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il vulcanello della porretta |
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sura della nuda roccia, a poca distanza da un’altra minore fiammella.
È evidente che il gas infiammabile, prodotto del grande
laboratorio aperto sotto le rupi (chissà a quale immane profondità),
esce colle sorgenti che in quello stesso laboratorio si arricchirono
di tanti elementi, che, disciolti nell’acqua, le danno
quella virtù medica per cui sono tanto cercate. Ma il gas idrogeno
carburato, non disciolto, e solamente imprigionato, appena
si avvicina alle regioni superficiali, impaziente e più leggero
dell’aria, si sprigiona come il vapore da una caldaja bollente,
e sfugge attraverso i crepacci della rupe, e su su, come il fumo
per la canna del camino, finchè giunto alla vetta si accende
Il Vulcanello della Porretta.1 nella libera atmosfera. Il gas infiammabile sbuca anche insieme
colle acque a pie’ della rupe, in tal copia, che il bagnante immerso
nella sua vasca, puo trastullarsi accendendolo, almeno per
un istante, al robinetto, come al becco di una lampada a gas.
Anzi, tempo fa, un bel fanale, alimentato da quel gas, illuminava
la piazzetta dello Stabilimento; poi fu distrutto. Era forse una
economia soverchia per uno Stabilimento governativo, ove ardono
più degnamente l’olio e la stearina, pagati a contanti.
- ↑ Il disegno rappresenta precisamente la vetta del Sasso Cardo, che ha forma di regolare altipiano, da cui sporgono le testate degli strati di macigno in forma di rupi prismatiche.