cono vulcanico. S’ingannerebbe a partito chi credesse, recandosi
a Catania, di rivedere il Vesuvio fatto più grande e più massiccio.
Tutt’altro: anzi l’Etna non sembra nemmeno una montagna,
ma piuttosto una piccola catena di montagne. Fu giuoco
forse d’amore del suolo natio, se io vi trovai a prima giunta una
certa somiglianza col Resegone. Eppure l’Etna ha anch’essa fondamentalmente
la forma di un vero cono vulcanico: soltanto
esso è così enorme, è così ricco di accidenti, è così guasto da
tante intestine rivoluzioni, che la forma schietta del cono scompare
agli occhi del riguardante e gli accessorî vincono il principale.
Cominciate a dire che ha una base grandissima in confronto
dell’altezza. È vero, che si leva immediatamente dal
mare fino all’altezza di 3317 metri, secondo le recenti misure
dello Stato maggiore italiano; ma il diametro della base misura
circa 16 volte questa altezza, essendo la circonferenza del cono,
alla base, su per giù di 87 miglia geografiche di 60 al grado.
Poi questa specie di piramide così tozza, comincia alla base con
un pendio morbidissimo, quasi con un piano. Il pendio si fa ben
tosto più sentito, e così via via, mano mano che si ascende,
finchè la vetta bisogna proprio guadagnarla arrampicandosi sopra
un’erta, la quale non può vantar meno di una inclinazione
di 45 gradi. Ma non c’è alcuna regolarità nemmeno in questo
crescendo che v’ho detto. Da un cono che venisse le mille volte
sobbalzato, decapitato, squartato, sventrato, che cosa volete che
n’esca fuori? L’Etna è un vulcano così antico!... Dopo tante
Profilo della regione più elevata dell’Etna.
peripezie è assai se mantiene ancora l’embrione della sua forma
primitiva, la quale non potè essere che quella di un cono. Non
si finirebbe infatti di dire quanto se ne allontani. Alla base, per
esempio, presenta una serie di terrazzi, quasi una gigantesca