemmo a seguitare le pecorelle, che di gran pezza avanti sotto la guardia de’ fedelissimi cani si erano avviate; e non ostante che i fronzuti sambuchi coverti di fiori odoriferi l’ampia strada quasi tutta occupassero, il lume della luna era sì chiaro, che non altrimenti che se giorno stato fosse, ne mostrava il cammino; e così passo passo seguitandole, andavamo per lo silenzio della serena notte ragionando delle canzoni cantate, e commendando maravigliosamente il novo cominciare di Montano, ma molto più il pronto e sicuro rispondere di Uranio, al quale niente il sonno, quantunque appena svegliato a cantare incominciasse, delle merite lode scemare potuto avea. Perchè ciascuno ringraziava li benigni Dii, che a tanto diletto ne aveano sì impensatamente guidati: e volta avveniva, che mentre noi per via andavamo così