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216 serata xii

trarrete pieno d’acqua e di petrolio. Anzi, siccome il petrolio galleggia sull’acqua, come l’olio sull’aceto, se il petrolio è molto, il secchio vi si tufferà tutto, senza toccare l’acqua disotto, e ritornerà colmo di solo petrolio. Vo’ dirvi di più. Nella nostra pianura milanese abbiamo i così detti Fontanili. Sono pozzi, o piuttosto tini, infissi nel suolo acquitrinoso, che si riempiono d’acqua, la quale scaturisce spontanea, e spontanea trabocca, scorrendo perenne sulla campagna, che si mantiene così costantemente irrigua. In altri luoghi il fenomeno è più appariscente, più meraviglioso. Voi praticate un foro, il quale, attraversato il detrito superficiale, intacca la dura roccia, e giù giù discende nel macigno, fino alla profondità, se fa d’uopo di centinaja e centinaja di metri. Arriva un momento in cui l’acqua, imprigionata ad enormi profondità, trova aperta l’uscita: e su, su, ascende, con tutta la foga di cui è capace, e arriva alla superficie del suolo, e là si leva ancora, formando un getto a mo’ di quelle fontane, che le tante volte avete contemplate nei giardini dei signori. Avrete sentito talvolta nominare i pozzi artesiani: sono appunto questi pozzi d’acqua sagliente. È celebre, per esempio, il pozzo di Grenelle a Parigi. Il trapano, con cui si scavò quel pozzo, si cacciò sino alla profondità enorme di circa 548 metri.... una profondità che equivale a un dipresso, a cinque volte l’altezza del Duomo di Milano!... Allora l’acqua sbucò con forza indicibile dai sotterranei nascondigli: corse tutto il profondissimo foro, e venne a mostrarsi al pubblico attonito con un getto alto 33 metri.

»Tutti questi fenomeni si ripetono coi pozzi petroleiferi d’America, i quali sono veri pozzi artesiani, da cui schizzano talora copiosi getti di petrolio, o di petrolio e d’acqua insieme. Uno di questi pozzi dovette spingersi alla profondità di oltre sessanta metri: eruppe allora il petrolio, e la bocca del pozzo ne vomitò 2000 barili in 24 ore. Vedete che non c’è da far le meraviglie se in America si edificarono delle fortune sfondolate: se i produttori del petrolio, costituirono una specie di classe privilegiata, e ne nacque quella che in America si chiama aristocrazia del petrolio».

«Aristocrazia del petrolio!» notò Giannina. «Vi saran dunque — conti del petroliomarchesi del petrolio — e così via via....».

«Uh! i tuoi titoli appartengono ad una aristocrazia molto vecchia. Questa è d’altra stampa. Ci fu prima l’aristocrazia del sangue; poi venne l’aristocrazia del danaro: in America siamo