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il tatuaggio fra i barbari 161

su cui è tesa da un sol lato una pelle, come sul tamburo, e con tanti trafori all’ingiro ove sono imperniate altrettante coppie di girelle o dischi girevoli di metallo, i quali, agitandosi lo strumento, producono un suono selvaggio, quasi strascico di catene. Ebbene, il cembalo è lo strumento prediletto, la delizia di tutta l’Italia centrale e meridionale; è l’orchestra dei villaggi e delle campagne. Loreto in quel giorno era tutta un frastuono di mille cembali, che ripetevano incessantemente, sullo stesso tuono, la stessa cadenza. Le donne principalmente erano implacabili. A vederle agitare in alto e percuotere, con lena perenne, il loro cembalo, la fantasia vi avrebbe fatto apparir vive vive le antiche Baccanti, quali, ebbre, coronate di pampini, cogli occhi accesi, le gote infiammate, la testa ripiegata all’indietro, il corpo quasi sospeso nell’aria, si veggono dipinte sulle mura di Pompei. Vidi delle vecchie trasportate tanto e più delle giovani da quel furor cembalistico, ch’e’ si sarebbe detto ridestassero con quel suono gli spiriti, onde era si balda la loro giovinezza.

6. » Fin qui nulla di male. Veder gente allegra è cosa che mette indosso l’allegria. Ma, osservando in quel tramestio, mi vennero veduti, a breve intervallo l’uno dall’altro, certi deschetti, come quelli dei nostri ciabattini, nani e sudici egualmente. In piedi, davanti a ciascun deschetto, miravo un uomo, che faceva saltare e risuonare, a guisa di nacchere, certi quadrelli di legno, di cui un buon numero vedevasi accatastato sul desco. Evidentemente quegli uomini invitavano la gente a un qualche cosa, che io non capiva. Che facce triste, arcigne, bitorzolute!... Che facce briache, ributtanti!... Stetti a vedere, nè ebbi ad aspettare troppo a lungo per assistere, nel cuore dell’Italia, ad una scena la più indecorosa di tatuaggio».

«Di tatuaggio?» domandarono quasi tutti ad una volta i nipoti, «che nome strano è codesto?».

«Come? non vi avvenne mai di leggere questa parola nei libri di geografia, nei racconti di viaggi, ecc. Il tatuaggio è un’operazione crudele del pari che stupida, la quale ciò nondimeno è in grande onore nell’Australia e nelle isole dell’Oceania. Essa consiste nell’istoriarsi il corpo con figure diverse, incise a sangue nella pelle, e rese indelebili, mediante una tintura qualunque, che si fa assorbire dalla piaga».

«Dev’esser bello a vedersi....» osservò Giovannino.

«Mio caro», ripigliò Giannina; «dev’essere orribile! faranno paura....».